Capitolo 80

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Mi è passata la voglia di uscire. Metto il pigiama e scoppio in lacrime. Era da un po che non piangevo per Irama, se non mi fa piangere non è lui. Che palle però, vorrei che con Emma ci fosse Biondo. Vado a letto con le lacrime agli occhi, penso che ognuno di voi che in questo momento state leggendo la mia storia vi starete chiedendo: ma cazzo mettetevi insieme,tanto si sa che siete fatti l'uno per l'altra. Invece no, perché se Irama tenesse davvero a me non si avvicinarebbe nemmeno ad Emma, ed io ho bisogno di parlare con Filippo. Si lo so, vi sto sul serio rompendo le scatole con questa storia, dico che dirò la verità a Filippo e poi non lo faccio. È solo che non ho il coraggio che serve in un momento così delicato, Filippo mi ha fatta rinascere da quando è morto Michele, l'avrò detto mille volte ma è la verità, sono stata davvero male e lui mi è stato accanto. Mi addormento con un fiume di pensieri che mi scorre davanti agli occhi. Adesso è mattina, faccio fatica ad alzarmi, non ho voglia di fare nulla ma devo andare alla villa. Non ho nemmeno voglia di vedere Irama, giuro che se mi parla di Emma, gli arriva un pugno dritto in mezzo agli occhi. Mi vesto e vado alla villa. Entro in casa e inizio a pulire... mentre spolvero i mobili del corridoio vedo Irama uscire dalla sua stanza, mi guarda seriamente e poi abbassa ancora lo sguardo, mi oltrepassa facendo sbattere le nostre spalle e continua a camminare. Non mi ha calcolata, qual'è il suo problema? Decido anch'io di non calcolarlo. Continuo a pulire serenamente, in realtà non proprio serenamente. So che ero arrabbiata e non volevo nemmeno vederlo, ma mi ha fatto male non essere calcolata. Tania e Lorenzo sono fuori casa e anche Simone credo. Adesso sono in cucina a lavare i piatti. Sento dei passi dietro di me. È Irama che prende una mela e riesce senza calcolarmi. Di nuovo. Mi fa venire i nervi, lo chiamo nervosamente. 《Irama!》strillo, lui rientra in cucina 《qual'è il problema?》chiede 《è da tutta la mattina che non mi caghi, che ti ho fatto?》chiedo 《ieri hai insistito tanto per  uscire insieme a quei 2 e poi non ti presenti》dice 《e questo sarebbe un buon motivo per non calcolarmi?》chiedo facendo un ghigno 《per me lo è. Che hai fatto ieri sera?》chiede 《saranno cazzi miei!》strillo ancora, sono esasperata. Non capisco perché voglia delle spiegazioni, non ha alcun diritto di averle. 《Tanto lo so che lo hai fatto per farmi "far pace" con loro》dice 《ma no!》dico 《invece si, l'hai fatto apposta a non venire》dice 《non l'ho fatto apposta, e poi non me ne frega un cazzo del tuo rapporto con Simone e Riccardo. Fai quello che vuoi》dico, Lui mi guarda male ed esce di casa sbattendo la porta. Non posso credere di essere arrivata a questi livelli, la verità è che le bugie hanno un prezzo, ed io lo sto ripagando a litigare per cavolate di bugie. È come una catena .

Ti ferisce anche senza volere -irarmen-Où les histoires vivent. Découvrez maintenant