Capitolo 5

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Tornai a casa e feci una lunga e interminabile doccia, poi mi rinchiusi nell'accappatoio, feci un turbante di capelli e asciugamano e chiamai la mia partner in crime.
Gaia era il mio +1, la mia persona, la mia anima gemella, era più di una semplice amica, era una sorella e una mamma allo stesso tempo.
La videochiamata partì dopo un paio di squilli:
- Ah ma finalmente ci siamo degnate di trovare il tempo per una telefonata eh! (iniziò subito con un rimprovero)
- Scusami baby, non avevo un attimo libero prima di adesso. Allora, in che parte del mondo sei?

Gaia era un'organizzatrice di eventi, la più brava nella sua categoria, era riuscita a realizzare sfilate di moda e concerti in tempi brevissimi grazie ai milioni di agganci che si era creata nell'arco della sua vita lavorativa. Ovviamente era anche una giramondo.

- Ah io sono a Madrid, sono tornata ora per far visita al mio hombre. Tu piuttosto, hai imbroccato qualcuno lì? Come va il nuovo lavoro? Ti sei ambientata bene?
- Si Gaia non ti preoccupare, il lavoro va a gonfie vele, oggi abbiamo registrato per una televisione nazionale. Il prossimo mese parte il tour in America e io sono già a metà del lavoro con la scelta degli outfit. Uomini beh, non è che faccia questa grande vita sociale, ecco.
- Coooosa? La ragazza discotecara che conoscevo che fine ha fatto scusa?
- Un po' mi manca in effetti, quasi quasi potrei chiedere ad Ari, una collega, se le va di fare un po' di vida loca con me.
- Ecco, direi, e vedi di trovare un omino serio. Non ti hanno un po' stufato tutti questi uomini di passaggio?
- Gaia lo sai, non ho né il tempo né la testa per una relazione seria. Per ora mi basta un semplice e puro divertimento. Comunque baby adesso ti devo salutare, i ragazzi mi hanno invitata a cena e devo aiutarli con la preparazione.
- Va bene, mi raccomando non farti sentire fra altre tre settimane eh!

Riattaccai con un sorriso a trentadue denti, quella ragazza riusciva sempre a mettermi di buon umore.
Sarei stata ore al telefono con lei ma purtroppo ero lenta nel prepararmi e odiavo arrivare tardi ad un appuntamento.
Così aprii l'armadio per prendere un body nero basico, un cardigan da tenere aperto, la gonna di jeans e con le sneaker ai piedi mi incamminai verso la porta.

Si, ma la destinazione qual era?

Erano già le sette e trenta, Jungkook si era dimenticato di scrivermi l'indirizzo.
Così aprii la chat e mandai un messaggio.

Siena 🦄: Hei, vuoi mandarmi l'indirizzo o stai boicottando la mia presenza alla serata?

Jk 🐰: Mmm la seconda

Ah, bene a sapersi.

Siena🦄: Guarda che poi non aiuto Jin con la carbonara eh.

Jk🐰: Tra mezz'ora qui. Non è lontano da casa tua.

Oh, finalmente si è degnato di mandarmi l'indirizzo.
Ma come fa a sapere dove abito?

                                                                                            ***
Trenta minuti dopo stavo già suonando il campanello.
Mi aprì Namjoon con un sorriso dolcissimo "benvenuta nella nostra umile dimora" e fece cenno di entrare.
Umile? Umile un cavolo! 

Varcata la soglia mi trovai davanti un enorme openspace finestrato, la vista di Seoul era spettacolare.
"Wooooow" l'esaltazione mi si leggeva chiaramente in faccia "Ma questo posto è bellissimo!"
"Grazie" disse lui, poi fece cenno di seguirlo, la parte living era arredata perfettamente con due divani enormi e un televisore che faceva invidia agli schermi dei multisala.
Sulla sinistra una parete con arco lasciava intravedere l'enorme cucina con penisola al centro.
Jin era già ai fornelli.

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin