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네 친구 / i tuoi amici / your friends


Dopo ogni notte segue una giornata, che sia una luminosa, o che sia una più oscura, sarà sempre più chiara della controparte.

E fu quel cambiamento dell'intensità della luce che portò Jisung ad aprire i suoi occhi lentamente, riportandolo alla realtà e facendogli ricordare cosa fosse successo la sera precedente. Sotto la sua testa, c'era ancora il petto di Minho, coperto da una maglia sottile, attraverso la quale avrebbe potuto sentire il battito del suo cuore, se solo non fosse stato troppo lento per essere in grado di farlo, in quel momento. Era un altro indizio che gli suggeriva che stesse ancora dormendo.

Jisung si tirò su, osservando per qualche attimo il suo viso rilassato, portandosi poi una mano alla testa e tentando di sincronizzare la sua mente sul giorno corrente. Quasi cadde dal letto quando sentì il suo cellulare – che aveva lasciato sul suo "letto" provvisorio – suonare. Era la sua sveglia, che lui stesso aveva impostato poiché, nonostante fosse domenica, doveva andare a fare un altro turno al caffè in cui lavorava spesso.

Estese il braccio per afferrare il telefono e spegnere la sveglia, sperando che Minho non si fosse svegliato, anche perché non si sentiva pronto per avere una conversazione riguardo a ciò che era accaduto la sera prima.

Tuttavia, quando controllò l'amico, che stava dormendo fino a qualche secondo prima, trovò solo un paio di occhi che lo fissavano di rimando.

–AAA! CHE FAI?? MI SPAVENTI COSÌ!– urlò Jisung, per nessun motivo in particolare, saltando giù dal letto.

Minho si stropicciò gli occhi, indicando il pavimento. –Lava.

–Lava?– chiese Jisung, confuso.

Minho annuì, sorridendo. –Lava. Ti sei dimenticato.

–AH! LAVA!– esclamò Jisung, iniziando a saltare per la stanza, diretto verso il bagno. Sentì Minho ridere mentre chiudeva la porta, riprendendo il fiato che aveva perso più per aver svegliato l'altro ragazzo, piuttosto che per aver corso e saltato per l'appartamento appena alzato.

Quando uscì dal bagno, qualche minuto più tardi, fece il possibile per evitare Minho. Si avviò verso il mobile in cui aveva organizzato i suoi vestiti, analizzandoli alla ricerca di qualcosa da indossare a lavoro. Il ragazzo alle sue spalle stava fischiettando. Jisung era quasi convinto che lo avrebbe rimproverato per averlo svegliato presto la domenica, ma non accadde nulla di simile. Piuttosto, il ragazzo si limitò a preparare qualcosa da mangiare come colazione per entrambi.

Quando Jisung si accorse delle azioni di Minho, rimase bloccato a guardarlo invece che procedere con le sue faccende.

–Che c'è?– gli chiese il ragazzo, accorgendosi di essere il centro dell'attenzione.

–Uhm..non sei tipo..non lo so, arrabbiato? È domenica e sono le sette. E poi perché mi stai di nuovo preparando da mangiare? Sei troppo invadente.

–Parla quello che mi ha dormito addosso tutta la notte.– disse Minho, un sorrisetto sul viso, diretto a nessun altro se non a Jisung. –E poi, questo è per me.– concluse, mangiando una fragola mentre aspettava che il suo caffè si preparasse.

–Okay, come vuoi tu.– disse Jisung, scuotendo la testa mentre camminava verso il bagno, con l'intenzione di rimanerci più tempo possibile.

Minho sorrise, dando un'occhiata al caffè ormai pronto e decidendo di fare qualcosa di diverso dal solito. O meglio, non era più così tanto insolito, da quando viveva con Jisung; ma questa volta voleva davvero impegnarsi.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now