Capitolo 48 - "...ho promesso di prendermi cura di te"

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<Sei bellissima quando sorridi> disse per poi sedersi davanti a me.

Sorrisi una seconda volta e lo fece anche lui ma abbassando e scuotendo, un po', la testa.

<Oggi cosa facciamo?> chiesi, portando il piatto della colazione nel lavandino.

Dopo poco sentii la sedia spostarsi e i passi di Mitch sempre più vicini.

<Potremmo fare sesso> disse sussurrando all'orecchio.

Mi provocò dei brividi immaginabili.

<O...riarredare la casa> disse appoggiandosi al piano del lavandino e parlando normalmente.

<A te la scelta> concluse facendo spallucce.

Riarredare la casa era una buona idea, avrei preferito ma..il sesso con Mitch era mille volte meglio.

Mi asciugai le mani e mi posizionai davanti a Mitch.

Allacciai le braccia intorno al suo collo e lui mi prese i fianchi, facendo pressione fino ad azzerare la distanza dei nostri corpi.

Iniziò a baciarmi, lentamente, le labbra e cinse ancora di più i fianchi con le sue mani venose.

Si staccò delicatamente <Quindi la prima?> chiese, continuando a far oscillare lo sguardo dai miei occhi alle labbra.

<No caro mio> dissi staccandomi e lasciandolo così.
Avevo ancora intenzione di provocarlo.

<Sappi che stiamo ancora giocando...> dissi andando verso le scale <...ti provocherò ancora> conclusi fiera e salii al piano di sopra.

<Mi vuoi fare uscire di testa per caso?> chiese, seguendomi.

<Forse> dissi per poi entrare in camera nostra.

<Quindi la seconda?> chiese appoggiandosi all'entrata della porta.

<Si, dobbiamo sistemare tutto> dissi girandomi e tirando giù i pantaloni, lasciandogli il bel vedere del mio fondoschiena.

Portavo una brasiliana, quindi non si vedeva poco...era bellissimo provocarlo.

<Porca puttana...> imprecò Mitch.

<Che c'è?> dissi facendo la finta tonta, infilandomi i pantaloncini.

<Ti piace provocarmi eh?> chiese.

Mi tolsi la maglietta, rimanendo in reggiseno e andai verso di lui.

<Si, mi piace tantissimo> dissi facendo un sorriso orgoglioso.
Lui non smetteva di passare lo sguardo, dai miei occhi al mio seno.

Ritornai verso l'armadio, misi una maglietta e poi le scarpe.

<Andiamo?> dissi prendendo le chiavi di casa e avviandomi verso l'uscita della camera.

<Si, ok, andiamo> disse lasciandomi una pacca sul sedere.

Uscimmo di casa, salimmo subito in macchina e ci avviammo verso un negozio per arredamenti interni.

***
<Questo?> disse Mitch indicando un mobile davvero carino.

***<Questo?> disse Mitch indicando un mobile davvero carino

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Finalmente dopo un sacco di giri trovammo qualcosa.

<Bello, ma dove possiamo metterlo?> chiesi.

<All'entrata, almeno quando arriviamo, possiamo appoggiare le chiavi e il resto> si, era un buona idea.
Annuii e andammo a chiedere dove potevamo trovarlo.

Arrivammo al centro informazioni <Salve!> mi accolse la ragazza che serviva i clienti.

<Si, salve, volevo sapere dove potrei trovare questo mobile> chiesi, aprendo il catalogo e indicando quello che avevamo scelto.

<Si, un secondo, glielo dico subito> disse smanettando sul computer.

Mitch era dietro di me, nell'attesa di prendere il nuovo mobile.

<Si ecco, trovato! Dovete andare in magazzino: fila B posto 12>

<Ok, grazie mille!> risposi con un sorriso, che la ragazza ricambiò.

<A lei!> disse, e io e Mitch ci togliemmo dalla fila.

<Ci sai fare eh> disse mentre andavamo nei magazzini, riferendosi all'informazione chiesta alla commessa.

<Niente di che> risposi.

Poco dopo, arrivammo ai magazzini, prendemmo il mobile...o meglio, lo prese Mitch e andammo a pagare.

Uscimmo dal negozio e andammo verso l'auto.

<Hai bisogno?> chiesi vedendo Mitch con un carico, non leggero, appresso.
Insomma aveva appena fatto un incidente e aveva ancora dolori.

<No, tranquilla, ce la faccio> disse.
Gli restai accanto comunque.

Poco prima di arrivare all'auto, sentii un gemito di dolore e vidi Mitch con un ginocchio e un braccio che toccava terra per cercare di reggersi.

<Hey hey> mi avvicinai immediatamente a lui.

<Tranquilla sto bene> disse cercando di rimettersi in piedi ma senza successo.

<No tu non stai bene, ti porto in ospedale, siediti un attimo li> indicai a terra.
Mitch mi porse le chiavi della macchina, presi il mobile, aprii il bagagliaio e lo misi dentro, chiusi tutto e andai da Mitch.

<Ce la fai ad alzarti?> chiesi.
Evidentemente ce la faceva fino a un certo punto, cosí lo presi facendogli appoggiare il suo braccio sulle mie spalle.
Gli cinsi la schiena con un braccio e con una mano aprii la portiera.
Lo misi al mio posto e io andai al suo.

Salii e misi immediatamente in moto.

<Grazie amore...> disse appoggiando la testa la finestrino chiudendo gli occhi.

Allungai la mia mano stringendo la sua, e lui strinse la mia.

<Non devi ringraziarmi, ho promesso di prendermi cura di te>

*spazio autrice*
Che cucciola Alyssa🥺
Comunque grazie mille per le 7.5k visualizzazioni e...siamo tredicesimi nella categoria dylan o'brien.
Grazie mille💖
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Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienWhere stories live. Discover now