Capitolo 100

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《Sei una brava ragazza Carmen》dice Lorenzo. io gli sorrido e ringrazio con un cenno. 《Già, sei stata un'ottima lavoratrice》aggiunge Tania. 《Grazie mille. È stato un piacere lavorare per voi》dico. Guardo i miei piedi muoversi verso l'uscita. Non entrerò mai più un questa casa, e non vedrò mai più Irama. Mi scende una lacrima solitaria mentre raggiungo il cancello del giardino. Mi guardo per un secondo indietro. I miei occhi si fermano sulla finestra di Irama. Lui mi sta guardando, è serio. Mi sta lasciando andare. Sono qui giù che gli imploro con gli occhi di fermarmi ma non lo fa. Ci stiamo perdendo, ed è tutta colpa mia. Mi sono ferita senza volere. torno a casa mia e metto tutta la mia roba negli scatoloni. Da domani questa non sarà più casa mia. Ho già parlato con il padrone dell'appartamento. È tutto pronto. Sento suonare alla porta e spero con tutta me stessa che sia Irama. Apro e non lo è. Davanti la mia porta c'è tutto il gruppo. Tranne Emma. 《Simone ci ha detto che te ne vai. Non penserai mica di andartene via senza salutarci?》dice Nicole. 《No, sarei passata a salutarvi》dico. Mi avvicino per abbracciarli tutti,  uno ad uno. 《Sei diversa da tutti noi. È stato difficile farti bere, ti abbiamo sempre insultata per questo. Ma alla fine sei perfetta così. Sei la più equilibrata del gruppo》dice Mose. Inizio a piangere. Gli abbraccio di nuovo. 《Nicole, grazie per tutto quello che hai fatto per me. Davvero, sei un'amica fantastica. E anche voi》indico tutto il gruppo. 《Non è mica un addio questo. Sappi che ti verremo a trovare e tu farai lo stesso. Non sparire signorina》dice Nicole. Mi sorride ma si vede che non vuole che vada via. 《Te lo prometto.》dico. Esco di casa accompagnata da tutti. La mamma mi viene a prendere per depositare in auto tutti gli scatoloni. Saluto un'ultima volta i miei amici e salgo nella macchina. Io mamma e papà facciamo i bagagli tutto il giorno. Riempiamo gli scatoloni e li mettiamo nel camion che li porterà a Milano. 《Sono stanca morta》dico, asciugandomi il sudore dalla fronte. 《Riposiamoci qualche minuto e poi ricominciamo》mi risponde papà. Resto a guardarmi intorno, mi mancherà la mia casa. Qui sono cresciuta,io e Stefania ci siamo prese per capelli. Ho riso, ho pianto... Si fa sera, finalmente finiamo di depositare tutti gli scatoloni nel camion. Ricontrolliamo le valige che abbiamo preparato qualche ora prima. 《Carmen sbrigati, il nostro volo parte tra qualche ora》mi riprende mia madre mentre ancora realizzo che sto lasciando tutto. Che sto lasciando Irama. Esco dalla mia casa con la mia valigia a trolley. Dopo aver salutato la nonna, e dopo aver pianto ancora un po, arriviamo  all'aeroporto. Mentre sono in fila per salire sull'aereo mi guardo intorno. Vorrei che Irama mi venisse a prendere, che mi dicesse che mi ama e che non vuole che vada via. Come nei film. Non succede, ed è nel momento preciso in cui metto piede nell'aereo che capisco che ha ragione.

Troverò l'amore altrove.

Ti ferisce anche senza volere -irarmen-Where stories live. Discover now