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🗓️Giovedì 3 ottobre 2019
📍Buriram, Thailand

10.25

Io, Fabio, Enea e Beatrice scendiamo dall'aereo a Buriram, in Tailandia, dopo più di 11 ore di volo. Il weekend di Aragon non è stato uno dei migliori, dato che i miei tre piloti hanno fatto molta fatica sin dalle prime prove: Fabio ha chiuso il weekend in undicesima posizione, Enea (con il quale sta fiorendo un buonissimo rapporto di amicizia) in ventiquattresima e Lorenzo (che ha avuto un comportamento veramente strano e che mi ha insospettito molto) in undicesima.
Usciamo dall'aeroporto, Bea cerca con lo sguardo suo fratello (che ci è venuto gentilmente a prendere), e, una volta trovato lo raggiungiamo, lo salutiamo, carichiamo le valige in auto e poi saliamo ed andiamo al nostro hotel. 40 minuti più tardi arriviamo, prendiamo le nostre cose, facciamo il check-in in albergo e poi saliamo nelle stanze. Questa settimana (un po' come sempre quando ci sono GP all'estero) sto in camera con mio fratello, perciò saliamo all'ultimo piano, entriamo nella 362 e non appena vedo una terrazza grande quasi quanto la nostra impazzisco. Lascio la valigia vicino al letto, prendo le sigarette e vado davanti alla finestra per aprirla.

"Rebe, non mi puoi dare una mano?" chiede Fabio.

"Ora aspetti, sono più di 10 ore che non fumo, lasciami dieci minuti di pace interiore" dico accendendo la paglia, dopo essere uscita.

"Secondo me dovresti smettere" replica.

"Guarda, anche io vorrei smettere, ma non riesco" replico guardando il panorama intorno all'hotel.
Una mezz'oretta più tardi io, mio fratello e gli altri ci troviamo nella hall, per poi andare nel circuito, dove facciamo un giro in pista e dove pranziamo.

14.10

"Io vado da Lorenzo, ci vediamo dopo" dico alzandomi in piedi.

"Va bene, noi adesso andiamo in hotel che stiamo un po' nella nostra terrazza, raggiungici lì dopo" dice mio fratello, replico con un veloce ok e poi esco dall'hospitality del paddock, per poi dirigermi verso il motorhome Leopard Racing, dove il mio ragazzo mi sta attendendo fuori.

"Rebe, devo parlarti" dice senza neanche darmi il tempo di salutarlo con un bacio.

"Va bene, dimmi" replico con un sorriso, nonostante sia abbastanza preoccupata.

"Hai detto che nell'ultimo periodo mi vedi strano, è vero, mi sto comportando in modo diverso rispetto a prima dell'estate"

"Ho un buon sesto senso, lo ammetto... Ti va di dirmi il perché sei così?" chiedo con un sorriso sulle labbra.

"A giugno ho conosciuto una ragazza" dice, ed il mio sorriso sparisce.

"È un ombrellina del team Snipers, ci siamo incontrati al Mugello, si chiama Giulia e... " il ragazzo continua a parlare, ma lo blocco.

"Ce sei andato a letto?" domando con un'espressione impassibile stampata sul viso.

"Beh Rebe, io e Giulia..."

"Te la sei scopata o no?" Chiedo alzando la voce, già invasa dal nervoso.

"Si, varie volte, ma perché a differenza tua lei mi ha considerato durante l'estate, non come te" oh merda, oggi sto ragazzo finisce male.

"Ho passato 3 mesi sopra ai libri per laurearmi con un voto decente, e tu ti lamenti che ti consideravo poco? Povera stella" dico sbottando, e mentre finisco di parlare lui mi interrompe.

"Io e Giulia stiamo insieme, dalla gara di Misano" replica, io mi zittisco e lo guardo negli occhi.

"Stare con te non mi rende più felice, mentre con lei mi sento bene. E poi le ultime due gare in cui eri con me a supportarmi hai visto anche tu come sono andate, mentre le altre in cui non eri presente sono andate bene"

"Perché mi stai dicendo questo?" Chiedo.

"Ti sto lasciando. Voglio stare con Giulia, la amo, lei è l'unica che mi completa veramente" dice, ed io gli tiro istintivamente uno schiaffo abbastanza forte sul viso.

"E passatela bene con la troia che ti sei trovato" dico, per poi girarmi ed andare verso l'uscita del paddock. Nel tragitto reggo (non so come) le lacrime, che sono più per il nervoso che per la tristezza. Dopo pochi minuti di cammino arrivo in hotel, vado all'ultimo piano, con la tessera apro la porta, la richiudo e mi siedo contro di essa iniziando a piangere.

"Rebe, tutto bene?" Chiede mio fratello venendomi vicino.

"Quello stronzo ha un'altra" dico, con la coda dell'occhio vedo che fa un cenno a qualcuno, lui si alza e se ne va, ed intanto arriva Beatrice. Alzo la testa, lei mi abbraccia, ed io inizio a piangere in modo ancora più pesante. Dopo circa 10 minuti, io e la mia amica usciamo, dove lei raggiunge gli altri ed io prendo una boccata d'aria, non riuscendo quasi più a respirare per via del mio pianto. Dopo essermi ripresa prendo le airpods dalla mia borsa, le indosso, mi siedo nell'angolo della terrazza al sole, lontana dagli altri e faccio partire la musica.

"Rebe, vieni con noi al circuito per la conferenza? Ti farebbe bene fare un giro" chiede Fabio verso le cinque meno dieci, risvegliandomi dai miei pensieri.

"No, ora sto qui, magari vi raggiungo più tardi" replico guardandolo.

"Va bene, allora a dopo" dice, si abbassa per darmi un bacio sulla guancia, gli altri due mi salutano e poi se ne vanno, lasciandomi sola. Mi alzo in piedi, vado in camera e prendo le sigarette, per poi uscire ed accendermene una.

𝘈𝘭𝘭 𝘸𝘦 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘯𝘰𝘸 || 𝘌𝘯𝘦𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘪𝘯𝘪  Where stories live. Discover now