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이 쇠사슬들 중 / di queste catene / of these chains

Epilogo

Gli occhi di Minho restarono fermi per qualche istante sul viso di Felix, mentre parlava di quello che gli era successo prima di arrivare a quella festa, poi si spostarono sulla stanza in cui si trovavano. Non avrebbe voluto venire in quel posto, ma ormai era troppo tardi comunque per pentirsi.

–Minho, mi stai ascoltando?

Girò la testa verso il suo amico di nuovo, sorridendogli. –Mh-mh.

–Non so se crederti.– mormorò il ragazzo.

–Dai, anche se non ti stava ascoltando, cambia qualcosa?– chiese Hyunjin.

–Hey!

–Lasciatemi stare!

Il suono di una voce raggiunse le orecchie di Minho, attirando la sua attenzione molto meglio di quanto le storie di Felix avrebbero mai potuto sperare di fare. I suoi occhi analizzarono veloce la stanza, individuando un gruppo di quattro ragazzi vicino ad un tavolo ricoperto di bottiglie e bicchieri.

Nessuno sembrava aver notato nulla, la musica era fin troppo alta per essere superata da una voce di un solo ragazzo. Ma quello non era un ragazzo qualunque.

Minho deglutì, il rosa del tessuto di una gonna nascosto parzialmente dai corpi dei ragazzi alti quasi rimbalzò sui suoi occhi. –Devo andare.– disse ai suoi amici, non attendendo un solo attimo per abbandonare i suoi amici e lanciarsi tra la folla, sperando di poterlo raggiungere in tempo.

Jisung. Era Jisung. Dopo tutto quel tempo, l'aveva trovato.

–Lasciatelo andare.– ordinò, traendo Jisung verso di sé, tenendolo vicino. Non sapeva come avrebbe fatto a sopportare il modo in cui lo stava abbracciando, il modo in cui stava poggiando la testa sulla sua spalla.

Presto, avrebbe scoperto che Jisung era ben oltre la soglia nominata "essere ubriaco". Se non fosse intervenuto a quel punto, sarebbe probabilmente andata a finire fin troppo male. Non voleva neppure pensarci. Perché tanto ora era lì, disteso accanto a lui su quel letto a caso, osservandolo mentre dormiva come se nulla fosse mai successo.

Com'era possibile? Dopo tutti quei giorni passati a cercarlo ovunque, quello era il posto in cui lo incontrava? Una stupida festa a cui aveva deciso di partecipare per caso, che in realtà avrebbe saltato se solo i suoi amici non lo avessero quasi obbligato a venirci?

Una decisione in là dall'incontrarlo di nuovo. La decisione migliore della sua vita.

Un'immagine apparve all'improvviso nel buio più scuro che avesse mai visto in vita sua. Era reale? Non pensava lo fosse.

Delle catene argentate scintillavano, riflettendo una qualche fonte di luce fuori dal suo campo visivo. Jisung alzò lo sguardo verso di lui, pregandolo con gli occhi di liberare i suoi polsi. Come era finito in quella situazione?

Minho si inginocchiò davanti a lui, raggiungendo con le mani tremanti le catene che legavano i suoi polsi e riuscendo a scioglierle senza troppa fatica. Jisung gli sorrise, alzandosi in piedi. Minho ricambiò il sorriso, tentando di fare lo stesso. Era in piedi solo qualche istante prima, avrebbe certamente potuto alzarsi di nuovo.

Ma qualcosa lo bloccò. Le catene che avevano tenuto fermo Jisung erano ora sul pavimento davanti a lui, ma delle altre si erano materializzate quasi per caso, circondandolo come per dargli un abbraccio. Scorrevano intorno al suo corpo, trattenendolo. Non riusciva a muoversi, le sue gambe e le sue braccia erano paralizzate.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now