Capitolo 47

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"Si, sono possessivo, e adesso devo trovare un modo per scaricare la tensione che una certa signoria mi ha fatto provare".

Jungkook si avvicinò spaventosamente alle mie labbra.
Stavo dannatamente bramando ogni centimetro del suo corpo.
I lunghi capelli riccioli gli ricadevano sugli occhi, scuri come la pece, che mi fissavano.
Il cuore mi stava per scoppiare nel petto, il mio respiro diventava sempre più corto.

Dio, l'effetto che mi fa questo ragazzo è inspiegabile.

Eravamo a pochi centimetri di distanza, la mia visuale non si staccava dall'arco di cupido disegnato sul suo labbro superiore.
Feci per spostarmi in avanti per arrivare finalmente a quel tocco tanto agognato, ma lui svoltò all'ultimo secondo la posizione del viso avvicinandosi al mio orecchio.
Lo sentii ridere, il suo respirò caldo a contatto con la mia pelle mi riempì di brividi tutto il corpo.

" Oh piccola, lo so che mi vuoi. "

Dio, si. E tanto.

Col fiato sempre più corto sussurrai un cenno di assenso quasi affannando.

Un mugolino gutturale fece oscillare il suo pomo d'Adamo, poi sentii una sensazione calda e umida che delineò per intero la forma del mio lobo.

Mi sta.. leccando?

"Lo vedo, sei tutta un fremito in attesa di essere sfiorata dalle mie dita, dalle mie labbra. Però qualcuno mi ha fatto arrabbiare prima e adesso dovrò fargliela pagare." 

Con uno scattò balzo giù dal letto e si sdraiò sul pavimento, iniziando a fare degli esercizi sportivi.

"uno, due, tre.." iniziò a contare.

Ma che fa? E' impazzito?

Mi sollevai attonita e iniziai a fissarlo. 

La torsione del busto in avanti sollevò poco a poco il bordo della maglietta scoprendo lentamente i piccoli quadratini scolpiti alla perfezione. 

In un impeto appoggiò i palmi delle mani sul pavimento roteandosi completamente e passò alle flessioni. Ogni piegamento che faceva era una tortura bella e buona, ogni muscolo si fletteva sotto il peso del corpo, le vene sulle braccia diventavano sempre più grosse.

"Jk, ma che ..?" Mi azzardai a dire.

Di rimando lui non si mosse di un millimetro e mi rispose senza staccare gli occhi dal terreno, " Muoviti papera, vestiti in fretta che gli altri ci staranno aspettando." 

Continuavo a non capire.

" Ma io.. credevo che noi.. stavamo per.." cercai un modo sensato con cui concludere una frase. 

Stavamo per far roba e tu mi lasci così? A BOCCA ASCIUTTA? 

Finalmente mise fine all'allenamento provvisorio alzandosi e regolarizzando il respiro.

" Hai pienamente ragione, ma sono ancora arrabbiato. Quindi fai veloce che ho fame."

Ero allibita.

Mi ha seriamente rifiutato per quello che è successo prima?

Il mio ego femminile era a pezzi, iniziai a vestirmi in preda alla furia.

Come ha osato dire di no? A me?
Quello di poco fa è stato solo un piccolo errore, sta veramente esagerando a prenderla così tanto sul personale.

Indossai un paio di shorts e una canotta molto scollata e, a grandi falcate, sorvolai il ragazzo che mi attendeva vicino all'ingresso, tirai su il mento mostrandogli tutto il mio sdegno, aprii la porta con veemenza e mi avviai al piano di sotto. Lui mi seguì come un ombra e lo sentii sghignazzare silenziosamente sotto i baffi. 

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora