Capitolo XXXV

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Presi il contenitore di plastica, che conteneva il disinfettante.

Lo presi con la mano sinistra, siccome l'altra era ferita.
Tolsi il tappo con i denti e lo sputai sul tavolo.
Non so con quale coraggio, premei il contenitore di plastica, facendo finire il disinfettante sulla mano <Cazzo!> esclamai da dolore, stringendo i denti.

Mitch stava osservando tutta la scena e alla mia reazione corse da me.

<Fatti aiuta-> disse prendendo la mano tra le sue, delicatamente, ma tirai indietro la mano come se mi fossi bruciata.

<Ti ho detto che ce la faccio da sola> ribattei fulminandolo con lo sguardo.

<Ho detto fatti aiutare> disse, per poi fulminarmi con lo sguardo a sua volta.

<No> dissi secca.

Misi il bendaggio sulla mano e gliela mostrai facendo un sorriso falso.

Misi al suo posto la casetta e tornai in camera, sentivo Mitch da dietro che mi seguiva, ma prima che potesse arrivare in camera, gli sbattei la porta in faccia.

<Aly, aprimi cazzo! Dobbiamo parlare!> sentii Mitch continuare a bussare rumorosamente alla porta.

<No! Sei uno stronzo!> sbottai.
Cioè, gli avevo appena detto che ero incinta di "nostro" figlio e ha reagito nel peggiore dei modi.

<Per favore...> disse arrendendosi dall'urlarmi contro.

<No!> ribattei di nuovo.

Non sentii più Mitch bussare, ma da sotto la porta vidi l'ombra del suo corpo: si era seduto davanti alla porta per aspettare che uscissi.

Non sapevo cosa fare.
Avrei dovuto tenere il bambino? O abortire?
Sicuramente la seconda scelta, io e Mitch non stiamo insieme e neanche ci amiamo.

<È stato tutto un fottuto errore! Tutto!> sbottai di nuovo, con l'intento di farmi sentire da Mitch.

-Mitch's pov.
<È stato tutto un fottuto errore! Tutto!> mi crollò il mondo addosso.

Voleva dire che ero un errore.
Che non avrei dovuto entrare nella sua vita.
Che avremmo dovuto continuare ad odiarci.
Che avrei dovuto lasciarla in pace dal primo istante.
Che non avrei dovuto innamorarmi di lei.

Non so se sia amore vero, ma da parte mia, qualcosa c'è.
Anche se qualcosa di piccolo.
Non so cosa mi abbia fatto, non lo so proprio.
Prima non ero affatto così, mi scopavo qualsiasi ragazza, qualsiasi.
Ma lei è diversa davvero, se n'è accorta perfino Violet.

Lei è diversa.
Mi ha fatto impazzire, il modo in cui mi teneva, e mi tiene ancora, testa.
Il modo in cui mi parlava.
Il modo in cui mi provocava.

I miei pensieri, però, si fermarono quando sentii la porta aprirsi e scattai subito in piedi.

Alyssa aveva aperto la porta, il suo sguardo rivolto verso il basso mi mise tristezza.

Non persi l'occasione ed entrai in camera.

<Parliamo> disse con tono secco, andandosi a sedere sul letto.

Per non invadere i suoi spazi, presi la sedia della scrivania e mi sedetti.

<Cosa facciamo?> chiesi.

<Senti Mitch, noi non stiamo insieme...> iniziò a parlare <...non ci amiamo neanche...> se solo sapesse quello che provo.. <...questa cosa è più grande di noi, è troppa la responsabilità>

<Cosa stai cercando di dirmi?> chiesi con gli occhi lucidi.

<Mitch, io voglio abortire>

*spazio autrice*
Siete d'accordo con la scelta di Alyssa?
-🌺

Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienWhere stories live. Discover now