- Capitolo 17 -

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[Harry]

Ci fermiamo davanti ad un enorme ristorante. Anche se la mia famiglia è ricca, non sono mai stato in un ristorante così grande e costoso. Sento Louis schiarirsi la gola e arrossisco.

"Resterai ad ammirare questo posto per tutta la notte o possiamo entrare?" Mi chiede e io annuisco, lasciandomi prendere la mano nella sua più piccola.

Ci avviciniamo all'ingresso e ci viene incontro una donna ben vestita. Mi sorride educatamente prima di guardare Louis con puro orrore negli occhi.

"Uh... Prenotazione sotto Tomlinson?" Chiede con un sorriso, ma la vedo tremare. Louis le fa un cenno e lei ci guida verso un tavolo.

Louis ha spostato la sedia per me e io sorrido al gesto: "Che gentiluomo" sussurro sottovoce, ma lui lo sente.

"Non lo sono. Ma per te, Fossette, posso sempre provare." Lui sorride mentre si siede.

"Comunque era terrorizzata da te." Dico riferendomi alla signora e Louis riflette sul modo in cui era scattata.

"Dovrebbe esserlo." Dice con una faccia spenta. "Sono un Tomlinson, dopotutto."

"Giusto..." Dico guardandolo mentre prendo il bicchiere d'acqua e lo porto alle labbra.

"Salve, mi chiamo Stan e stasera sarò il vostro cameriere. Cosa posso offrirvi signori?"

Soffoco con l'acqua al nome e inizio a tossire violentemente. Certo, questo giovane cameriere non c'entra, ma il suo nome mi ricorda Stan Lucas, il motivo per cui non ho più Gemma con me.

"Stai bene, tesoro?" Louis chiede in tono preoccupato, il suo viso non mostra nient'altro che preoccupazione.

"Sì... solo... il suo nome... mi dispiace." Dico a Louis e alzo lo sguardo per un momento al cameriere, per vedere che mi guarda con preoccupazione e confusione.

"Bene, Stan, possiamo avere un altro cameriere, che abbia un nome che il mio gattino qui possa sopportare e che non gli dia fastidio?" Louis chiede al cameriere, più come un ordine.

"Uh... sì certo..." Stan si lascia sfuggire una risatina nervosa e se ne va.

"Non dovevi farlo..." Dico a Louis sentendomi in colpa per il cameriere.

"L'ho fatto." Afferma semplicemente e io scuoto leggermente la testa.

Un altro cameriere viene al nostro tavolo, il suo nome è Tyler. Ci porta del vino rosso e Louis ordina un piatto italiano che sinceramente non so pronunciare. Per tutto il tempo sento gli occhi di Tyler su di me, squadrandomi con malizia. Mi chiedo se sa chi sia Louis Tomlinson o che sono ad un appuntamento. Decido di ignorarlo, ormai era una cosa di tutti i giorni, ma non tutti hanno la tolleranza.

"Cos'altro posso offrirle, signore?"

Chiede Tyler a Louis, ma continuando a guardarmi.

"Un altro cameriere che non voglia scoparsi la mia bambolina." Louis dice in tono intimidatorio.

Tyler sembra colto alla sprovvista dalla franchezza di Louis e borbotta un "scusate" prima di andare via. Diavolo sì! Ti sta bene, stronzo. Non dovrei ridere di questo ma non posso farci niente, abbiamo anche il terzo cameriere della serata. Una cameriera questa volta. Louis mi vede ridacchiare tra me e me e mi sorride, prima di mandarmi un bacio.

Forse è il vino o il nome della cameriera, che è Louise, a farmi diventare un'idiota ridacchiante per tutta la cena. E il fatto che quando ha provato a flirtare con Louis e lui le ha detto che era gay, non ha aiutato.

"Lou, immagina di sposarla, diventerebbe "Louise Louis Tomlinson"." Urlo dalle risate mentre camminiamo verso il parcheggio.

"Suona bene." Dice con un'alzata di spalle e io smetto di camminare, o possiamo dire, rimango congelato sui miei passi, ma lui continua a camminare e mi passa accanto.

Who Are You?  {L.S.}                                      [Italian Translation] Where stories live. Discover now