ᴛᴇɴ

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🗓️Mercoledì 16 ottobre 2019
📍Haneda Airport

08.35

"Come mai non hai più il sorriso di questi giorni? Tutto bene?" Chiede mio fratello, mentre scendiamo dall'aereo.

"Si, è solo che sono stanca" replico, non guardandolo. Lunedì ho finito l'ultima pasticca, ed oggi, come avevo previsto, sto iniziando ad avere i sintomi del cosiddetto 'down'.

"Rebe, ma sei sicura di stare bene?" Domanda nuovamente Fabio.

"Che cazzo, ti ho già detto di sì, quante volte hai intenzione di chiedermelo?" Chiedo visibilmente irritata, lasciando tutti stupiti del mio tono di voce. Andiamo in un bar dell'aeroporto per fare colazione, io mi limito a prendere un caffè e, mentre gli altri mangiano, mi allontano e chiamo Daniel, per sapere se è già arrivato.

"Giro nel paddock vuoto da ieri, quanto vuoi?" Chiede.

"2, pasticche o grammi è uguale"

"Sei in down eh?" domanda retoricamente.

"Sfortunatamente si"

"Appena arrivi fammi uno squillo, che ti porto tutto" dice, lo ringrazio e lo saluto, per poi mettere giù.

"Andiamo subito a Motegi?" Chiedo raggiungendo i ragazzi, che hanno finalmente finito.

"No, prima facciamo un giretto a Tokyo, andiamo oggi pomeriggio al circuito" dice mio fratello, sbuffo senza farmi notare e poi lo scrivo al figlio di Cecchini per avvisarlo. Usciamo dall'aeroporto e poi, seguendo mio fratello, che sembra saperne di più sulle strade da prendere, arriviamo nel centro della capitale. Gran bella città, davvero, ma per come sono messa io ora, questo era l'ultimo posto che volevo vedere.

"Ragazzi, andiamo sulla torre di Tokyo?" Chiede mio fratello,e tutti sono d'accordo.

"Io ti giuro che non capisco se lo fai apposta o meno. Soffro di vertigini genio, vi aspetto qui" dico sbuffando.

"Resto giù con te, così lasciamo da soli i fidanzatini" replica Enea appoggiando il braccio sulle mie spalle.

"Sicuro?" chiedo.

"Si si, tranquilla" dice con un sorriso, i due vanno dentro all'edificio, mentre io e Bastianini guardiamo un po' i negozi. Enea è tutto il giorno che mi parla e, stranamente, lui è l'unico con cui riesco a dialogare in modo pacifico, senza dare di matto o altro.
Quando i due arrivano, camminiamo un po' per la città, per poi pranzare verso l'una.

"Io non pranzo, non ho fame" dico (ovviamente il non avere fame è dovuto dal down, che gioia).

"Ma sei sicura di arrivare viva e vegeta fino a Motegi? Non hai mangiato un cazzo né stamattina né ora..." dice Beatrice.

"Si si, tranquilla, sarebbe stato peggio se avessi pranzato" replico con un sorriso più che falso. Finalmente torniamo in aeroporto, dove mio fratello recupera l'auto noleggiata in mattinata, carichiamo le valige e poi partiamo per andare a Motegi, dove arriviamo un'ora e quaranta più tardi. Scrivo a Daniel del mio arrivo, lui, dato che è nel mio stesso hotel, mi dice il numero della stanza per andare a prendere la roba.

"Dato che non starò in camera con te, mi raccomando, fai la brava" dice Fabio dandomi un bacio sulla fronte.

"Si non preoccuparti" dico con un sorriso, poi saluto lui e Beatrice ed io ed Enea andiamo nella nostra stanza. Ebbene si, non so come abbia fatto, ma Bastianini ha convinto mio fratello a stare in camera con Bea.

"Io vado a salutare un mio amico, scrivimi se andate in circuito" dico prendendo la borsa.

"Sono curioso, conosco questo amico?" Chiede con un sorriso.

"Non lo so, è il figlio di Cecchini, si chiama Daniel, l'ho conosciuto lo scorso weekend" replico avvicinandomi alla porta.

"No, mai sentito, comunque vai, ci vediamo dopo" dice, esco dalla stanza e mi dirigo alla stanza 284, che si trova al piano di sopra. Busso, e Daniel apre, facendomi entrare.

"Ecco a te le due pasticche, sono stato carino e te le ho già divise per facilitarti il tutto, sono 40 euro" dice porgendomi l'ennesima bustina.

"Grazie mille" dico porgendo il denaro, che lui subito mette nel portafoglio. Prendo il primo quarto di compressa, resto a chiacchierare un po' con Daniel nell'attesa che faccia un po' effetto, e scopro che è molto simpatico (e pure carino, quindi una combo fantastica). Dopo una ventina di minuti lo saluto, torno in camera, vado in terrazza e mi siedo vicino ad Enea.


19.45

"Non sono abituato ad una vista del genere durante i miei weekend" dice Enea lanciandomi uno sguardo mentre esco in intimo dal bagno.

"Beh, abituati, non voglio sentire questa frase ogni giorno" replico con un sorriso. Indosso un abito corto rosso abbastanza svolazzante, in vita aggiungo una cintura nera di Gucci e sotto indosso le solite vans. Mi trucco con mascara ed eyeliner, poi faccio una treccia ai capelli. Prendo un quarto di pasticca senza farmi vedere da Enea, e, come sempre, alle otto ci troviamo nella hall con gli altri per poi andare a cenare in un ristorante lì vicino.
Un'ora e mezza più tardi usciamo a fare una passeggiata e, per mia gioia incontro Lorenzo.

"Vedo che hai superato la rottura" dice con un sorriso, dopo avermi salutato.

"Beh si, non potevo continuare a deprimermi" replico.

"Ma sei sicura di stare bene? Ti vedo strana nell'ultimo periodo"

"Mai stata meglio, ed ora devo andare, ci si becca in giro" dico sorridendo, per poi girarmi e raggiungere gli altri, che ovviamente non avevano visto che mi ero fermata. Camminiamo ancora un po', poi ritorniamo in hotel, io ed Enea diamo la buonanotte agli altri e poi andiamo in camera.

"Notte" dico dopo essermi sdraiata affianco al romagnolo che ricambia, mi giro dall'altra parte e provo a dormire.

𝘈𝘭𝘭 𝘸𝘦 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘯𝘰𝘸 || 𝘌𝘯𝘦𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘪𝘯𝘪  Where stories live. Discover now