Capitolo 64. baby?

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ITZIAR'S POV:

Mi persi poi lì, al caldo, a pensare a come sorprenderlo, cioè ok i donuts e la tutina, ma come glieli avrei dati? La mia idea iniziale era di appoggiarle sul comodino ma poi per mantenere la suspance ho preferito una caccia al tesoro che avrei preparato il giorno dopo. La mattina ci svegliammo insieme 'Buongiorno' sussurrai dopo un bacio sulla spalla 'Buongiorno' rispose sorridendo 'Sei bellissima oggi' prosegui innocentemente, se avesse saputo che fosse tutto merito di un piccolo, grande meno di una noce, sarebbe rimasto a bocca aperta. Ci vestimmo e ripetemmo l'azione con nostro figlio, poi prendendo la mia macchina lo accompagnammo all'asilo per dopo recarci dalla polizia. Un edificio che non avrei mai voluto scoprire 'Sei pronto?' chiesi intrecciando le nostre dita 'Sì dai' Entrammo e parlammo col primo militare presente, seduto dietro ad un tavolino 'Buongiorno - alzò la testa sentendo la mia voce - noi siamo qui per una denuncia' 'Sì certo - balbettò, mi piaceva pensare che fosse per la mia vista - andate avanti per il corridoio, è la seconda a sinistra' Passammo e fummo subito accolti da un maresciallo 'Prego accomodatevi, siete qua per...' 'Una denuncia' 'Carta d'identità' Gliele diedimo e poi spiegammo in modo esaustivo perché volevamo sporgere denuncia e ai danni di chi. Riuscimmo a formalizzare subito, grazie anche alle prove che avevamo portato. Dopo un'ora e 30 eravamo fuori, Alvaro fece un respiro di sollievo 

'Come ti senti?' chiesi subito 

'Leggero e felice di averti qui'

'Anch'io'

Tornammo a casa e il resto della mattinata volò via in un lampo, come del resto anche il pomeriggio, che dedicai a sistemare la tutina arrivata a nome di Naj, in modo che non fosse sospetta, e a scrivere sulla confezione di donuts. Poco dopo aver concluso di nascondere tutto, il sonno mi colse nel piccolo studio che avevamo. Quasi subito le braccia di Alvaro mi presero e mi depositarono sul letto, piano per poi sdraiarsi accanto a me e come sempre da più di un anno abbracciarmi. Mi puntai la sveglia sullo smartwatch alle 6:30, in modo da mettere i bigliettini in giro per casa. Quando arrivò quell'ora e io mi alzai, lui emise un grugnito per lo spostamento d'aria e si girò, continuando a dormire, indifferente. Iniziai quindi la mia missione e tornai mezz'oretta dopo, pronta per la sorpresa. Mentre aspettavo che si svegliasse andai in bagno, e alzai la maglietta, era la prima volta che lo facevo. Guardai in basso e sorrisi vedendo un piccolissimo accenno di pancia, si vedeva qualcuno inclinato un po' in avanti: mio figlio, nostro figlio, la cosa più bella. Mi passai una mano verso il basso, rimanendo un po' cos,ì fin quando non sentì Alvaro muoversi: erano le 7:07. 

'Buongiorno' mormorai aprendo la porta e dandogli un bacio sulle labbra 

'Buongiorno, quanta felicità oggi, cosa succede?' 

'C'è una sorpresa' mi morsicai il labbro mentre lo dicevo 

'Sei bellissima quando fai così' Sorrisi dolcemente e lo invitai a seguirmi. Presi dal mio comodino il bigliettino 

'è una caccia al tesorol così da rendere le cose più interessanti e ricche di suspance' 

'Mi piace molto come idea' 

'Quindi ecco il primo indizio...'

'Allora: se bella vuoi apparire....' 

'Indica un luogo' 

'Il bagno ma quale dei due?' 

'Come finisce il proverbio?' 

'...Un po' devi soffrire... Ah quindi dove ti fai i capelli' è andato nel bagno padronale 

'è il luogo preferito di nostro figlio - Lesse sul bigliettino - Ce ne sono tanti' 

'Dove va quando è arrabbiato?' 

'Le altalene?' chiese dubbioso e al mio cenno affermativo si mosse, tenendomi sempre per mano. Trovò il terzo bigliettino sotto una roccia, come successivo vicino alla piscina 

'A questo punto: luogo dove ci facciamo le coccole di sera...  Camera?' 

'No' 

'Divano?' Annui 

'Ok, è il regno di Itzi  - eccone un altro -La cucina senza dubbio' 

'Leggo io: sei quasi arrivato alla fine, non ti resta che tornare al nido e prendere il bottino

'Difficile, già la casa può essere considerato un nido' 

'Sì ma più nello specifico?' Ci pensò un minuto e poi si diresse in camera. Aprì scettico e vide un pacco chiuso con su il suo nome 

'è per me?' chiese guardandomi 

'Sì amore, ma adesso torniamo giù' E così Alvaro, confuso, cercava di scoprire cosa ci fosse dentro la scatola mentre scendevamo le scale 

'Ma questo prima non c'era' 

'Magia' 

'Non ci posso credere' Appoggiò entrambe le scatole sull'isola 

ì'Ora quale apro per prima?' 

'Questa' indicai quella trovata in camera.

Sollevò il coperchio, libero su tre lati, e lesse: 'Lo so che avevamo detto di aspettare un po' di tempo ma.... - C'era un foglietto a coprire il contenuto. con la tutina e i cinque test positivi - .... è successo!!!!' Sbarrò gli occhi guardandomi 

'Che, che significa?' 

'Apri no?!' mormorai in preda all'ansia: una parte di me sapeva che sarebbe stato felice, ma l'altra continuava a pensare che forse con la richiesta di aspettare un anno volesse schiarirsi le idee.

Sollevò il cartoncino piano per poi metterlo da parte e tornare a concentrarsi sul contenuto. Prese uno dei test e lesse l'esito <<Incinta +7>> 

'Sono tuoi?' Mi domandò piano 

'Sì' 

'Sicura? Non sono di Naj?' 

'No' 

'è uno scherzo?' 

'No' A quel punto si accorse della tutina scritta in inglese. Arrivato alla fine scoppiò a piangere stringendomi forte 

'Oddio il nostro bambino' 

'Sì' 

'è nostro nostro' 

'Sì amore mio' Mi baciò la bocca portando le mani sulla mia schiena e poi, cosa che non mi aspettavo, s'inginocchiò e baciò la mia pancia 'Non fare scherzi che qua ti amiamo già' Tornò al mio livello 

'E l'altra scatola?' 

'è più simpatica' 

Aprì e sopra c'era scritto: <<Mangiali, non voglio che la mamma sia l'unica con la pancia>> Lui rise di gusto e tornò ad abbracciarmi forte 

'Sei contento?' 

'Non sono mai stato così euforico in vita mia'

'Quella sarà la sua prima tutina' 

'Senza dubbio' Poco dopo mi chiese piano 

'Tu come stai?' 

'Emotivamente benissimo, contenta ma fisicamente molto debole, dopo 10 giorni di vomito non stop è difficile stare bene' 

'Prenoterò un appuntamento per voi, così riusciamo a farvi stare bene' Annui e prima di poter dire altro Pablo scese le scale poggiando il sederino e facendolo scorrere 

'Pablo come sei grezzo!' 

'Mamma' incrociò le braccia prima di farsi prendere in braccio e dare il via a una giornata che prometteva di essere una delle migliori.

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now