19

2.2K 195 135
                                    

너의 가족 / la tua famiglia / your family


Ed era così confortante sapere che non era solo, in nessuno di quei momenti. Non era solo in generale, quando aveva dovuto pensare a cosa fare per riuscire ad andare avanti senza soldi. Quell'aiuto che in passato avrebbe disprezzato così fortemente, era diventato la sua salvezza.

Non era solo nemmeno quando era diretto verso la stazione di polizia più vicina alla casa di Minho, deciso a raccontare qualcosa che forse avrebbe potuto salvare altre persone nella sua situazione e rendere le cose giuste per tutti. Per lui, per il mondo.

–Andrà tutto bene.

–Lo so, lo so.

Non era più fastidioso. Minho teneva davvero tanto a lui. Gli si era affezionato, per un qualche motivo.

Adorava il calore della sua mano, quel tocco non richiesto ma consolante. Adorava i suoi abbracci, non si era accorto di quanto avesse avuto bisogno di qualcuno che lo stringesse fino a quando non aveva incontrato Minho. E per quanto odiasse confessarlo, adorava anche i suoi baci, talmente tanto da ritrovarsi a sperare che prima o poi le sue labbra avrebbero toccato le proprie, e non solo i suoi capelli, o la sua mano. E non mentre rideva. No, voleva che fosse serio, così da poter essere sicuro di non star fraintendendo.

L'aveva realizzato, ormai. Quei pensieri, quelle emozioni potevano significare una sola cosa. E Jisung, tra i due, non era quello ad essere insicuro sui suoi sentimenti. Ne era certo, era solo difficile ammetterlo. Ammettere il fatto che si fosse totalmente innamorato di Minho.

Nonostante il loro passato. Nonostante non sapesse se fosse lo stesso per l'altro ragazzo. Non avrebbe mai fatto il primo passo comunque, era troppo spaventato di perdere tutto ciò che avevano costruito.

Una volta lasciata la stazione di polizia, con una qualche incertezza nei suoi passi, tornò semplicemente nel luogo da cui era partito. Come ogni giorno. Ogni volta, tornava indietro a quella che ora considerava la sua casa. Eppure sapeva che avrebbe dovuto dire addio, prima o poi.

Qualche giorno più tardi, quando lui e Minho stavano per andare a dormire, decise di parlargli dei suoi piani riguardo al futuro. Aveva bisogno di farlo.

–Minho.– mormorò, attirando la sua attenzione mentre il ragazzo guardava una qualche serie tv.

–Mhm?– disse, abbassando il volume della tv.

–Ti avevo già detto che avevo iniziato a diminuire il numero di lavori che stavo facendo..

–Sì, me l'hai detto.

–Credo che fra un po' avrò abbastanza soldi per poter tornare a vivere da solo.– disse, appoggiandosi con la schiena alla barriera di cuscini che aveva creato contro il mobile in cui erano sistemati i suoi vestiti, davanti al quale dormiva la maggior parte delle notti.

–Mhm, l'avevo intuito.– disse Minho, sorridendo pur sapendo che l'altro ragazzo non poteva vederlo. –Sicuro di avere abbastanza soldi?

–Sì, sono sicuro. Ma probabilmente non riuscirò a pagarti a breve.

Minho si girò verso di lui, sul suo fianco, spegnendo la tv con il telecomando e dandogli tutta la sua attenzione. –Ti ho detto che non serve che mi ripaghi.

–Lo farò lo stesso.– disse Jisung, sospirando. –Non potrei mai andare avanti a vivere come se non fosse successo nulla, senza ringraziarti nel modo giusto.

–Ringraziarmi non significa per forza dovermi ripagare.– mormorò Minho.

–E allora cosa posso fare per ringraziarti?– chiese, alzando la testa verso di lui, guardandolo negli occhi.

of these chains | minsungWhere stories live. Discover now