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더 나은 사람 / una persona migliore / a better person


Jisung non si era aspettato che uscire con "Minho e i suoi amici" avrebbe significato passare il 90% del tempo nell'auto del ragazzo, parlandoci e tentando di rispondere alle sue domande, nonostante gli sembrasse ancora strano avere quel tipo di conversazioni con lui.

La giornata proseguì senza problemi, in ogni modo, e Jisung si ritrovò a casa ben prima di quanto si sarebbe aspettato quella mattina. Evitò Minho per il resto della serata, anche andando a dormire estremamente presto e portando il ragazzo a fare lo stesso. Non sarebbe risultato pronto per uno dei suoi soliti lunedì se non l'avesse fatto.

–Ti aspetto al solito posto.– gli disse Minho il giorno successivo, fermandosi vicino alla loro università dopo aver insistito ad accompagnarlo, una volta ancora. Jisung aveva delle lezioni piuttosto presto quel giorno, ma avrebbe terminato la giornata alla stessa ora di Minho, e il ragazzo non siera fatto scappare un'altra opportunità per fargli un ennesimo favore.

–Posso tornare a piedi, lo sai.– disse Jisung, afferrando il suo zaino.

Minho si era anche svegliato prima del dovuto, con la scusa di "voler andare a fare colazione fuori con Jeongin", quando Jisung sapeva che invece lo aveva fatto solo per potergli dare un passaggio all'università.

–Sei a lavoro dopo, vero?

Jisung annuì, aprendo la portiera e temporeggiando per ascoltare ciò che Minho gli avrebbe detto.

–Non è meglio se mangi a casa?

Odiava quel modo in cui avevano entrambi iniziato a riferirsi al suo appartamento come "casa". Per Minho aveva totalmente senso, poiché quella era effettivamente casa sua, ma Jisung non avrebbe mai voluto considerarla tale, eppure..aveva iniziato a farlo senza farci caso.

–Va bene, allora, se proprio insisti.

–Ti aspetto.– disse Minho, facendogli un occhiolino.

Jisung gli sbatté la portiera in faccia, ignorando il modo in cui il suo cuore aveva saltato un battito alla vista degli occhi dolci dell'altro ragazzo, per quel millisecondo in cui gli aveva rivolto lo sguardo.

Prese a camminare lentamente in direzione dell'entrata dell'università, sentendo in sottofondo l'auto di Minho allontanarsi ed essere rimpiazzata da puro silenzio, altre macchine che si muovevano sulla strada lontana.


I corridoi della sua università erano tutti uguali, era tutto piuttosto noioso. La sua pancia brontolò, ricordandogli però quale fosse il motivo della sua camminata veloce verso l'uscita più vicina. La sua giornata da studente era giunta al suo termine e ora poteva godersi un'ora o poco più mangiando qualcosa che sapeva sarebbe stato buono a prescindere. Se c'era una cosa che aveva scoperto di Minho in quelle poche settimane in cui avevano vissuto insieme, era che fosse un eccellente cuoco.

Superò l'uscita, muovendosi ora con un po' meno fretta lungo uno dei lati dell'edificio.

–Hey, gonna rosa!

Jisung continuò ad andare per la sua strada. Il suo cervello aveva ignorato automaticamente quella frase.

–Sto dicendo a te!

Era un po' strano che quella voce si stesse avvicinando a lui invece che allontanarsi, come avrebbe dovuto fare logicamente, ma forse la persona che quel ragazzo stava chiamando andava nella sua stessa direzione. Non ci pensò più di tanto, aveva fame.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now