Capitolo II

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Mi buttai sul letto a pancia in giù prendendo il mio telefono, aprii whatsapp e notai che mi aveva scritto Sharon.

Sharon
S: hey piccola peste, arrivata?
A: si si, sono in casa adesso
S: uuh com'è?
A: bellissima, tutta nera
S: proprio come piace a te
beh ragazza sei fortunata
A: già, ora ti mando le foto
*foto*
*foto*
*foto*
S: wow! è davvero bella, verrò sicuramente a trovarti
A: haha con piacere.

La nostra conversazione fini lì, devo dire: breve ma intenso.

Mi saltò in mente un'idea, potrei fare un giro qua vicino, sperando di incontrare qualcuno.

Non ci pensai due volte e mi misi a cercare qualcosa di carino nel mio armadio.

Alla fine trovai qualcosa di comodo, una felpa e dei leggings neri.

Misi le vans, presi le cuffiette e i soldi.

Scesi le scale e urlai cercando di farmi sentire da mio padre <ESCO A FARE UN GIROO> ...nessuna risposta, come immaginavo.
Sarà andato da qualche parte a bere..Oh no! che dico! a "sfogarsi".

Odio mio padre.
Da quando mamma è morta, è diventato un alcolizzato, tutte le sere torna a casa ubriaco marcio incolpandomi della morte di mia madre.

Flashback

<È TUTTA COLPA TUA> mi urlò scaraventandomi addosso la bottiglia di vetro che aveva in mano.

Prese la mira e riuscì a farmi del male.
La mia guancia perdeva sangue.

Fine flashback

Ritornai ai pensieri presenti scuotendo la testa.
Da quel giorno il mio viso cambiò, non drasticamente però, una piccola cicatrice è rimasta impressa sul mio zigomo.

Skip time
Ormai stavo camminando da quasi venti minuti, vidi un parco e decisi di andarmi a sdraiare su una della panchine.

C'erano bambini che giocavano con altri bambini, con la sabbia, sullo scivolo, sulle altalene... insomma un po' ovunque.

Quanto mi manca essere spensierata e senza problemi.

Alzai lo sguardo verso il cielo, guardando le nuvole che sembravano soffici come lo zucchero filato.

Iniziai a sussurrare qualche parola cercando di non farmi notare troppo:
<Hey mamma! come stai? Io bene, a parte il fatto che Richard mi ha lasciato un mese fa> dissi cercando di non bloccarmi per il nodo alla gola che iniziava a formarsi.
Continuai <Ma tranquilla, ora sto bene...> mi fermai e poi rispresi a parlare <...papà è sempre uguale, purtroppo> cercai di andare avanti ma sentii gli occhi di qualcuno addosso.
Mi girai e vidi una ragazza bellissima che mi stava guardando..affascinata(?)

Comunque sia, dopo averla notata, la ragazza venne verso di me.
<Piacere mi chiamo Violet, tu?> mi alzai di scatto mettendomi seduta...era un po' strano ma alla fine risposi <Emh, ciao, sono Alyssa..Piacere mio!>

Questa Violet era davvero una bella ragazza, capelli scuri e occhi chiari..sembrava una principessa

Violet decise di sedersi di fianco a me iniziando una conversazione.

<Allora sei nuova di qua?> mi chiese, sapendo già la risposta.
<Emh, si! come fai a saperlo?> chiesi confusa, insomma...chi potrebbe riconoscere una persona arrivata da poco in una città? <Intuizione> rispose con un sorrisetto carinissimo.

Ci furono minuti di silenzio ma sentii di nuovo la sua voce che stava emettendo delle parole per aprire un'altra conversazione: <Em, ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa? Sei nuova, magari conoscere qualcuno sarebbe meglio no?> mi chiese entusiasta.

Io annuì e lei mi accompagnò alla sua macchina dirigendoci verso un posto per mangiare qualcosa.

*spazio autrice*
Hey, come vi sembra Violet? A me molto simpatica... vi dico già che loro due saranno grandi amiche!
(cercherò di pubblicare almeno due capitoli in un giorno non preoccupatevi!)

Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienWhere stories live. Discover now