capitolo 33

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Quasi a metà strada ,lui inizia a parlare 《stasera ho intenzione di portarti a mangiare in un ristorante che hanno aperto poco tempo fa, dice che si mangia  benissi...》 lo blocco 《in realtà ho già mangiato, Tania e Lorenzo mi hanno fatta mangiare lì》 dico 《ah》 ci rimane quasi male, perciò decido di invitarlo per domani 《però se vuoi possiamo andarci domani sera》 sorrido 《domani fai la mattina?》 Chiede 《in realtà è un turno di mezzo, domani con me c'è anche Einar. Ma la sera sono libera 》dico , mi sorride. Arriviamo davanti casa mia, gli do un altro bacio 《ci vediamo domani sera》 dice, lo saluto e scendo. Arrivo a casa, mi cambio e mi addormento. Adesso è mattina, mi vesto ed esco di casa. Il turno inizia tra mezz'ora, perciò decido di fare colazione al mio solito bar. Entro e vedo Riccardo, decido di sedermi al bancone per fare un po di Conversazione con lui 《Carmela! Da quanto tempo》 mi sorride 《si hai ragione, da quando lavoro sono molto impegnata》 dico, lui mi prepara il cappuccino e mi da il cornetto. 《Lavori ancora in quella villa?》 Chiede 《si》 《sai, conosco  il figlio della proprietaria》 dice 《Simone?》 Chiedo 《si, siamo usciti insieme un paio di volte》 dice 《a me sta antipatico》 dico sorseggiando il mio cappuccino 《hai ragione, non è proprio simpaticissimo. Ma non è neanche insopportabile》 dice pulendo il bancone . Finisco il cornetto e guardo l'orologio 《devo scappare》 dico lasciando la mancia sul bancone 《ciao Carmela》 《ciao Riko》urlo già da fuori. Mi accorgo di aver perso il bus. Chiamo Filippo ma non risponde, poi vedo Nicole davanti al mio portone. Corro verso di lei 《Hey, avevo paura di non trovarti》dice 《in realtà tra 20 minuti devo essere alla Villa,ma ho Perso il bus. Ho chiamato Filippo il mio fidanzato, ma non risponde》 dico 《fatti accompagnare da Irama, sta insieme agli altri dietro a quel palazzo》 dice indicando il palazzo di fronte al mio 《non mi va di chiedere a lui》 dico 《allora chiedi a Fede o Mose, anche Andre ha la macchina》dice , io annuisco. Andiamo insieme dietro al palazzo, vedo tutti fumare seduti su un muretto. A terra c'è qualche bottiglia di birra rotta , sto attenta a non pestare i vetri e saluto tutti . 《Ciao》 dico 《heilà Carmen》dice Emma 《sentite, ho perso l'autobus per andare alla villa. Qualcuno può darmi uno strappo?》 Chiedo  《Irama accompagnala tu》afferma Mose, Irama sospira scocciato e spegne la sigaretta. Scende dal muretto e insieme a me va alla sua macchina, parcheggiata davanti al palazzo.  Entro nell'auto e sento il solito profumo di lavanda che si mischia al fiato Di Irama che sa di fumo. Nessuno dei 2 apre bocca durante il viaggio. 《potresti accelerare? Sono in ritardo》 dico, lui lo fa e inizia a parlare 《credevo che tu non dovessi parlarmi più》 《ho perso l'autobus e sono costretta a prendermi il tuo passaggio, ormai dovresti sapere che odio il silenzio . Soprattutto quando siamo in un auto semivuota》dico aprendo di poco il finestrino per prendere un po d'aria 《hai detto tu a mio padre e Tania dove andiamo?》dice cambiando tono

Ti ferisce anche senza volere -irarmen-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora