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실수와 후회 / errori e rimorsi / mistakes and regret

Minho aprì la porta ancora di un po', stendendo il braccio verso la sua umile dimora, facendo segno ai due ragazzi di entrare. Gli indicò di sedersi dove volessero, finché stavano comodi. Non avrebbe potuto considerarli suoi amici, ma sapeva di potersi fidare di quei due. In un qualche modo.

Chan si guardò intorno, tirando un'occhiata perplessa a Minho una volta notati i cinquemila gatti che lo circondavano.

–Che c'è?– chiese Minho, sedendosi davanti a loro.

–Nulla, non giudico.– rispose Chan.

–Volete qualcosa da bere?

–Beh, voglio dire, se proprio insisti.– rispose Changbin.

Chan scosse la testa, coprendosi la fronte con una mano.

–Qualche idea?– chiese Minho, alzandosi subito dopo, spostandosi attraverso la stanza per raggiungere l'angolo della cucina.

–Non lo so, cos'hai da offrire?

Minho aprì il frigo, acchiappando una lattina di cocacola, e alzandola verso Changbin, ritornando da loro una volta che il ragazzo aveva risposto affermativamente.

–Siamo qui per parlare del più o del meno o volevi sapere qualcosa di più serio?– chiese Chan, distruggendo l'armonia creatasi tra i due.

–Sarete rimasti intrappolati per chissà quanto tempo, non penso sia un problema parlare liberamente per un po'.– rispose Minho.

–Te l'ho detto, dobbiamo andarcene presto.

–Lui vuole andarsene presto.– disse Changbin.

Minho sorrise. –Siete al sicuro qua dentro. Ti pare che vi tradirei ora?– chiese poi, rivolgendosi a Chan.

La notte sarebbe sfumata presto nel giorno, avvolgendo tutti gli spazi della città nell'oscurità. Sarebbe stato comunque il perfetto momento per andarsene, per viaggiare senza aver timore di essere riconosciuti da metà numero totale di studenti universitari della Corea. (era un po' troppo?)

–Non sono sicuro di voler essere tuo amico, comunque.– disse Chan.

Minho capiva facilmente che i suoi dubbi erano legati al suo passato e a tutto quello che gli era successo, piuttosto che a lui come persona. Come poteva fidarsi così? Minho non avrebbe potuto perdere più nulla, ormai, ma Chan? Chan avrebbe perso tutto se avesse fatto una mossa errata, come anche Changbin, ma quest'ultimo sembrava molto più calmo.

–Non ti sto obbligando a farlo.

–Se posso continuare a venire a trovarti e tu mi offri da bere ogni volta, io potrei considerare l'opzione, però.– disse Changbin, sorridendogli.

–Changbin!

–Cosa?

–Perché eravate là dentro, allora? Dov'è cominciato tutto? Come è cominciato tutto quanto?

Il sorriso sul volto di Changbin svanì pentinamente. –Eravamo due vittime come voi.– ammise, i suoi occhi ora fissi sul riflesso acceso che la luce creava sulla lattina. –Un giorno ci hanno rapiti e ci siamo ritrovati nella vostra stessa situazione. Bloccati in un luogo che non conoscevamo, senza alcun modo per uscirci, se non dare tutto ciò che avevamo a delle persone che non avevamo mai visto prima.

–Frequentavate un'università?– chiese Minho.

Chan annuì.

–Nessuno vi ha cercati mentre eravate via? Nessuno ha parlato di voi alla polizia?

of these chains | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora