sɪxᴛʏ-sɪx

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🗓️Domenica 27 agosto 2020
📍Barcelona, Spain

16.35

"Ti va di venire un po' in camera da me? Ho bisogno di sfogarmi" Chiede Beatrice mentre entriamo in hotel.

"Va bene, è successo qualcosa?" Chiedo.

"Non molto, solo che con Fabio le cose non vanno benissimo..." replica mentre entriamo in ascensore.

"Scusami, ma se prima stavate ridendo e scherzando come se nulla fosse"

"Ma perché c'eri tu, non ti volevamo far notare niente, ma quando siamo da soli litighiamo sempre" dice lei mentre entriamo in ascensore.

"Oh... Beh mi dispiace, ma sapete che io ci sono, e se avete bisogno basta chiedere" replico, poco dopo arriviamo all'ultimo piano, mi fa strada verso la sua stanza, entriamo e vedo seduti, uno sulla poltrona, e l'altro sul letto, Fabio ed Enea. Guardo confusa la ragazza, lei sfoggia un sorriso che mi fa capire che il suo racconto era una scusa.

"Voi due ora siete qui per lo stesso motivo, che però è una scusa, perché tra me e Fabio va più che bene, vi abbiamo dovuto dire una cavolata perché altrimenti non sareste mai venuti, o meglio, lei non sarebbe mai venuta" dice la mia amica.

"La situazione tra voi fa schifo, e dovete risolverla, perché noi non riusciamo più a reggerla, penso che entrambi siate due persone intelligenti e che capiate che il fatto di stare nello stesso tavolo e non dirsi niente, neanche una minima parola, non è normale" continua mio fratello. A quanto pare qui si sono anche organizzati le parti, wow!

"Esattamente, quindi dato che da soli non riuscite a riappacificarvi, ve lo facciamo fare noi con la forza: voi due resterete qui dentro fino a che non fate pace, non importa quanto ci metterete, ma voi uscirete da qui amici o quello che volete essere" dice Beatrice chiudendo la porta a chiave, e mettendo quest'ultima in tasca.

"Spero stiate scherzando" dico quasi ridendo, credendo davvero ridicola la situazione.

"Ci avete costretto voi a farlo, ed ora datemi i telefoni" continua la ragazza.

"E perché?" Chiedo.

"Così non vi distraerte dal vostro obiettivo" dice facendo un occhiolino, controvoglia prendo il cellulare, glielo do ed Enea fa la stessa cosa.

"Questa cosa è ridicola" commento sendendomi dal lato opposto del letto.

"No tesoro, la vostra situazione è ridicola, ora noi stiamo in terrazza, ah, e Rebe, evita di rompere quadri, prendere un vetro e puntarlo contro alla gente, grazie" dice mio fratello accennando un sorriso al quale rispondo guardandolo male, escono sul balcone grandissimo e socchiudono la porta finestra, per lasciarci un po' di privacy.
Dopo un'ora e mezza di silenzio (lo so di per certo perché non potevo fare molto, a parte guardare l'orologio), Enea decide di aprire bocca, un vero peccato dato che mi stavo trovando bene in quella situazione di quiete.

"Rebe" dice il ragazzo, ed io alzo la testa per guardarlo.

"Proviamo almeno a parlare, per riavere te ho dovuto rovinare il mio rapporto con Camilla" replica, facendomi sorridere.

"Wow, sei più dispiaciuto di aver rovinato i rapporti con lei che con me"

"Non ho detto questo"

"Non lo hai detto ma sai anche tu che è così" replico.

"Non è vero, lei è importante ma mai quanto te, per lei non farei mai ciò che ho fatto per te, la ragazza che amo sei tu, ed infatti vorrei migliorare questa situazione di merda che si è creata perché ci sto davvero male" dice il ragazzo, ed io resto in silenzio.

"Posso sapere perché ce l'hai con me, anche se ti ho chiesto scusa più volte per quello che ti ho fatto?" domanda.

"Mi hai illuso, sai che di te mi fidavo ciecamente, e tu te ne sei approfittato, e devi sapere che quello che mi ha dato più fastidio non è tanto il tradimento in sé, ma il fatto che davanti all'apparenza stavi continuando a negare, pensando che io fossi così stupida da non poter capire. Poi ti ho detto di essere incinta, e tu mi hai detto di non volerlo, secondo brutto colpo dopo il tradimento, io ho abortito credendo di essere io a non voler tenere il bambino, e invece mi sono fatta condizionare dal tuo pensiero del cazzo, e sai qual è il problema più grande? Che dopo tutto il male che mi hai fatto io sia ancora qui, innamorata di te come una cogliona, e giuro che farei di tutto per non perderti" dico incrociando le gambe ed asciugandomi le guance con la manica della felpa. Il ragazzo si alza in piedi, si viene a sedere di fianco a me, poggia una mano sotto al mio mento e poi, con il pollice mi asciuga una lacrima che sta scendendo.

"La sera in cui mi hai detto di essere incinta ti ho parlato in modo troppo duro, soprattutto perché anche a me piacerebbe avere un figlio, solo che ora non è il momento, magari tra uno o due anni potrò reputarmi pronto, ma nel caso lo avessi tenuto, ti avrei di certo dato una mano, chissà, magari sono un padre fenomenale in realtà" dice facendomi ridere.

"Il fatto è che siamo due stupidi, perché siamo entrambi innamorati alla follia ma non vogliamo ammetterlo, sembriamo letteralmente due bambini" continua finendo il discorso.

"Si, lo penso anche io" dico.

"Allora vogliamo fare i bambini, ma insieme?" Chiede sorridendo ed io replico un sorriso a mia volta. Enea appoggia una mano sul mio fianco, poi si avvicina e mi bacia. Cazzo, quanto mi era mancato sentire le sue labbra sulle mie.
Quando ci stacchiamo restiamo un po' fermi a guardarci negli occhi, a studiarci nei minimi particolari, poi decidiamo di alzarci in piedi per riprendere i cellulari che ci sono stati sequestrati prima da Beatrice.

"Bea, ci ridai i telefoni?" Chiedo una volta davanti a loro. I due si girano, e vedendo la mano di Enea dietro alla mia schiena sorridono soddisfatti, per poi darci ciò che abbiamo richiesto.

"Siete stati furbi, devo ammetterlo" dico ai ragazzi.

"È una settimana che pensavamo a questa cosa, se non fosse riuscita bene ci saremmo dati fuoco" dice Fabio, facendoci ridere.

"Quindi cena tutti insieme, e voi due vi parlerete finalmente?" Chiede la mia amica speranzosa.

"Si" dico sorridendo, guardo Enea, che a sua volta mi sorride. Io ed il romagnolo salutiamo i due, poi usciamo dalla stanza ed andiamo in ascensore, per poi andare ognuno al proprio piano.

𝘈𝘭𝘭 𝘸𝘦 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘯𝘰𝘸 || 𝘌𝘯𝘦𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘪𝘯𝘪  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora