Capitolo XII

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<Allora spererò> disse con un sorrisetto.

Restammo in silenzio finché non arrivammo al Maya e scendemmo in contemporanea dalla macchina.

Erano tutti lì ad aspettarci.

<Allora? Avete chiarito?> chiese Violet riferendosi a quello che era successo prima di partire.

<Certamente, so sempre come farmi perdonare> disse Mitch girandosi verso di me facendo l'occhiolino.

Eh no caro mio, non ti copro.

<Ha ha ha, ti piacerebbe> lo guardai con un sorrisetto falso e tutti gli altri mi guardarono sorpresi dal fatto che lui non si fosse fatto perdonare.

<Però! Mi piace la ragazza> disse Alec guardandomi con un sorrisetto soddisfatto.

***
Entrammo tutti quanti in fila nel locale e dietro di me c'era Mitch, incredibile <Potevi tenermi il gioco eh> mi sussurrò avvicinandosi all'orecchio mentre entravamo.

<Col cazzo> dissi girandomi verso di lui facendogli un sorriso.

<Il mio?> disse alzando le sopracciglia.

<Non hai le palle per ammettere che non ti sei fatto perdonare e dovrei credere che tu abbia il cazzo?> gli chiesi guardandolo negli occhi.

Che soddisfazione quando non sapeva più come ribattere.

Entrati, ci sediamo al tavolo mantenendo i posti di quando eravamo all'America Graffiti Diner.

Ancora questo qua davanti devo avere, uccidetemi.

Non dico che non sia una bella visione, ma non lo sopporto.

I miei pensieri si interruppero quando arrivò il cameriere che ci chiese cosa volevamo ordinare <Allora ragazzi, cosa prendete?>

Tutti quanti avevamo deciso di prendere i Tacos, ognuno con dei condimenti diversi.

Tranne Mitch, che doveva per forza prendere quello che prendevo io.

Copione.

Il cibo arrivo poco dopo, avevano un aspetto delizioso quei Tacos.

Iniziammo a mangiare tutti quanti e a un certo punto Violet fece aprire un discorso <Allora ragazzi ieri sera Joaquin mi ha scritto..> si fermò per mandare giù il boccone che aveva in bocca <...e ci ha invitati tutti quanti ad una festa in spiaggia, andiamo?>

<Se c'è Joaquin, non c'è neanche bisogno di chiedere> disse Diana prima di dare un morso al suo Tacos.

<Sottona> sussurrò nell'orecchio Charis a Diana, ma tutti riuscimmo a sentire e ci facemmo scappare una risatina.

<Allora? Andiamo?> chiese Violet per la seconda volta.

Tutti annuirono e poi Alec si girò verso di me <Tu vieni?> ero indecisa, non sapevo se andarci o meno ma alla fine dissi di sì.

<Bene, allor-> continuò a parlare Alec finché non venne interrotto da una voce.

Si, quella voce.

<Ti passo a prendere io> disse Mitch, guardando tutti come per dire che nessuno doveva contraddirlo.

Ma ci avrei pensato io a farlo.

<Scordatelo> dissi addentando l'ultimo pezzo di Tacos.

Ne avrei voluti mangiare altri mille.

Mitch rise abbassando la testa per poi rialzarla <Bimba, non era una domanda>

Sbuffai e lui fece un sorrisetto soddisfatto dal fatto che io non avevo saputo come ribattere.

<Bene, allora Alec passa a prendere noi e Mitch passa da Alyssa> disse infine Violet per organizzarci.

<No> dissi io.
<Si> ribatté Mitch.
<No>
<Si>
<No!>
<Si!>
<Ho detto no, sai cosa vuol dire?>
<Perfetto, ti passo a prendere verso le 20> alzai gli occhi al cielo innervosita, mente lui rideva per la mia reazione.

Non avevo scelta.

Mitch sei insopportabile.

*spazio autrice*
Bene, siamo giunti alla fine di questo capitolo, magari alla festa potrebbe succedere qualcosa, magari no. Chi lo sa?
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Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienWhere stories live. Discover now