capitolo 43

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Non so cosa dire, sono solo felice perché l'ho aiutato. Sorrido anch'io 《adesso dormiamo》 dico ancora sorridendo. Mi sdraio e mi giro al lato opposto, Irama spegne la luce. Adesso è mattina, apro leggermente gli occhi ,mi rendo conto che sono davvero nella stanza di Irama, per un attimo ho pensato che tutto quello che è successo ieri sera fosse un sogno. Sento il respiro di Irama sul collo, starà dormendo, non voglio svegliarlo, io però devo alzarmi perché devo fare la mattina. Controllo l'ora sul telefono e mi accorgo che tra mezz'ora inizia il turno. Visto che Irama sta dormendo decido di cambiarmi qui. Mi volto verso l'armadio e tolgo il pigiama. Afferro la divisa sulla poltrona e sento che Irama dietro di me si sta muovendo 《che bel buongiorno》 dice ridacchiando ancora sdraiato sul letto. Io mi copro con la divisa 《girati》 dico, lui fa come dico e Io Indosso la divisa velocemente. È la seconda volta che mi vede in intimo, dovrebbe smetterla di fare il pervertito. Ripiego il pigiama e lo lascio sulla poltrona. Sto per uscire ma Irama mi blocca ,mi volto e me lo trovo davanti serissimo 《il pigiama lo dai tu a quella》 dice 《però è stata carina a darmelo,ammettilo》 dico 《prendilo e vattene》 dice freddo. In un minuto è riuscito a rompere tutto quello che avevamo costruito ieri sera. Prendo il pigiama ed esco sbattendo la porta. Scendo le scale e vedo Tania e Lorenzo fare colazione. 《Buongiorno Carmen》 dice Lorenzo sorridendomi 《buongiorno》 dico imbarazzata. Mi scuso per quello che è successo ieri sera e restituisco il pigiama a Tania. Chissà cosa pensano di me e Irama, abbiamo dormito insieme ma non è successo niente, più o meno. Mi ha solo baciata, ma non stiamo insieme, io sto con Filippo ,non con quell'arrogante 《Perché non ti siedi a fare colazione con noi?》 Mi chiede Lorenzo. 《Irama non viene a fare colazione?》chiede Tania subito dopo, credo che questo sia un modo tutto loro per chiedermi di chiamare Irama per fare colazione. 《Vado a chiamarlo》 dico andando verso la scalinata, è già incazzato, lo sono anch'io . Non volevo chiamarlo ma Tania e Lorenzo sono così disperati che non ho saputo dire no. Apro la porta della sua stanza senza bussare, lo vedo in boxer, sto per chiudere di nuovo ma Irama mi ferma 《che vuoi?》 Sembra più calmo, ma io no 《scendi a fare colazione con me》dico fredda 《perché dovrei?》chiede con arroganza 《perché si, smettila di fare il deficiente . Devi solo mangiare con loro》 dico, abbassa lo sguardo 《io torno giù 》dico ma lui mi prende di nuovo per il braccio ,io mi scanso e scendo...

Ti ferisce anche senza volere -irarmen-Where stories live. Discover now