Capitolo XVIII

2K 98 154
                                    

-Mitch's pov
Per tutto il viaggio, nessuno dei due spiaccicò parola.

Volevo sentire la sua voce ma non potevo, era troppo arrabbiata con me.

Idea! Stasera mi farò perdonare e, ovviamente, me la scoperò.

So io come farmi perdonare, Alec sicuramente berrà come non so cosa e starà con Alyssa.
Conosco Alec, farà qualcosa, chiaramente non grave, e io sarò lì.

Appena arrivati scesi dalla macchina e poi vado dalla sua parte per vederla scendere.

Una dea greca.

Cazzo no, che dico?
È semplicemente carina.

Cavolo, mi manca troppo la sua voce <Ancora arrabbiata?> non mi rispose, mi guardò fulminandomi con lo sguardo e io alzai le mani in segno di resa.

<Hey fratello!> mi girai.

<Jace!> non potevo credere ai miei occhi, il migliore amico che io abbia mai avuto è qua con me.
Ci conosciamo da quando eravamo due fagottini.

Mi avvicinai e lui mi diede due pacche sulla spalla.

<Allora, come andiamo?> mi disse bevendo un sorso di Long Island, il suo drink preferito.

<Prima dimmi che ci fai qua, non me l'aspettavo>  dissi ancora incredulo.

<Avevo solo bisogno di rivedere il mio migliore amico, non ci vediamo da troppo>

<Già, hai ragione> mentre pronunciai queste parole mi girai verso il tavolo con gli alcolici e presi anche io un bicchiere di vodka liscia. Mi piacciono le cose forti.

<Quindi tutto bene?> mi chiese di nuovo Jace, annuii, ma prima che risposi sentii una voce femminile chiamarmi.

La sua.
Avrei potuto riconoscerla in mezzo a tanti di quei rumori.

<Mitch..> disse un po' triste.

<Che succede bimba?> mi piaceva tanto chiamarla così, ma appena lo facevo mi guardava male.

Sentivo gli occhi di Jace addosso, sapevo che era confuso.

Non mi sono mai comportato così con nessuna e lui lo sapeva.

<Possiamo parlare?> mi disse con uno sguardo spento.

<Certo> dissi andando verso di lei.

-Alyssa's pov
Stupida, stupida, stupida.

Perché gliel'hai chiesto?

Lo portai in un posto meno affollato, vicino alla sua auto.

<Dimmi piccola> giuro, adesso lo sbatto su un tavolo.

<Innanzitutto smettila di chiamarmi così> mi fermai e lo guardai negli occhi <..e poi, che cazzo ti prende?> abbassò e alzò lo sguardo.

<Nulla> disse.

Lo squadrai bene assottigliando gli occhi, mi avvicinai cingendo le mie braccia intorno al suo collo e i nostri nasi si scontrarono, le nostre labbra ogni tanto si sfioravano e sentivo il suo respiro pesante.

Si leccò le labbra, pronto per baciarmi.

Appena si avvicinò, mi scansai.

Me ne andai fiera <Chi cadeva ai piedi di chi?> dissi decisa mentre mi avviavo verso il falò.

-Mitch's pov
Dio santo.

Sono ceduto e lei se ne è accorta.

Mi farà uscire di testa quella ragazza.
Come fa a resistermi? Cioè insomma, guardatemi.

Rimasi lì impalato per realizzare cosa fosse successo e poi decisi di tornare da Jace.

Mi guardava con le sopracciglia alzate, sorpreso.
Aveva visto tutto.

<Non ci credo, racconta> mi disse appena fui vicino a lui.

<Guarda non lo so> mi sedetti al suo fianco, poggiai i gomiti alle ginocchia mentre mi tenevo la testa e un sorrisetto sulla faccia.

<Stai impazzendo per quella ragazza, te lo dico io> mi disse allontanando il bicchiere dalle labbra e facendomi l'occhiolino.

<Mi sa che hai ragione> dissi mettendo un pugno sulla bocca per la cazzata che avevo appena detto.

<Si, guardati, non riesci neanche ad ammetterlo sul serio..> si fermò indicando Alyssa e poi continuò a parlare <...quella "bimba" ti fotterà per bene la testa> disse facendo le virgolette con le dite quando pronunciò la parola bimba.

Lo guardai confuso.

<Scommettiamo?> mi disse porgendomi la mano.

<Affare fatto capo> gli strinsi la mano.

Non devo cedere, facile no?
Come un gioco.

Cazzo mi fotterà la testa.

Zittii la mia coscienza e mi concentrai sulle fiamme del fuoco.

*spazio autrice*
Caro Mitch, sei proprio in un bel guaio.
-🌺

Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienWhere stories live. Discover now