Capitolo 17. Cinema

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ALVARO'S POV:

Non successe nulla di importante o degno di nota fino all'arrivo di Itzi, alle 3. Ci spostammo insieme in pediatria per i 'nostri' bambini, che ci accolsero col sorriso, entusiasti, come se aspettassero quel momento da tutta la vita. 

'Che ne dite di raccontare delle storie natalizie? Tipo, come è nato il Natale? Babbo Natale esiste? E ha sposato la Befana?' 

Concluse la mia fidanzata, tutti erano eccitati dall'idea e così ci sedemmo sul divanetto che c'era lì, io accanto ad Itzi con una mano sulla sua spalla e i bambini sulle nostre ginocchia e gambe oppure accanto a noi per terra. 'Tutti pronti? La leggenda narra....' e così Itzi ci mantenne attaccati per circa un'ora, dopodiché toccò a me incuriosire i bambini e ci riuscì. Alla fine un piccolo, Edgar, ci chiese: 

'Ma quando arriva Babbo Natale?' 

'Tra pochissimi giorni' 

'Non può essere oggi?' 

'No tesoro - rispose Itzi accarezzandogli una guancia - bisogna rispettare la tradizione' 

'Uffi' rispose prima di andare con l'infermiere, che portava tutti a mangiare e poi dormire. 

Io e Itzi ci vestimmo e uscimmo, mano nella mano, contenti per il pomeriggio trascorso nel migliore dei modi. Arrivati a casa, preparai la cena ad entrambi e poi decidemmo di coricarci insieme sul divano per vedere "La casa di carta", che già avevamo iniziato. Inutile dire che Itzi si addormentò quasi subito e così, quando l'episodio terminò, la portai nel letto, la coprì per poi raggiungerla dopo essermi messo il pigiama ed essermi sistemato. La mattina dopo ci svegliammo più o meno nella stessa posizione, fecimo colazione insieme con pane e marmellata per poi passare la mattinata camminando mano nella mano al parco. Rientrammo all'ora di pranzo, Itzi si offrì di prepararlo 'Posso?' chiese indicando i pentolini 'Certo, come direi di no a uno chef?' ridemmo prima che lei si mettesse a cuocere il riso e tutto il condimento necessario per la paella. La mangiamo 30 minuti dopo sull'isola mentre parlavamo di argomenti casuali. Alle 2 uscì per andare al lavoro e ne approfittai per accompagnare Itzi a casa a cambiarsi. Le 7 arrivarono velocissime e mi accorsi di essere in ritardo per l'appuntamento: corsi più veloce che potei per le strade di Madrid fino a casa sua. 'Scusami per il ritardo' dissi quando la vidi uscire dal condominio 'Non preoccuparti, siamo ancora in tempo' E così sorridendo si sedette sul sedile del passeggero, aspettando che salissi. Una volta pronto accesi la macchina e in una quindicina di minuti arrivammo al cinema. Scendemmo insieme e andammo alla biglietteria: ci prendemmo i posti più nascosti quindi in ultima fila, dove non c'era nessuno. Tolti i giubbotti, ci sedemmo sui posti assegnati, e per la prima volta nella serata mi fermai ad ammirare Itzi. Aveva dei jeans classici con un maglione abbastanza aderente da far risaltare tutte le sue forme: il seno, le spalle, i fianchi, persino il torace e l'addome:

(A)'Uno spettacolo' 

'Cosa?' 

'No nulla lascia stare' 

'Dimmi' mi pregò 

'Come sei vestita oggi' dissi a bassa voce 

'Pensavo mi preferissi elegante' 

'Sei bellissima anche vestita di stracci' 

Arrossi e proprio in quel momento le luci si spensero, creando il clima adatto a un film romantico. Inizio e subito mi ritrovai nel protagonista: impacciato e un po' sbadato, ma appena entrò la sua lei mi ritrovai a pensare a come fosse stato il mio primo incontro con Itzi, gli sguardi, i sorrisi, tutto. Mi resi conto di essermi innamorato a prima vista di quella creatura meravigliosa che ora giaceva accanto a me, intenta nella visione del film, come se fosse la prima volta. Ben presto arrivò l'intervallo, Itzi si alzò per andare ai servizi e sgranchirsi un po' le gambe, mentre io controllavo il telefono per assicurarmi che non ci fossero emergenze. Dopo una decina di minuti tornò con un pacchetto di pop corn:

'Cos'è questo?' chiesi io, colto alla sprovvista dal gesto 

'Cibo, sai quello che le persone mangiano per vivere' 

'Questo lo so - dissi inevitabilmente scoppiando a ridere - ma cosa ci fa nelle tue mani' 

'Avevo fame' 

'Ottimo ma' 

'Non lo dividerò' puntualizzò 

Però appena la sala tornò al buio li mise in mezzo alle nostre due poltrone, senza dire una parola. Così iniziai a prenderli di tanto in tanto; a tre quarti del film finirono e me ne resi conto perché mettendo la mano dentro incontrai solo quella di Itzi, che al contatto sussultò. La presi e la intrecciai alla mia, prima di portarmela alla bocca e baciarla. Mi guardò sorpresa nel buio e subito dopo, senza dire nulla, si rilassò. Non ci scambiammo mezza parola fino alla scena in cui Will rifiuta Anna, un'attrice, dopo che lei gli aveva detto: 'Sono solo una ragazza che sta di fronte a un ragazzo, chiedendogli di amarlo' lei poi scappa ferita. Lì Itzi mi disse: 

'Prova a fare una cosa del genere che non mi rivedi più' 

'Non lo farei mai, solo uno stupido rifiuterebbe una donna come te' conclusi e la vidi sorridere.

Finita la proiezione tornammo a casa e dopo aver mangiato della frutta andammo a dormire, ma prima misi la mia mano sul suo petto, poi lungo la pancia, fino alle cosce 

'Cosa stai facendo?' Chiese lei girandosi verso di me 

'Ammirandoti, sei così stupenda e perfetta' sorrise e gli occhi le brillarono 

Si avvicinò verso il mio petto, fino a stringersi trovando un posto comodo 

'Ti amo così tanto' 

'Anch'io tesoro' risposi baciandole la guancia, prima di chiudere gli occhi e abbandonarmi ai sogni. 

Sogni che furono ottimi, infatti la mattina dopo mi svegliai incredibilmente di buon umore. Aprendo gli occhi mi accorsi di essere il primo e così sgattaiolai fuori per preparare la colazione: spalmai la marmellata di fragole su 4 fette e, pronti i cappuccini, portai tutto in camera. Itzi si stava svegliando proprio in quel momento, si stiracchiò e strofinò gli occhi prima di accorgersi della mia presenza. Mi fissò per un secondo e poi aprì una faccia interrogativa 'Per te' dissi andando verso il letto e poggiando il vassoio con la colazione 

'Sto sognando?' chiese lei 

'No è tutto vero' 

'Non dovevi' 

'Ce lo meritavamo entrambi e poi oggi ci aspetta una giornata difficile' 

'Ah sì? Che abbiamo da fare?' 

'L'albero, non l'ho ancora montato perché è da anni che, essendo solo, non lo faccio. Ma domani sarà un giorno speciale quindi chiedo a una persona speciale di aiutarmi' 

'Sarebbe fantastico Alvaro' 

'Allora lo faremo' 

'Adesso mangiamo' 

E così fecimo, poi verso le 11 andai in ripostiglio a prendere la scatola dell'albero che avevo da piccolo. Aprì lo scatolone 'Bianco?' disse stupida Itzi 

'Sì non è tradizionale ma è stupendo e mi ricorda l'infanzia' 

'Allora montiamolo no?' e così iniziammo ad aprire la base, poi pezzo per pezzo montammo i rami. Arrivati alla punta presi sulle spalle Itzi e le feci posare la stella 

'è stupendo e meglio di come ricordassi' commentai 

'Wow, bellissimo, mettiamo le palline?' chiese 

'Certo' risposi lasciandola giù. 

Mentre decoravamo l'albero non mancarono i gesti d'affetto, come una mano sul fianco, un bacio sulla bocca o sul collo. In un clima di leggerezza che ci sembrava irreale, fino alle 14 quando ci concedemmo un pranzo sostanzioso dopo la fatica del mattino.


Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now