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보고 싶어 / mi manchi / I miss you

[Flashback a dopo la separazione tra Jisung e Minho]

Gli ultimi giorni d'estate si susseguirono velocemente. Erano passate settimane ormai, dall'ultima volta in cui Minho aveva parlato con Jisung. Come si erano accordati, sembrava che non si sarebbero rivisti mai più. Non c'era nulla che lo mettesse a disagio rispetto a quella decisione. Avrebbe proceduto con la sua vita come se nulla fosse successo, probabilmente cercando qualche nuovo amico con cui passare il suo tempo.

–Minho, esci con noi un giorno di questi?

Scosse la testa, osservando il suo vecchio gruppo di amici uscire dall'aula in cui avevano appena avuto una lezione.

–Tornerai mai a farlo, allora?

Il suo sguardo si fermò sugli occhi calmi del ragazzo davanti a lui. –Non lo so, potrei.

–Impegnato?

–Non proprio.– mormorò, mettendosi lo zaino in spalla. –Comunque..Jisung sta ancora con voi?

–Oh, Jisung? No..– rispose il ragazzo, grattandosi la nuca. –Non piaceva a nessuno, in realtà. Quindi abbiamo smesso di invitarlo.

Non sapeva per quale motivo avesse posto quella domanda, o la ragione per cui avesse sentito una fitta al cuore a sentire quelle parole di risposta. –Capisco. Neanch'io ci parlo più.

–Meglio così allora, no? Vuol dire che vieni?

–Forse un giorno.

Per giorni e giorni rimase seduto in silenzio sul suo letto, il suo sguardo perso fuori dalla finestra. Non stava neppure pensando a qualcosa di preciso, la sua testa era un casino assurdo.

Per una qualche ragione, ciò che aveva fatto gli era rimasto impresso, come anche le emozioni che aveva provato quando aveva scoperto quello che l'ex ragazzo di Jisung aveva fatto a quest'ultimo. Minho non era mai stato il tipo da esternare molto le sue emozioni, poiché non provava emozioni particolarmente forti in primo luogo. Riusciva ad ignorarle, andare avanti con la sua vita concentrandosi sulle cose più importanti. Ma qualcosa era cambiato, o forse stava ancora cambiando.

Prese un sorso dalla sua tazza di tè, lasciandola poi sul davanzale e sospirando. L'intensità del sole stava calando mano a mano che le ore passavano, e lui era ancora lì, immobile, seduto su quello stupido letto. Nel mezzo dei suoi pensieri confusi, si distese, addormentandosi senza neppure volerlo.

Qualche giorno più tardi si sentì quasi obbligato ad alzarsi e uscire dal suo appartamento, in direzione di un luogo che conosceva fin troppo bene ma che ormai non avrebbe dovuto avere alcun significato. Non avrebbe dovuto volerci andare. Era inutile.

Ma si sedette comunque su quel muretto di cemento, ricordando i giorni che aveva passato lì, in compagnia di vecchi amici con cui ora non parlava più, e soprattutto, in compagnia di Jisung.

Ma ora lui non era più lì. Forse aveva superato senza alcun problema quella separazione. In fondo, chi vorrebbe avere accanto qualcuno che non si può nemmeno considerare un amico? Come avrebbe fatto Jisung a considerare Minho suo amico? Avrebbe mentito a se stesso. Non erano mai stati amici, e quella volta era convinto che non lo sarebbero mai stati.

Cosa mi sta succedendo?

Posò un piede sul muretto, circondando la sua gamba con le sue braccia e poggiando il mento sul ginocchio. Era solo. Nessuna voce. Nessun rumore. Era tutto fin troppo tranquillo, per i suoi gusti. Provò a canticchiare una canzone per vedere se lo avrebbe aiutato a sentirsi un po' meno solo, ma non funzionò. Non era musica ciò che gli mancava. Non era la sua stessa voce. Era la voce di qualcun altro.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now