Capitolo 39

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Arrivati a Busan ci catapultammo all'arena per finire i preparativi prima dell'inizio del concerto.

Dopo le parole in caffetteria non avevo avuto modo di parlare con i ragazzi, erano partiti per la città portuale in date differenti rispetto al resto dello staff.

Forse avevo sbagliato qualcosa, lo sguardo che Jk mi aveva lanciato quella volta continuava a comparirmi in mente, gelando ogni particella del mio corpo.

Lui era sparito, non mi aveva scritto nemmeno un messaggio quando arrivarono per fare le prove sul palco, così ignorai ogni suo segnale concentrandomi nel lavoro e nella compagnia degli altri sei.

Il concerto iniziò nel tardo pomeriggio e io, come al solito, mi avviai nelle prime file per ammirare la bravura dei performers.

Dopo le prime canzoni a cui le fan facevano da eco, arrivò il culmine più alto con Dimple, un boato risuonò insieme alle note inziali del brano.

Jk, Jimin, Tae e Jin erano un concentrato di bellezza, lasciavano senza fiato chiunque intralciasse con lo sguardo la loro figura.

Le loro voci si propagavano perfettamente in tutta l'arena accompagnate poi da movenze sensuali, la coreografia giocava con un continuo bodyroll e colpi di bacino che faceva urlare e svenire le Army impazzite.

I miei occhi non si staccavano dal corpo perfetto e tonico di Jk.

Lo avevo vestito con dei jeans scuri, che fasciavano alla perfezione ogni centimetro dei suoi muscoli e una camicia del medesimo tono, leggermente sbottonata sotto il collo.
I capelli dovevano categoricamente rimanergli al naturali e lasciati cadere, a ciocche ondulate, sul viso.

Ho proprio fatto un ottimo lavoro con lui, è talmente tanto bello che è impossibile da descrivere.

Ogni suo movimento mi mandava in estasi, ma il peggio arrivò con Pied Piper.

Sapevo quello che stava facendo, mi provocava ammiccando continuamente verso la mia direzione senza però incontrare il mio sguardo.

Mi sta punendo?

Ballava con l'asta del microfono, mimando gli stessi movimenti di bacino che aveva usato con me la sera della discoteca, poi peccaminosamente la sua mano scendeva e risaliva per tutta la lunghezza della barra.

Fu in quell'istante che la mia mente decise di giocarmi un brutto scherzo ripescando, nei meandri dei miei ricordi, il tocco flebile delle sue dita sulla mia schiena quando, nelle notti precedenti, aveva percorso la mia spina dorsale più e più volte.

Dio santo, è come se stessi rivivendo quel momento ancora, e ancora, e ancora..

Era una tortura che mi stava giocando la mia memoria, lenta, dolorosa ma allo stesso tempo piacevole.
Ne volevo di più, volevo riprovare la sensazione di sentirlo sfiorarmi ogni centimetro della mia pelle, volevo sentire il suo respiro caldo sul mio collo, i suoi baci lussuriosi che riempivano la mia bocca.

Sentivo come se lui fosse una sostanza stupefacente e io ne ero in astinenza, il tutto derivato da dei semplici movimenti con un bastone di ferro.

Forse sto veramente impazzendo perché non ho mai provato tutto questo con nessun'altro.

Ero sempre riuscita a staccare il divertimento dai sentimenti, ed ero convinta di poterlo fare anche con Jungkook.

Rientrai nel backstage a fine concerto e cercai subito i ragazzi per congratularmi.

Entrai nella stanza con foga mentre loro stavano già festeggiando con molte bottiglie di champagne, abbracciai per primo Jin, che dalla sua altezza mi lasciò un candido bacio sulla fronte, Hoseok iniziò a saltellare e ridere insieme a me, corsi da Yoongi che era accasciato sul divano, Namjoon mi venne incontro cingendomi le spalle calorosamente e scompigliandomi i capelli come una bambina, infine Tae e Jimin si buttarono su di me schiacciandomi in un panino.

Ne mancava uno.

Dov'è il mio bunny boy?

"Ragazzi dov'è Jk? "chiesi guardandomi intorno, Jimin rispose indicando la porta.

- E' uscito prima, credo stesse cercando qualcuno.
- Oh, capisco. Io vado a cercarlo perché dobbiamo festeggiare tutti insieme, voi non finitevi la bottiglia mi raccomando!

Mi richiusi la porta alle spalle e iniziai a correre per il corridoio, le mie gambe spingevano con forza verso il pavimento e il mio cuore fremeva per quell'incontro.

"E' uscito a cercare una persona" ha detto Jimin.

Che stesse cercando me?

Mentre la mia mente fantasticava svoltai l'angolo, ma i miei piedi si bloccarono sul pavimento come se fossero sovrastati da enormi macigni di pietra.

Jk si trovava davanti a me, a pochi metri di distanza, teneva un braccio appoggiato al muro e stava parlando con una ragazza.

Aveva i capelli lunghi, lisci e scuri, i tratti somatici tipici dell'Asia, era minuta e poco vestita.

Risero insieme, poi lui alzò lo sguardo e mi vide.

Si staccò dalla parete e le mise un braccio intorno alle spalle, si avviarono insieme verso la mia direzione.

Mi passò accanto con un ghigno stampato in faccia e disse freddamente " Sisi, avverti tu i ragazzi che stasera non ci sarò a cena. Ci vediamo domani."

Ero stata rimpiazzata con la stessa facilità con cui si butta una bottiglietta d'acqua appena finita.

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Angolo autrice:

Eccoci qua, alla vendetta bella e buona di Jk.
Che ne pensate? Se lo meritava Siena?
Se volete sapere quale sarà la sua reazione vi basta solo aspettare qualche giorno! 🤭

Lasciatemi una stellina 🌟💜

𝘚𝘰, 𝘴𝘩𝘰𝘸 𝘮𝘦 [ 𝘑. 𝘑𝘬 ]     Where stories live. Discover now