Capitolo 12. Successo

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ALVARO'S POV:

Vidi Itzi addormentarsi sul mio petto, esausta. Così la presi in braccio, era così leggera e la spostai in camera mia. La deposi sul letto prima di coricarmi con lei, ci rimboccai le coperte e poi la abbracciai, per farla sentire protetta e al caldo. Mi addormentai con il braccio sul suo fianco e il naso nei suoi capelli. La mattina dopo però mi svegliai da solo, al freddo: Itzi era davanti a me. Appena aprì gli occhi dissi: 

'Buongiorno' 

'Dimmi che non l'abbiamo fatto, che non hai abusato di me' Mi alzai 

'Guardami - le presi il viso tra le mani - non lo farei mai, soprattutto dopo tutto quello che mi hai raccontato, davvero' 

'Allora perché, perché dormivo qui?' chiese in lacrime 

'Stavamo guardando un film, ti sei addormentata, così ti ho presa in braccio e ti ho portata qua, non sono andato a dormire di là perché avevo paura potessi aver freddo anche col piumone e anche perché speravo col mio petto di darti un senso di protezione nel sonno, tutto qua. Ma se non è gradito non lo faccio più' Ero distrutto: non pensavo di aver sbagliato, anzi mi sembrava un gesto carino. Itzi scoppiò a piangere 

'Ehi, che cosa c'è?' le chiesi subito 

'Che tu sei stato così carino e io nemmeno ti ho detto buongiorno, ti ho attaccato senza motivo, mi vergogno molto, io' 

'Va tutto bene, per il saluto puoi recuperare ora' 

'Buongiorno' disse baciandomi 

'Ottimo ora possiamo dichiarare la giornata iniziata' Così ci alzammo insieme e andammo in cucina, misi sul fuoco le crepes e una volta pronte le rivestì di nutella: 

(A)'Fanno tanto male lo sai?' 

'Si ma sono anche tanto buone' e così dicendo mi piantò un bacio sulle labbra 

'Oggi cosa ti aspetta? trapianti? aperture?' 

'No, no, nulla del genere. Solo le mie solite visite per valutare il quadro e poi alle 2, fine turno, ho un appuntamento col direttore' 

'è successo qualcosa?' 

'No è solo che volevo dirgli della mia idea per Natale, penso di metterglielo giù come una cosa bella per i bambini e per l'ospedale' 

'Penso che questa sia la carta vincente: dirgli che così avrà pubblicità. Vuoi che vengo con te?' 

'Se ti liberi sarebbe fantastico, ma non è necessario' 

'Ce la faccio, finisco all'una e trenta e in 10 minuti sono nel tuo ufficio' 

'Perfetto' Finimmo colazione e l'accompagnai da Hanoi, il suo ristorante, poi andai al lavoro. 

La mattinata fu monotona e all'una e quaranta sentì qualcuno bussare alla porta 'Avanti' 'Sono io' disse Itzi mentre entrava. Io in risposta aprì un gran sorriso e le lasciai un bacio sulle labbra e uno piccolo sul naso 'Pronto?' mi chiese subito 'Abbastanza, andiamo?' 'Certo' anche se era presto mi feci annunciare nella speranza di poter tornare a casa presto 'Vi aspetta' rispose la segretaria subito dopo 'Grazie' sorrisi e per mano ad Itzi procedetti verso lo "studio ovale", come lo chiamavamo noi, dove bussai 

'Avanti - si sentì, entrammo - Alvaro che bello vederti' 

'Altrettanto Jaime'

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now