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우리는 절대 친구가 아니었어요 / non siamo mai stati amici / we were never friends

[Flashback a prima della separazione tra Minho e Jisung]

–Se non la smetti giuro che ti uccido.– disse Jisung, tirando una sberla alla mano di Minho ancora in aria.

–Provaci, allora.

Jisung gli tirò un'occhiataccia, continuando a mettere a posto i suoi appunti per l'università mentre l'altro ragazzo lo tormentava con pizzicotti e pacche. –Sono impegnato.

–Non ha nulla a che fare con me. Sei tu che vieni ogni sera qui, io non ti ho mai chiesto nulla.–mormorò Minho, appoggiando i gomiti sul banco alla cassa del convenience store, le sue mani intorno al viso.

–Non potresti essere un po' più riconoscente? Magari dirmi grazie? Ti lamentavi tutto il tempo di come ti sentissi solo.

–Non aiuta avere un cervellone che sta a fare i compiti seduto vicino a me. Wow, che intrattenimento.– commentò, sarcastico.

–Allora vorresti che me ne andassi?

–Fai come vuoi. Non sono io quello che deve decidere. Ma se devi stare qua solo per scaldarmi l'aria con il tuo fiato, allora fai meno di venire.

–Okay.– disse Jisung, chiudendo il suo pc e infilandolo nello zaino. –Non tornerò, allora.

–Addio~

Era una calda giornata d'estate. Jisung non aveva nessuna voglia di uscire di casa, ma sapeva che se non lo avesse fatto sarebbe finito per perdere i suoi amici. Non poteva ritrovarsi di nuovo da solo.

–Oh, giusto, che giorno era?

Minho alzò lo sguardo sul gruppo di amici che lo circondava, poi lo spostò un solo secondo su Jisung, analizzando il suo corpo e il modo in cui stava in piedi. Fece un sorrisetto, comprendendo che non gli stesse piacendo quella conversazione.

–Il venti di agosto.– disse una ragazza del gruppo.

–Jisung, ci verrai con il tuo ragazzo?

Jisung spalancò gli occhi, come se si fosse appena risvegliato da un lungo sogno. –Oh..uhm..sì, credo? Sì, penso ci verrò con lui.

Era una bugia. Non aveva intenzione di andare a quella festa.

I ragazzi del gruppo lo osservarono perplessi per qualche istante, poi continuarono a parlare tra loro.

–Aspetta, Minho! Cos'era successo con quella ragazza?

L'interpellato spostò lo sguardo verso di loro. –Quale ragazza?

Il ragazzo che aveva posto la domanda si grattò la nuca. –Quella del bar? Hai già trovato un'altra?

Minho fece un sorrisetto. –Potrei.

Anche quella era una bugia. Minho era gay. Era solo che per qualche motivo gran parte delle ragazze che lo incontravano lo trovavano così attraente da non poterlo lasciar stare al primo "no". Era più che fastidioso, ma allargava il suo ego.

–Voi ragazzi fate proprio schifo.

–Hey! Cosa vuoi dire? Come se non lo fate anche voi.

–Faceste. Almeno io sono intelligente.

Jisung iniziò a staccarsi sempre più mano a mano che il tempo passava, sedendosi sul solito muretto di cemento e osservando con occhi distanti l'edificio abbandonato dietro di lui.

–Cosa fai qua, solo soletto?– gli chiese Minho, sedendosi vicino a lui.

–Lasciami stare, demone.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now