Capitolo 45. Mare, mare, mare

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ALVARO'S POV:
Pablo era esterrefatto per il paesaggio, i colori, tutto e non perse tempo a correre verso l'infinito, seguito subito da me per controllare che non si facesse male. Pucciò i piedi e venne subito da me 'Papà è fredda!' si lamentò 'Devi aspettare che il sole la riscaldi tesoro, verso mezzogiorno sarà calda. Intanto vieni che ci mettiamo la crema' E così tornammo e ci sedemmo sul telo che Itzi aveva appena steso, restando a contemplare il mare. Appena si sedette anche lui, incominciò a incremare Pablo che stranamente non fece alcuna resistenza. Finito si mise a giocare con la sabbia e i secchielli, costruendo castelli mentre io davo una mano alla mia compagna con la protezione solare. Concluso questo rituale d'obbligo decidemmo di andare a passeggiare lungo la spiaggia in riva al mare, passammo così tutta la mattinata, camminando chilometri e sfruttando il tempo assieme. Tornammo alle 12 verso l'ombrellone, per preparare le nostre cose e poi tornammo mano nella mano a casa. Lasciammo giù le borse, e cambiandoci i vestiti andammo a casa di Rosa 'Posso suonare?' Chiese Pablo impaziente come lo ero io <Era rimasto tutto uguale? O aveva rifatto tutto? Ci sarebbero state le mie foto?> 'Certo amore' rispose Itzi e così lui prese la campanellina appesa sul cancello e la suonò. Rosa comparve quasi subito 'Venite, venite, vi aspettavo' Così dicendo ci lasciò la porta aperta e tornò a cucinare. Entrammo e chiuso l'ingresso lasciai giù mio figlio, ancora in braccio, e mi persi nella stanza che era esattamente come mi ricordavo, come se il tempo si fosse fermato. Sentì Itzi dire qualcosa ma ero troppo immerso nei miei ricordi per poter muovere un muscolo 

'Alvaro?' chiese lei 

'Sì scusami' 

'Tutto bene?' 

'è rimasto tutto uguale a come me lo ricordavo, non pensavo' 

'Ci sono anche le tue foto' ci informò la padrona di casa dalla cucina. 

Mi avvicinai al camino e intercettai una di me, Pedro e James a 5 anni, prima che la malattia mi consumasse 

'Sei tu?' Domandò la mia compagna 

'Sì' 

'Eri bellissimo' 

'Non ero nulla di che' 

'Per me lo eri e lo sei' 

'Ti amo' 

'Anch'io' e ci baciammo 

'è servito' sentimmo prima di vedere Pablo scattare 

'Deve lavarsi le mani' 

'Adesso lo porto' Così mentre mi sedetti loro andarono in bagno.

Sorrisi a Rosa mentre mi metteva nel piatto la paella 

'Spero vi piaccia' 

'Sicuramente, poi Pablo mangia tutto, non farà storie, non preoccuparti' 

Quando gli ultimi due ci raggiunsero e si sedettero iniziammo a mangiare in un silenzio quasi di ghiaccio: 

'è buonissimo' intervenne Itzi, rompendo l'atmosfera 

'Mi fa piacere davvero' 

'Rosa è sempre stata la migliore cuoca' 

'Non è vero, così mi fai arrossire' 

'Dovevate vedere le cosce di pollo con patatine, erano meglio di quelle dei ristoranti' 

'Non le faccio da tempo' 

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now