Capitolo 56 - "E amo anche te"

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-Alyssa's pov
Wow.
Mitch mi considerava già sua moglie e non avevamo neanche pensato a dove celebrare il matrimonio.

Stavamo seguendo, ancora, la dottoressa fin quando non si fermò <Ecco! Entrate qua, vi chiamerò il collaboratore disponibile per fare l'ecografia...> ci disse facendoci entrare <...quella lucina si accenderà di verde quando il collaboratore starà per entrare> ci disse infine indicando una lucina sopra la porta.

<Va bene, grazie mille!> Mitch ringraziò l'infermiera e restammo soli in quella stanza.

Mitch si avvicinò a me facendomi sbattere la schiena contro il muro, iniziò a baciarmi lentamente il collo facendomi respirare più rumorosamente.

<M-mitch...n-non possiamo> dissi cercando di ridacchiare ma Mitch si buttò sulle mie labbra e io ricambiai il bacio.

Continuammo a baciarci finchè il telefono di Mitch non squillò e dovettimo staccarci.

<Chi è?> chiesi.

<Joel> rispose stranito, in fondo lo capivo, non ci chiamava quasi mai.

Rispose e a bassa voce gli dissi <Metti il vivavoce>

Lui lo fece e sentimmo la voce robotica, di Joel, trasmessa dal telefono:

-Mitch's pov
J: <Hey ragazzii congratulazioniii, come state?>
M: <Alla grande, tu?>
J: <Bene dai grazie...comunque volevo chiedervi dove foste>
M: <Siamo all'ospedale di Vancouver in questo momento>
J: <Oddio, cos'è successo?!>
M: <Ma nulla, anzi dovresti essere felice, potresti diventare zio!> no, non è mio fratello ma lo considero come uno di famiglia.

J: <Ma è fantastico!...Mitch, quella ragazza ha tirato fuori il meglio di te..insomma, guardati: stai costruendo una famiglia, e se vogliamo dirla tutta non se l'aspettava nessuno> disse ridacchiando.

Guardai Alyssa sorridendo come un ebete ma notai che la lucina si accese di verde e dovetti chiudere la chiamata.

Entrò un'altra dottoressa <Buongiorno ragazzi, dottoressa Wilson> disse porgendoci la mano.

Scambiammo la presentazione <Bene signorina Wood, può sdraiarsi li> disse ad Alyssa indicando il lettino.

<Signor Rapp, lei rimane qua?> mi chiese.

<Si si, certamente> dissi guardando Alyssa, sorridendole.

Non l'avrei lasciata sola, mai, neanche nelle piccole cose.

Presi la sedia e mi sedetti di fianco a lei.

<Hai presentato sintomi della gravidanza?> chiese la dottoressa ad Alyssa.

<Si, questa volta solo vomito> rispose.

<Questa volta? Vi siete dati da fare eh> disse la dottoressa ridacchiando, guardando prima Alyssa e poi me.

Appena la dottoressa mise il gel sulla pancia della mia ragazza, lei cercava disperatamente qualcosa da stringere, lo notai e le presi la mano.

Mentre la dottoressa faceva scorrere il rullino sulla pancia di Alyssa, si iniziava a intravedere qualcosa, ma non sapevo se fosse stato o stata la nostra futura bambina...o bambino.

<Bene, dato che voglio tenervi sulle spine...andate fuori dalla stanza e tra due minuti vi comunicherò se sarete genitori o meno> disse sorridendoci la dottoressa.

Presi un pezzo di carta e pulii la pancia di Alyssa da tutto il gel che aveva, lei mise giù la maglietta e uscimmo dalla stanza.

<E se non fosse nulla? Se non avremo una famiglia?> mi chiese Alyssa con gli occhi lucidi.

<Hey amore, no, non perdiamo le speranze> la rassicurai abbracciandola.

Mentre eravamo ancora legati da quell'abbraccio, la dottoressa uscì <Ragazzi...> disse con un tono non percepibile, non sapevamo cosa avrebbe voluto dire perciò non sciolsi l'abbraccio.

<...congratulazioni! Sarete genitori> ci comunicò la dottoressa.

Guardai incredulo Alyssa e la abbracciai prendendola in braccio.

<Ti amo piccola!> le dissi mettendola giù e baciandola.

<E amo anche te> dissi accarezzando la pancia della mia ragazza.

Finalmente stavamo costruendo una famiglia.

*spazio autrice*
adesso piango.
-🌺

Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'BrienDonde viven las historias. Descúbrelo ahora