Capitolo 60 - "Ma perche ~Dylan~?"

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9 mesi dopo...
-Mitch's pov
Alyssa stava ancora dormendo perciò pensai di svegliarla.

Iniziai a dare dei piccoli baci sulla sua, grande, pancia.

Ormai era Maggio e di lì a poco avrebbe dovuto partorire.
Abbiamo voluto aspettare il momento della nascita per sapere il sesso di nostro figlio o di nostra figlia.

Dopo poco sentii dei mugolii che emetteva Alyssa <Mh...>

<Buongiorno amore> esclamai sorridendole.

<Buongiorno> disse dandomi un bacio.

Si alzò di scatto mettendosi seduta sul
bordo del letto <Ahi..> gemette.

<Hey hey amore piano> le dissi mettendole un braccio dietro la schiena per farle d'appoggio.

<Andiamo a fare colazione?> chiese.

In questi mesi, io e Alyssa abbiamo passato tante bei momenti.
Anche quelli in ospedale per le ecografie.
Siamo stati tantissimo con i nostri amici e qualche volta ci è capitato di andare a Vancouver, di nuovo.

<Si dai, andiamo> le dissi aiutandola ad alzarsi dal letto.

Scendemmo le scale e arrivammo al piano di sotto, tirai fuori alcune cose dal frigo e cucinai, mentre Alyssa faceva avanti e indietro prendendo: la tovaglia, i piatti, i bicchieri e le posate.

<Pronto!> esclamai.

<Finalmente> disse la mia ragazza mettendosi seduta di fronte a me.

[è il momento della musicaaa]

Iniziammo a mangiare e a parlare un po'.

<Allora, se sarà femmina Destiny e se sarà maschio Dylan?> chiesi per avere conferma.

<Si, esatto> rispose lei.

<Ma perché "Dylan"?> chiesi curioso.

<Perché è il nome di un attore di quando ero adolescente, anche se non l'ho mai incontrato...gli ho promesso che avrei chiamato mio figlio Dylan> rispose.

<Che cosa bella amore!> esclamai e lei sorrise.

Insomma, non avrei mai pensato che dietro ad un semplice nome ci fosse dietro tutto questo, era bellissimo.

Prima che Alyssa potesse mettere in bocca l'ultimo boccone fece cadere a terra la forchetta e gemette da dolore tenendosi la pancia <Ah!>

Corsi immediatamente da lei <Resisti, ti porto in ospedale> le dissi sostenendola.

Ci avviammo verso la porta e presi le chiavi della macchina che erano appoggiate sul mobile di fianco all'ingresso e uscimmo.

La aiutai a salire in macchina e di corsa andai dall'altra parte, aprii la portiera, inserii le chiavi e partii.

Durante il tragitto Alyssa gemeva sempre di più <Hey amore, respira> le strinsi la mano.

<Amore stringimi la mano, stai tranquilla> le dissi e lei strinse fortissimo.

<Ci siamo quasi> dissi svoltando a sinistra per entrare nel parcheggio.

Parcheggiai velocemente e di corsa scesi dall'auto andando a prendere Alyssa.

La feci scendere <Amore ce la fai?> le chiesi e le annuì facendo respiri profondi.

Entrammo in ospedale <Sta per partorire!> urlai per attirare l'attenzione di alcuni dottori.

Ci riuscii e due dottoresse vennero verso di me <Bene! Mettetela sul lettino!> disse la dottoressa prendendo Alyssa.

L'altra dottoressa venì verso di me <Vuoi assistere al parto?> mi chiese e io annuii.

Ripeto, non l'avrei lasciata sola.

<Bene, seguimi> disse sorridendomi e con passo svelto andammo nella stanza dove avevano messo Alyssa.

Scrissi un messaggio sul gruppo dei nostri amici:

m: Ragazzi, io e Alyssa siamo in ospedale, sta per nascere.

Chiusi il telefono e mi concentrai su Alyssa.
Corsi verso di lei.

<Hey hey amore sono qui> le dissi stringendole la mano.

<Bene, signorina Wood, quando sarà pronta per l'inizio del parto schiacci quel pulsante e noi correremo subito da lei> disse la dottoressa con un sorriso confortevole che la fece calmare.

<H-hey a-amore> mi disse deglutendo rumorosamente.

<Hey, sono qui, rimarrò qui> le dissi e lei appoggio la sua guancia alla mia mano.

Non potevo crederci, da lì a qualche secondo sarebbe nata o nato nostra o nostro figlio.
Stavamo per diventare una vera famiglia.

Alyssa stava già sudando, stava cercando di raggiungere il pulsante per chiamare le dottoresse ma non ci riuscì, così feci io al suo posto.

<Tranquilla amore, adesso arrivano> le dissi lasciandole un bacio sulla fronte.

In meno di un minuto, le due dottoresse, erano già nella sala parto con noi.

La dottoressa si mise seduta davanti a lei <Bene, appena sei pronta spingi> le disse.

Lei non perse tempo e iniziò a spingere, stringendo la mia mano.

<AAAAA!> quello, era il primo urlo di molti altri.

<Amore dai! Andrà tutto bene> la rassicurato accarezzandole la testa.

Lei continuava a spingere e urlare.

<Dai forza! Stai andando benissimo, la testa è quasi fuori!> disse la dottoressa.

<Sentito amore? Stai andando benissimo, l'ultimo sforzo> le sussurrai.

Le lacrime di gioia stavano iniziando a scendere.

<Ultima spinta!> disse la dottoressa.

<AAAAAAAAAAH!> urlò e dopo pochi secondi sentimmo il pianto di un bambino.

Lasciai la mano di Alyssa per andare a prendere il bambino e la dottoressa mimò con la bocca il sesso, mi avvicinai ad Aly <Amore...è Dylan> dissi sorridendo con le lacrime agli occhi.

Lei fece un sorrisone e prese in braccio nostro figlio.

Lei fece un sorrisone e prese in braccio nostro figlio

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