sɪxᴛʏ-ғᴏᴜʀ

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🗓️Giovedì 24 settembre 2020
📍Barcelona, Spain

18.15

Una volta arrivati parcheggiamo, prendiamo le valige, e nel mio caso il solito borsone della Nike, entriamo in aeroporto e facciamo il check-in, per poi attendere l'imbarco del nostro volo, che è previsto alle 19.
Stranamente in orario alle sette e mezza decolliamo, ed atterriamo a Barcellona perfettamente alle 20 e 45. Prendiamo le nostre cose, scendiamo, entriamo nell'aeroporto e raggiungiamo Beatrice e suo fratello, che ci sono venuti a prendere.

"Come stai?" Chiede la ragazza dopo aver salutato gli altri.

"Da schifo, spero che il cambiare aria mi faccia stare meglio" dico accennando un sorriso.

"Sicuramente" replica. Usciamo dall'edificio, saliamo nell'auto noleggiata dai Dovizioso, partiamo ed in mezz'oretta arriviamo al nostro hotel, che si trova a meno di 10 minuti a piedi dal circuito. Per questo weekend ho deciso di stare sola in camera, perciò faccio il check-in, porto le mie cose in camera e poi raggiungo gli altri nella hall. Ceniamo in una pizzeria poco distante da lì, e già alle dieci e mezza, essendo molto stanca dopo la giornata stressante che ho passato, saluto i ragazzi e vado in albergo, mentre loro restano ancora un po' a girovagare nei dintorni. Una volta arrivata in camera sistemo le mie cose nell'armadio, mi lavo, metto il pigiama e mi sdraio sul letto. Sospiro, metto in carica il telefono, spengo la luce e provo a dormire, riuscendoci faticosamente per via dei mille pensieri che girano nella mia testa.

08.35

Spengo la sveglia, sbuffo e poi mi siedo mettendo le gambe fuori dal letto. Guardo il display del cellulare e noto che, oltre a qualche notifica di instagram, ho un messaggio di Enea:
Oggi sono stato contento di tenerti un po' fra le mie braccia dopo tanto tempo che non lo facevo, so che ce l'hai ancora con me, ma volevo solo dirti che in caso avessi bisogno, io ci sono e ci sarò sempre
Credo che Enea sia un ragazzo fantastico, io non gli parlo e lui se ne esce così, penso che perderlo sarebbe la cosa più stupida che potrei fare nella mia vita. Gli rispondo con un semplice 'Grazie😊", leggo velocemente le altre notifiche e poi mi alzo in piedi e vado a lavarmi. Metto una maglietta corta nera, dei jeans cargo del medesimo colore ed una felpa bianca della Balenciaga, per poi fare una treccia ai capelli. Una volta pronta prendo il telefono e apro whatsapp con l'intento di scrivere a Beatrice, ma nel momento in cui apro la sua chat mi arriva una sua chiamata.

"Ti stavo per scrivere, complimenti per il tempismo" dico.

"Grazie grazie, io vado giù, sei pronta vero?" Chiede, rispondo in modo affermativo, chiudiamo la chiamata, prendo la borsa ed esci dalla stanza, dirigendomi verso l'ascensore.

"Beh ma oggi siamo super sintonizzate io e te" dico ridendo, non appena vedo la mia amica all'interno di quest'ultimo. Scendiamo, usciamo dall'hotel, ci dirigiamo al circuito ed andiamo all'hospitality SpeedUp, dove facciamo colazione. Mentre siamo lì ci raggiungono Fabio ed Enea (che non ho ben capito dove fossero stati), e si siedono con noi. Per tutto il tempo il mio silenzio è alternato con le mie solite risposte brevi e veloci di quando non ho voglia di parlare. Proprio come immaginavo, oggi il mio umore è ancora peggio di ieri ed in questo momento più che stare qui a parlare pagherei per stare sola in camera a piangere.

〰️〰️〰️

Quest'oggi l'ho decretato come 'giornata di merda' più per come sto emotivamente che per le cose successe. Esco dalla doccia piangendo senza quasi un motivo, mi asciugo e poi mi vesto indossando un paio di jeans lunghi abbastanza larghi e strappati, una maglietta corta bianca e le Jordan. Dopo aver provato a mettere il mascara per ben 3 volte ed aver pianto per 6, ci rinuncio, perciò mi limito a piastrare un po' i capelli e a lasciarli sciolti.

"Oi, sei pronta?" Chiede Beatrice chiamandomi al telefono.

"Si, quasi" dico tirando su con il naso ed asciugando le guance con la manica della maglia.

"Oddio, perché stai piangendo?"

"Non lo so, è tutt'oggi che sto malissimo"

"Dammi 1 minuto e vengo da te" dice, poi chiude la chiamata. Esattamente un minuto più tardi bussano alla porta, apro, Beatrice entra in camera, mi da il tempo di chiudere l'uscio e poi mi abbraccia.

"Stai ancora male per ieri?" Chiede, ed io mi limito ad accennare un sì con il capo. Mi consola ancora un po', fino a che finalmente mi tranquillizzo.

"Rebe, però ti devi riprendere perché così non ti si può vedere. Va bene, il bambino lo volevi tenere ma hai abortito perché Enea non lo voleva..." la ragazza inizia a parlare ma la blocco.

"Ma non è vero..." dico, ma a mia volta vengo interrotta.

"Si che è vero, solo che neanche tu lo sai ammettere a te stessa. Ti conosco da abbastanza tempo e capisco le cose vere e le cose false che mi dici, ma in ogni caso devi riprenderti, non puoi stare triste ed entrare in depressione per questo! Sono cose che capitano a molte ragazze, e dopo aver fatto ciò ricominciano a vivere come prima, o anche meglio, e anche tu devi farlo, perché con questa faccia non ti si può più vedere. Poi voglio dire, hai superato una cazzo di overdose e non riesci a passare sopra ad un aborto? Dov'è finita la Rebeka che conosco io, quella forte, che non si fa abbattere da niente e che tiene testa a tutti? Rivoglio quella Rebe, quella che spacca i culi e non questa che è sempre triste, d'accordo?" domanda, ed io accenno un sì sorridendo.

𝘈𝘭𝘭 𝘸𝘦 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘯𝘰𝘸 || 𝘌𝘯𝘦𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘪𝘯𝘪  Where stories live. Discover now