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제일 행복한 날 / il giorno più felice /  the happiest day

–Quindi ora sei..il mio ragazzo?– chiese Minho.

Jisung gli sorrise, annuendogli.

Minho sospirò. –Perché sei così stupido?

–Avrò preso da te, dopo tutte queste settimane passate qui.– rispose Jisung, poggiando le braccia sulle spalle di Minho e intrecciando le dita delle sue mani dietro la sua testa.

–Avresti potuto scegliere qualcuno di meglio. Puoi fare molto meglio.– mormorò Minho, dandogli un bacio sul lato destro del collo, subito sotto la mandibola.

–Se non la smetti giuro che me ne vado.– rispose Jisung, al tempo stesso però inclinando la testa per dare più spazio a Minho e ai suoi baci.

–Mhm, te ne andresti ora?– chiese il ragazzo, afferrando il suo viso con una mano e riconnettendo i loro sguardi, un altro bacio veloce sulla guancia.

–Sono serio.– disse Jisung, sorridendogli in ogni modo.

–Anch'io sono serio. Puoi fare di meglio.– ripeté Minho.

–Okay, basta, l'hai voluto tu.– disse Jisung, slacciando le sue dita e abbassando lo sguardo sulle sue gambe mentre cercava di spostarsi indietro, per scendere dal letto.

–Heyyy.

–Ti avevo avvertito.– disse Jisung, tirando una sberla a una mano di Minho ancora poggiata sulla sua vita, le sue ginocchia che si spostavano sulle coperte.

–Baby.

Jisung si congelò, sbattendo le ciglia un paio di volte. –Che c'è?

Minho spostò la sua altra mano sul braccio destro di Jisung, attirandolo di nuovo verso di sé, così vicino da poter sentire il respiro di Jisung contro il suo viso. –Ti amo.

Jisung sorrise lievemente. –Anch'io ti amo.

Nonostante Minho glielo avesse detto fin troppe volte nell'ultima ora, non si sarebbe mai stancato di sentirlo. Aveva desiderato per così tanto tempo il poter essere in quella situazione, sentire quelle parole, le sue mani addosso, il sapore delle sue labbra; non avrebbe detto di no a un eccessivo "rifornimento di amore". Forse avrebbe potuto essere la sua nuova fonte di energia, come lo erano stati in passato gli abbracci di Minho. Ora non dovevano più essere solo abbracci.

–Non ne parlerò più, promesso.

Era come un suono che si amplificava sempre più, quello di un treno su delle rotaie, in avvicinamento. Faceva rumore, fin troppo rumore. Se fosse stato legato a quelle rotaie, sarebbe stata la fine per lui. Ma non si trovava più lì, ora era sano e salvo, benché gli sembrasse così strano. Quello era il modo in cui si sentiva quando i ricordi del suo passato lo trovavano, in qualunque tipo di momento. La sua coscienza, per quanto potesse essere pulita ora, era stata sporca per troppo tempo. Era consapevole di non essere mai stato il peggio, ma avere Jisung tra le sue braccia glielo ricordava. Gli ricordava il modo in cui lo aveva trattato.

–È che..– disse Jisung, poi fermandosi e sospirando, posando la sua fronte contro quella di Minho. –Hai fatto tanto per me. Non dovresti pensare queste cose..e anche se non le avessi fatte..non mi hai fatto nulla di particolarmente cattivo, in ogni modo. Eri solo molto fastidioso. Un po' troppo diretto. E poi..quella cosa aveva un motivo dietro. Come potrei lamentarmi quando hai allontanato una persona tossica da me? Forse se non fosse stato per te sarei ancora lì, con lui.

–Non dirlo neanche per scherzo.– lo interruppe Minho, percependo dei brividi lungo la sua spina dorsale al solo pensiero di vedere il suo ragazzo con quello schifo.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now