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농담 아니면 현실 / scherzo o realtà? / joke or truth?


Eppure, quando Jisung si risvegliò, non era a causa di Minho. Fu tutto naturale, il suo sonno aveva finito il suo corso e ora non poteva far altro che aprire gli occhi e continuare a sbatterli, per abituarsi alla luce intensa del sole che entrava dalla finestra. Il dolore alla testa si era calmato leggermente in un qualche modo, ma la sensazione di sete era ancora forte, più che mai. Come se non fosse abbastanza, ora aveva anche un altro problema.

–Minho.– mormorò, alzando la testa dalla sua spalla.

–Dormito bene?– gli chiese, con un sorrisetto, notando la macchia scura di saliva che ormai sentiva perfettamente a contatto con la sua pelle.

–Oh, scusa.– disse Jisung, accorgendosene. Per qualche ragione, si sentiva ancora più stanco di prima. Ma non era quello il problema principale. –Minho, c'è un problema.

Il ragazzo lo osservò in silenzio, aspettando che parlasse.

–Devo..fare la pipì.

Minho rimase immobile per qualche istante, poi coprendosi gli occhi con la mano destra mentre sghignazzava.

–Non ridere! È una cosa seria.– si lamentò, mettendo il broncio.

–Anche se lo è, non posso fare nulla per aiutarti. A meno che tu non voglia farla qui. E non ti biasimerei se lo volessi, ma magari aspettiamo ancora un po' e vediamo se arriva qualcuno.

Jisung sospirò. –Si può sapere perché sono finito qui se ero ad una festa? Magari se non fosse stato per te ora sarei a casa.

–Jisung. Se non fosse stato per me, probabilmente saresti molto lontano da casa tua comunque. Chissà dove saresti potuto finire. E anche se non sappiamo dove ci troviamo ora, almeno stai bene.

–Non è che mi sarebbe successo nulla di che, comunque.

–Mi stai prendendo in giro?

–No, non avevi nessun diritto di scegliere per me! Cosa ne sai se mi andava bene o no stare con quelle persone?

–Magari il fatto che gli stavi urlando contro di lasciarti andare?– gli chiese Minho, alzando la voce involontariamente.

–Non mi frega, sarebbe comunque stato meglio essere scopato da tre ragazzi diversi che essere intrappolato in una stanza chissà dove, legato, ammanettato con te, assetato e con la vescica che sta per scoppiarmi!

–Potresti avere un po' più di rispetto per il tuo corpo?

–È il mio corpo, lasciami fare ciò che voglio.

–Va bene, allora la prossima volta non ti salverò.

–Chi ti ha detto che ho intenzione di avvicinarmi di nuovo a te??– urlò Jisung, così forte da essere sicuro che si sarebbe potuto sentire da fuori.

–Idiota.

–Testa di cazzo.

Se Jisung avesse potuto spezzare quelle manette, lo avrebbe fatto immediatamente, a qualunque costo, ma doveva accontentarsi e girare soltanto la testa nella direzione opposta rispetto a quella in cui si trovava Minho, a sinistra, fissando la porta di un legno scuro. Si calmò mano a mano che i secondi passavano, osservando le venature legnose, il modo in cui si attorcigliavano in vortici in alcuni punti.

Dopo un po', però, perse la curiosità anche rispetto a quell'oggetto, volendo poi cambiare la posizione in cui era seduto, per vedere se potesse trovarne una un po' più comoda, ricordandosi della felpa di Minho su cui era ancora seduto.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now