capitolo 39

932 24 7
                                    

Preparo il te e lo faccio raffreddare un po. Porgo la tazza alla donna. Tania mi fa segno di andarmene ed io salgo le scale. Mi siedo su una sedia in corridoio. Passa un minuto e Irama esce dalla sua stanza, sono sorpresa di vederlo qui,credevo che fosse uscito, soprattutto con gli ospiti di Tania in casa, Chi vorrebbe mai rimanere?  《Ciao》 dico 《sono ancora giù?》 Sussurra ,credo si riferisse agli ospiti 《sono appena venuti》dico 《cazzo, Tania mi ha detto una bugia》 dice 《che bugia?》 Chiedo 《ha detto che venivano 2 ore fa. Per questo non sono uscito》 dice ,adesso capisco anch'io. Lui si siede sulla sedia affianco alla mia. 《Hai visto come parlano?》chiede ridendo 《si》 rispondo ricambiando la risata 《sono ridicoli》 dice 《per una volta siamo d'accordo》 confermo ,passa un po di tempo ,io e Irama siamo ancora seduti in corridoio in attesa che Gli ospiti se ne vadano. 《Secondo te sono andati via?》chiede lui voltandosi verso di me 《non lo so》 rispondo 《controlliamo》 dice alzandosi , io lo seguo,  camminiamo con la schiena bassa . Irama si ferma una volta arrivato davanti la scalinata, siamo accovacciati e attaccati al muro. Mi fa segno di stare zitta e si espone per controllare, ritorna con la testa attaccata al muro 《sono ancora qui》sussurra scocciato. Torniamo sulle sedie in corridoio. 《Venite, vi faccio vedere il piano di sopra》 esclama Tania. Io e Irama ci guardiamo desolati, poi lui si alza e mi prende per il braccio facendomi entrare in camera sua. Non credo  succederà mai più che Irama fa entrare me in camera sua. Lo guardo sorpresa 《che ti prende?》chiede 《no niente》abbasso lo sguardo . Sentiamo dei passi fuori dalla camera . 《Vi faccio conoscere uno dei miei figli, Filippo》 dice , Irama di rabbuia quando Tania lo chiama figlio e  Filippo. Bussa 《Filippo! Possiamo entrare?》 Chiede ,Irama mi tappa la bocca con la mano. 《Filippo?》 Bussa ancora  《starà dormendo》dice Tania        allontanandosi. 《Non volevo parlare con nessuno dei suoi stupidi conoscenti》sussurra togliendo la sua mano dalla mia bocca.  《Quanto tempo dobbiamo stare ancora qui?》chiedo sedendomi sul letto, lui mi segue . 《Fino a quando non se ne andranno》 risponde. Guardo il cassetto della scrivania dove l'altra volta ho guardato le sue foto. Si arrabbiò moltissimo. Distolgo lo sguardo e vado verso la finestra, mi affaccio a guardare il bel giardino. 《Tutto sommato è una bella casa》dico 《si, ma non è mia. È di Tania》 dice freddo 《tecnicamente è anche di tuo padre》 specifico 《no, è di Tania e suo figlio vero》 dice iniziando a scaldarsi. Decido di non Rispondere più. Non voglio che si senta male...

Ti ferisce anche senza volere -irarmen-Onde histórias criam vida. Descubra agora