sɪxᴛʏ-ᴛʜʀᴇᴇ

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🗓️Giovedì 24 settembre 2020
📍Misano Adriatico, Italy

rebediggia
📌Riccione

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"No one knows how much I cried that day"

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mattiacapirossi Forza babyyyy💖💘
↪️rebediggia 💞💞

beadovizioso Sei più forte di quello che pensi💗💗
↪️rebediggia ❤️❤️

fabiodiggia21 Daje che sei
fortissima!💖
↪️rebediggia 💖❤️

lorenzodallaporta48 ❣️💪🏻
↪️rebediggia 💖💕

×××

09.05

"Pronta?" Chiede Fabio tenendo una mano appoggiata alla maniglia della porta d'ingresso.

"Si" dico, prendo lo zainetto con la mia roba, raggiungo il ragazzo, usciamo di casa e poi saliamo in auto. In quindici minuti arriviamo all'ospedale, parcheggiamo, camminiamo per nemmeno 5 minuti e poi entriamo nell'edificio. Seguendo i cartelli andiamo nel reparto di ginecologia, e noto che ogni passo che faccio l'ansia aumenta. Accompagnata da mio fratello vado al banco delle infermiere per fare una specie di 'check-in', prendo fuori dallo zaino i documenti che servono e poi li borgo alla donna davanti a me.

"È il fidanzato?" Chiede la signora, probabilmente sulla sessantina, dopo aver guardato velocemente i miei documenti.

"No no, sono il fratello" replica Fabio sorridendo, e da quel piccolo gesto noto che anche lui è abbastanza agitato. L'infermiera mi fa qualche altra domanda, mi fa firmare vari fogli per i consensi e per l'autocertificazione del Covid, poi fa accomodare me ed il pilota nella sala d'aspetto, dove verranno a chiamarci una volta pronte.

"Stai tranquilla" dice dopo un po' mio fratello appoggiando una mano sulla mia gamba e sorridendo sotto alla mascherina, probabilmente per cercare di tranquillizzarmi un po'.

"Di Giannantonio?" Chiede un'infermiera spuntando dal corridoio, e sia io che Fabio ci alziamo in piedi.

"Vado da sola" dico dopo aver preso un lungo respiro.

"Sicura?"

"Si" dico, lui fregandosene delle norme anti-contagio abbassa la mascherina e mi da un bacio sulla guancia, per poi rialzarla e sedersi nuovamente, mentre io vado dalla ragazza che mi aveva precedentemente chiamato. La seguo fino ad un ambulatorio, entriamo, ci sediamo e lei inizia a farmi delle domande personali, come è giusto che sia.

"Oggi verrà fatta la procedura dell'isterosuzione, che consiste nell'aspirazione dell'embrione e dell'endometrio attraverso una cannula introdotta nell'utero e l'anestesia è locale... Hai qualche domanda sul procedimento oppure qualche ripensamento?" Chiede, ed io scosso negativamente la testa.

"Va bene, vieni con me" dice l'infermiera alzandosi in piedi, la seguo fino ad uno spogliatoio nel quale mi cambio indossando il camice da ospedale, poi, insieme alla ragazza di prima, vado fino alla sala operatoria, dove mi fanno sdraiare sul lettino.

"Vuoi ascoltare della musica per rilassarti un po'?" Chiede il medico passandomi delle cuffie, le indosso, mi danno una pastiglia con un po' d'acqua per alleviare il dolore che potrei sentire, e poi mi fanno l'anestesia.
L'intervento dura 20 minuti, e dopo aver terminato il tutto mi portano in una camera dell'ospedale, nella quale dovrò stare per qualche ora in osservazione. Dopo essere rimasta da sola ragiono su come mi senta, e riconosco di avere l'umore a terra, probabilmente lo sto direttamente pestando. Pensandoci bene, mi sento come quando lo scorso anno Lorenzo mi aveva lasciato, triste e senza speranze, ma non so neanche bene il motivo. Credo che questo bambino (anche se scientificamente non poteva ancora essere chiamato così), nonostante non fosse voluto, in qualche modo mi aveva cambiato la vita, ed ora senza di lui mi sento letteralmente vuota.

16.20

Dopo aver indossato i miei vestiti ed essermi sistemata firmo i fogli per uscire, metto le mie cose nello zaino e poi scrivo a Fabio che sto per uscire.
- Sono di fronte all'entrata che ti aspetto - leggo il messaggio di mio fratello, rispondo con un ok, prendo la mia roba, percorro tre corridoi diversi e poi arrivo all'uscita. Oltrepasso le porte, tolgo la mascherina per poter respirare e vado verso mio fratello, ma solo dopo essermi avvicinata noto la presenza di Enea. Che cosa ci fa qui?

"È andato tutto bene?" Chiede Fabio abbracciandomi.

"Si si" dico accennando un sorriso.

"Oh, molto bene, adesso andiamo a casa a prendere la roba, Rebe tu vai con lui?" Chiede il pilota SpeedUp, in 5 secondi è già stato deciso che vada con Enea, senza che io abbia fiatato. Mio fratello sparisce all'interno del parcheggio, mentre io ed Enea, in un silenzio tombale, quasi imbarazzante, andiamo verso la sua auto, dove saliamo e partiamo per andare a Misano.

"Perché non mi hai detto niente?" Chiede dopo un pezzo di strada.

"Non ci ho pensato" dico spostando lo sguardo verso il finestrino.

"So che ce l'hai ancora con me, ma sai che tengo a te e ci tenevo a sapere la tua decisione su questa cosa"

"Vai a letto con un'altra e tieni a me, certo" dico sospirando.

"Se non mi importasse di te stamattina avrei preso l'aereo e sarei andato a Barcellona, e quando tuo fratello mi avrebbe chiamato me ne sarei fregato, ma invece appena mi ha detto cosa stavi facendo dall'aeroporto di Bologna sono tornato qui, solo per te" dice, lasciandomi senza parole.

"È andata bene l'operazione, vero?" Chiede dopo un po' il pilota, probabilmente per rompere il silenzio creatosi pochi minuti prima.

"Si si" mi limito a dire.

"E tu come stai?"

"Bene" replico velocemente.

"Sicura?" domanda nuovamente, a quel punto la barriera che nasconde le mie emozioni crolla, ed io inizio a piangere. Enea appoggia una mano sulla mia gamba, poi, essendo arrivati sotto a casa mia, parcheggia e scendiamo dalla macchina. Viene verso di me allargando le braccia, ed io mi ci tuffo letteralmente dentro, sentendomi stranamente al sicuro intorno alla sua stretta.
Quando finalmente mi calmo un po' arriva anche Fabio, andiamo in casa, prendiamo le valige e poi le carichiamo nella nostra auto, i due ragazzi salgono davanti ed io dietro, metto le cuffiette, faccio partire una playlist e poi fino a Bologna guardo il paesaggio fuori.

𝘈𝘭𝘭 𝘸𝘦 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘯𝘰𝘸 || 𝘌𝘯𝘦𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘪𝘯𝘪  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora