Like a Game || Mitch Rapp, Dylan O'Brien

Capitolo 61 - "Ha preso il tuo nasino"

Ero rimasto ancora un po' di tempo con Alyssa e poi, appena si addormentò, uscii dalla sala
parto.

Appena alzai la testa vidi tutti ad aspettare fuori.

Jace, Sharon, Violet, Charis, Diana e Joel.
Tutti a guardarmi sorridendo.

Andai davanti a Jace, lo guardai e iniziai a farmi scendere qualche lacrima di gioia mettendomi una mano davanti alla bocca.

<Oww cucciolonee, vieni quaa> disse Jace allargando le braccia e io mi buttai stringendolo forte.

<Sono fiero di te> mi disse.

Lo guardai e sorrisi.

Per poi andare ad abbracciare tutti gli altri.

Arrivò il turno di Violet <Hey "fratellone"> non eravamo veramente fratelli ma ci consideravamo tali.

<Heyy> le risposi.

<Ma guardati, sei padre e ti sposerai> mi disse come quando, alle cene di famiglia, ci sono tutti gli zii che ti dicono "ma come sei cresciuto!"

Cavolo, è vero, sono padre e stavo per sposarmi.

<Allora vi sposerete il 26 maggio quindi?> chiese conferma Charis.

<Si> risposi e lei annuì.

Avevamo preparato già tutto.
Compresi i vestiti.

***
Entrò una dottoressa nella sala parto e dopo poco uscì <È sveglia, potete vederla se volete>

Erano passate quasi tre ore, ci eravamo persi a chiacchierare.

Tutti guardarono me e mi incoraggiarono ad entrare, ovviamente, non me lo feci ripetere due volte ed entrai.

Entrai e vidi nostro figlio tra le braccia di sua madre.

<Hey amoree> disse Alyssa vedendomi entrare.

<H-hey> le risposi spezzando la voce.

Mi stavo emozionando, di nuovo.

<Hey hey, vieni qui> disse tenendo Dylan in braccio e mettendosi seduta.

Andai da loro, presi la sedia e mi sedetti.

Le presi la mano portandola alla bocca e le lasciai un piccolo bacio.

<Tieni> disse prendendo bene in braccio il nostro piccolo e passandomelo tra le braccia.

All'inizio ero un po' titubante sull'idea di prenderlo in braccio ma poi lo presi,malla fine era mio figlio.

<Hey piccolino> gli dissi guardandolo innamorato perso, era uguale a sua madre.

Lo cullai tra le mie braccia e lui chiuse i suoi piccoli occhietti addormentandosi.

<Si sente già bene tra le braccia del papà> disse Alyssa guardandomi.

Stava già sorridendo alla vista di me e Dylan insieme.

<Ha preso il tuo nasino> aggiunse.

È vero, aveva il nasino all'insù, proprio come il mio.
Era stupendo, davvero, probabilmente diventerà un playboy come me.

Dylan aveva chiuso gli occhi per poco, infatti dopo poco li aveva già riaperti.
Iniziai a fargli le boccacce che lo fecero ridere tantissimo.
<Dai, fai una boccaccia che ti faccio una foto> disse Alyssa, prendendo il telefono che le avevano lasciato sul comodino di fianco al suo letto.

Feci come ha detto, mi misi in posa e lei scattò la foto.

Rise per poi aprire bocca <Sarai un padre fantastico> disse guardandomi sorridendo.

Mi alzai rimettendo Dylan in braccio a sua madre <Ma che fai?> disse.

<Fai vedere nostro figlio agli altri, su, non avere paura di tenerlo in braccio> mi disse.

<E tu?> chiesi mentre prendevo di nuovo in braccio il piccolo.

<Va, stai tranquillo, mi riposerò un pochino> disse, io annuii e uscii dalla stanza con Dylan in ancora tra le mie braccia.

Jace si alzò di scatto attirando l'attenzione di tutti gli altri.
Venne verso di me e guardò Dylan.

<È uguale ad Alyssa> disse e Sharon si aggiunse <e ha il tuo nasino>

Tutti gli altri rimasero seduti aspettando che io mi sarei seduto vicino a loro e cosi feci.

Arrivai al mio posto e iniziai a cullare Dylan.

<Sai, nessuno se lo sarebbe aspettato> iniziò a dire Joel.

Io scossi la testa con le soppracciglia aggrottate e lui continuò <...che avresti avuto un figlio> concluse.

Sorrisi e ritornai a guardare mio figlio.

Vidi che si mosse mettendo la sua testolina appiccicata al mio addome.

Lo guardai con occhi lucidi, aveva bisogno di calore e si era appiccicato al mio corpo caldo, come faceva Alyssa quando aveva freddo.

<Guarda il secondo lato positivo Mitch> inizio a parlare Sharon.

<Cosa?> alzai la testa dato che aveva attirato la mia attenzione.

<Da adesso potrai scopartela> disse seria e tutti iniziammo a ridere.

<Beh non hai tutti i torti> le dissi e ritornai a coccolare mio figlio.

*spazio autrice*
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