capitolo 5

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Sta bevendo un bicchiere appoggiato al bancone, lascia lì il bicchiere e viene da questa parte. Credevo che venisse a salutarmi invece sta con il suo gruppetto di amici,proprio vicino al divano su cui sono seduta. Decido di salutarlo comunque 《ciao》 urlo un po, per la musica troppo alta, lui si gira a guardarmi, sul suo viso non c'è espressione,ma è apatico? Data la mancanza di risposta ricomincio a parlare 《bel modo di trattare chi in pratica lavora per te e la tua famiglia》 urlo senza guardarlo, questa volta però da un espressione di rabbia,una vena inizia a pulsarli sulla fronte 《lavorare per quella lì è uno strazio. Ti consiglio di andartene il più presto possibile》urla lui 《ti riferisci a tua madre?》 Chiedo confusa《non chiamarla più in quel modo. Non è mia madre》 urla irritandosi e tornando dal suo gruppetto di amici . Nel frattempo torna Filippo con un bicchierino di limonata. Sembra quasi limoncello, ma d'altronde è sempre limone no? No perché la limonata è dolce mentre il limoncello è amaro ,mi infiamma la gola,per questo non mi piace l'alcol,l'unica volta in cui mi sono ubriacata è stato un anno fa con una mia vecchia compagna. Quella sbronza non passava più,ed io mi sono ritrovata a vomitare nella tazza di un bagno pubblico. 《Chi era quel tizio?》domanda Filippo mentre si scola il suo bicchiere di non so cosa,sarà amaro. 《Oh, era Irama. Non sai che maleducato,e poi sostiene che la signora Tania non sia sua madre》dico con un filo di curiosità e uno di strafottenza. 《dai,almeno non sarà mai nei paraggi quando pulirai, visto che hai detto che non c'è mai in casa》dice lui appoggiandosi con la schiena sul morbido schienale del divano. Mentre io e Filippo Chiacchieramo ,ci passa davanti il gruppetto di Irama. Proprio lui sta ballando con una ragazza molto carina in minigonna. Ha i capelli neri che le arrivano sulle spalle  e delle lentiggini. Il modo in cui ballano è a dir poco imbarazzante e nauseante. 《Sì è fatto tardi,che ne dici di andare?》 Dico a Filippo distogliendo lo sguardo dai 2. Usciamo dal locale e Filippo mi riporta a casa. Lo saluto con un bacio a stampo e salgo. giusto il tempo di cambiarmi e mettermi sotto le coperte e già cado in un sonno profondo. Mi sveglio con la luce che viene dalla finestra, quasi non riesco ad aprire gli occhi per il troppo sole. Oggi ho il turno di pomeriggio,perciò ho tutta la mattina libera. Decido di andare a fare colazione in un bar, almeno non avrò la percezione di essere sola, si sono stata io a voler andare a vivere da sola,ma ancora non riesco a mangiare senza nessuno in casa,mi mette angoscia.

Ti ferisce anche senza volere -irarmen-Where stories live. Discover now