Capitolo XIV

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Eravamo ancora uniti in quell'abbraccio.

Sembrava che tutti e due ne avevamo bisogno da tanto tempo.

Non so quanto durò quell'abbraccio, ma sembrava infinito.

Stavo bene.

Dopo qualche minuto, ci staccammo, quasi con fatica.

<Allora? Vuoi dirmi che è successo?> mentre quelle parole uscivano dalla sua bocca, si stava avviando verso il divano.

<Non sei obbligato a rimanere qua> dissi mentre andai verso il frigorifero a cercare qualcosa da mangiare, dato che non avevo cenato.

<Invece rimango, finché non mi dirai cos'è successo, poi valuterò se rimanere o andarmene> disse inclinando un po' la testa.

Mentre stavo cercando ancora qualcosa nel frigorifero, sobbalzai quando sentii urlare Mitch <Oddio!>

<Cosa? Cos'è successo?!> ma che gli è preso?

<I Mets!> roteai gli occhi.

<Davvero? Sul serio? Mi hai quasi fatto prendere un infarto> dissi ritornando con lo sguardo sul frigorifero.

Poco dopo sentii un fiato sul collo <Non sapevo fossi appassionata dei Mets> sussurrò, potevo benissimo sentire il suo sorriso vicino al mio collo.

Ma non ci feci caso.
I suoi atteggiamenti da corteggiatore non mi toccano affatto.

<Già> risposi girandomi verso di lui senza tirare fuori niente dal frigo.

<Sei più calma ora?> mi chiese, e non so perché, lo guardai un po' confusa.

<Intendo, hai intenzione di raccontarmi quello che è successo?> chiese appoggiandosi al bordo del tavolo.

<Oh si, non la faccio lunga...> presi un respiro e continuai <...la polizia è entrata, arrestando mio padre> ero indifferente mentre pronunciavo quelle parole.

Mitch era un po' sorpreso dalla disinvoltura con il quale gli ho detto cosa fosse successo.

<Per cosa? Se posso sapere> gesticolava, quei nervosamente.

<Spaccio di droga e aggravanti> ancora una volta, con molta disinvoltura.

Quasi quasi ero stupita da me stessa.

-Mitch's pov
Le sue parole mi rimbombavano ancora nella testa

Spaccio di droga.

Non oso immaginare quanto fosse difficile per lei, si vedeva che era all'oscuro di tutto.

Non ci pensai due volte e la abbracciai di nuovo, con fatica.
Non sono più abituato a dare o ricevere affetto, ma lei era troppo vulnerabile in quel momento.

Ho tirato fuori una minuscola parte di dolcezza solo perché non sapevo cosa fare.

<Perché?> sentii la sua voce tremolante.

<Cosa perché?> chiesi confuso dalle sue parole.

<Perché mi abbracci?> non la capisco.

<In che senso? Cosa dovrei fare?> le dissi staccandomi da lei, ero quasi innervosito.

<Nel senso, hai saputo fin troppe cose di me..> si fermò alzando lo sguardo e incrociando il mio.

Wow, il suo sguardo.
Era bella anche con il trucco sbavato.

No aspet-
Rimangio tutto quello che ho pensato, lei non mi fa nessun effetto, lo giuro.

<...perché non ti faccio schifo?> continuò.

La guardai confuso.

Si nasconde in debolezze che neanche ha.
Insomma, non è colpa sua se suo padre spacciava.

<Tu non mi fai schifo e neanche agli altri> dissi riferendomi a Violet, Charis, Diana, Joel e...quel microbo di Alec.

Non sono per niente geloso, mi da fastidio e basta che uno più brutto di me si prende una ragazza così.

Questa volta, fu lei a buttarsi tra le mie braccia, si vede che non ha mai avuto affetto, o almeno non lo aveva da troppo tempo.

Appena mise le braccia dietro al collo e la sua testolina sulla spalla, automaticamente le mie braccia andarono intorno al suo minuto corpo.

In quel preciso istante, mi percorse un brivido lungo la schiena.

Sarà stato il freddo.

Mi staccai da quell'abbraccio anche se avrei voluto rimanere in quella posizione ancora per un po' <Dobbiamo andare a dormire, stasera dobbiamo andare alla festa di Joaquin> le ricordai.

<Si, hai ragione> mentre saliva le scale, decisi di seguirla.

<Perché mi segui?> attirò la mia attenzione facendomi alzare la testa.

<Non ti lascio sola, in una casa enorme, senza genitori> cavolo, le ultime due parole potevo risparmiarle <Cazzo scusami, non volevo> realizzai subito dopo.

<Tranquillo...vieni dai> mi fece segno di seguirla.

-Alyssa's pov
Entrammo in camera <Se vuoi ho delle magliette grandi> dissi rivolgendomi a Mitch.

<Tranquilla, andiamo a recuperare le ore di sonno> annuii e mi misi sotto le coperte.

Dopo poco mi accorsi che il materasso non era sprofondato, ciò significava che Mitch non si era sdraiato.

Alzai lo sguardo e lo vidi seduto sul divanetto
<Che ci fai lì?> chiesi, insomma aveva un letto a disposizione e si rifiutava di starci.

<Tranquilla, dormi meglio senza di me> rispose secco.

Alzai metà busto sorreggendomi con le braccia<Si, non mi vai tanto a genio, questo lo avevamo capito tutti, ma puoi dormire qua> dissi dando dei piccoli colpi sul materasso nel posto vuoto.

Lui si alzò e io mi rimisi le coperte addosso.

Eravamo schiena contro schiena finché la sua voce non si fece sentire <Dai vieni qua> dopo quelle parole, mi girai dalla sua parte.

<Non ti preoccupare> dissi.

<Niente scuse, vieni qua> disse insistendo.

Voleva proprio farsi perdonare eh.

-Mitch's pov
Alyssa mise la sua testolina sul mio petto e io la abbracciai.

Si vede che non le faccio nessun effetto.

Ma a me non importa.

<Buonanotte bimba>
<Notte>

Si, non le vado a genio.

*spazio autrice*
Allora come vi sembra questo capitolo?
Vi piace?
Aggiornerò presto la storia!
-🌺

Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienWhere stories live. Discover now