Capitolo 7

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Jimin si voltò nella mia direzione, aveva gli occhi rossi, gonfi e un fiume di lacrime solcava il suo viso.
Mi feci guidare dall'istinto e gli balzai addosso abbracciandolo.

- Che succede Jimin?
- Niente scusa, non volevo farmi trovare in queste condizioni, pensavo di essere rimasto l'unico del piano.
- Sono io che dovrei chiedere scusa a te per come mi sono intromessa. Ti sei fatto male? Aspetta che vado a prenderti del ghiaccio.

Aveva le nocche rosse a causa del pugno scagliato nel pavimento così salii in caffetteria, misi del ghiaccio in un panno e tornai giù.
Era sempre nella solita posizione in cui l'avevo lasciato, ma almeno aveva smesso di piangere.

- Mi dispiace che tu abbia assistito a una scena così penosa.
- Jimin cosa stai dicendo? Piuttosto cos'è che ti affligge così tanto? Hai voglia di parlarne?
- Sono un'idiota, uno stupido, faccio sempre il solito errore nel passo prima del ritornello. Sono mesi che provo la coreografia e sbaglio sempre. Sono proprio un inutile coglione.

Disse quelle parole con una voce profonda e fioca e un rigo bagnò nuovamente la sua guancia sinistra.

- hey, sei un ballerino fenomenale e un cantante meraviglioso, ma a volte devi anche ricordarti di essere umano e come tale può succede di sbagliare. Tu sei il giudice più severo di te stesso, concediti almeno l'umanità.

Lui si avvicinò guardandomi fisso negli occhi per un istante che sembrò infinito. Poi abbassò lo sguardo e riprese a piangere.
Appoggiai la schiena allo specchio e presi la sua testa, la spostai sulle mie gambe e iniziai ad accarezzargli i capelli morbidi per cercare di calmarlo.
Avevo copiato la stessa posizione che usava sempre mia madre quando ero in crisi, così iniziai a sussurrare: "shhh calmati adesso, va tutto bene, ogni preoccupazione sparirà il prima possibile se chiudi gli occhi" ma mentre la mia mano sfiorava la testa di Jimin iniziai a sentire una pesantezza agli occhi e poi il buio inondò la mia vista.

                                                  ***

Il rumore di una cannella mi fece riaprire gli occhi, ero sempre appoggiata allo specchio della sala ma addosso avevo un cappotto scuro e Jimin era sparito.
Cosi mi alzai in piedi e lo vidi spuntare dalla porta del bagno.

- hey, ci eravamo addormentati ma la tua tasca ha iniziato a vibrare e mi ha svegliato. Così ti ho coperto con quello e sono andato a sciacquarmi il viso.
- Grazie (dissi restituendogli il giaccone che lui indossò subito dopo. )

Dio, quanto gli dona quel capo, Jimin è il classico uomo che sta bene con ogni indumento.

Mi ripresi dalle mie fantasie pensando alla scena precedente.

- Tu come stai? Ti sei ripreso un po'?
- Si sto meglio ed è tutto merito tuo. Grazie Siena, non so come ma sei riuscita a calmare la mia frustrazione. Sei proprio una persona fantastica e un'amica speciale (mi disse stringendomi in un forte abbraccio).

Ma quelle parole ruppero qualcosa dentro di me.

Amica. Ecco come mi vedeva.

La mia tasca vibrò ulteriormente e ci staccammo da quell'abbraccio che per un secondo sembrò incatenarmi.

Lessi ad alta voce il messaggio di Ari : "Ciao! Alle 22.30 passo a prenderti sotto casa, andiamo al Piper Club!"

- Al Piper Club? Siena quel posto è frequentato da gente poco raccomandabile.
- Andiamo Jimin, non ci succederà niente. Ho proprio bisogno di una serata in discoteca per rilassarmi un po'.
- Sei sicura? (mi chiese lui con un'espressione preoccupata)
- Si, non temere, adesso vado che altrimenti faccio tardi. Jimin, mi prometti che sarai un po' meno duro con te stesso? (chiesi al ragazzo di fronte a me tendendogli il mignolo)
- Te lo prometto (disse lui unendo il minuscolo dito al mio).
- Abbiamo unito i mignoli, quindi non si torna indietro!

Lui mi sorrise dolcemente con quel suo sguardo bellissimo e ci incamminammo insieme verso l'uscita.
Arrivai di corsa a casa, cenai, feci una doccia e mi preparai per la serata.
Tubino nero semplice, tacco a spillo rosso, pochette abbinata e lunghi capelli lisci.
Mentre ripresi il telefono in mano, vibrò.

Ah, sarà sicuramente Ari che mi dice che è arrivata qui sotto.

Aprì la chat e lessi il messaggio inaspettato.

Jk🐰: Al Piper Club gira gente di merda, non dovresti andare lì.

Aridaje, questo discorso l'avevo già sentito ed evidentemente Jimin lo aveva subito detto al resto del gruppo.
Aspetta, ma era un ordine quello che avevo appena letto?

Il sangue ribollì nelle mie vene, odiavo le persone che si sentivano libere di darmi ordini.

Siena🦄: Non mi importa. Ho troppa voglia di uscire e liberare la testa, non ho il tempo di pensare alle persone che saranno in quel club.
Sai, farebbe bene anche a voi ragazzi una serata da "persone normali" in discoteca.
Vi serve un po' di svago ogni tanto.

Chiusi la conversazione e uscii per andare incontro ad Ari.
Entrammo nel club e rimasi letteralmente senza parole.
Era enorme, a due piani, con una pista centrale immensa, due bar ai lati opposti mentre i tavoli e il privè si trovavano al piano superiore.
Iniziammo subito a bere un paio di shot di tequila e ci buttammo in pista estasiate dalla musica che rimbombava.
Le luci giravano da destra a sinistra creando un atmosfera psichedelica.

Dio, quanto mi mancava questa sensazione di libertà.

Entrambe assetate ci dirigemmo al bancone per ordinare due bevute.
Mentre aspettavo l'attenzione del barman sentii una voce alle mie spalle.

"Posso offrire un giro a queste ragazze bellissime?".

Mi girai e vidi un uomo alto, con un naso troppo appuntito e una faccia molto spigolosa.
Sorrisi e feci cenno di no con la testa, poi Ari si piazzò nel mezzo: "molto volentieri grazie!".

Lui si girò e ci ordinò da bere così approfittai della sua distrazione per tirare una gomitata alla ragazza accanto a me, "Ari, non credo sia il caso di prendere da bere da un perfetto sconosciuto".
Lei di tutto punto mi rispose: "andiamo Siena, cosa vuoi che succeda?"
"Ecco a voi ragazze, cin cin" l'uomo dal viso spigoloso ci allungò i cocktail e iniziammo a bere.
Poi presi Ari per un braccio e la trascinai direttamente in pista mentre l'uomo alle nostre spalle urlava per richiamarci a se "hey ma dove andate?? Tornate qui, sù".

La ragazza mi guardò dubbiosa non comprendendo la motivazione del mio gesto, "Mi ringrazierai più tardi Ari, ora scatenati con questa canzone".
Ricominciammo a ballare come due pazze in mezzo alla pista per un tempo infinito.

L'alcol scorreva a fiumi, inebriando la mia mente e la mia ragione.
Ciò che successe dopo mi fece reputare la serata come la più bella di tutta la mia vita.

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Spazio autrice:

Buongiorno! Inizialmente era un capitolo troppo lungo, quindi l'ho tagliato a metà (non so se si capisce ma ci tenevo a precisarlo, non è finita qui!!)
La scena iniziale di Jimin mi strazia l'anima 😭
Cosa ne pensate? Come avreste reagito alle parole dette a Siena? 

Vi aspetto per il prossimo capitolo, lasciatemi una stellina ⭐️
I purple you 💜

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora