Capitolo 56. Compleanno

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Flashback en on


ITZIAR'S POV:

A fine luglio il lungo percorso d'isolamento di nostro figlio finì e per festeggiare invitammo i nostri amici e Javier a fare una festa in piscina. Appena rientrammo da una passeggiata, il giorno dopo essere stati mandati a casa, trovammo tutte scritte di auguri e alla porta d'ingresso c'era scritto: 'Benvenuto alla festa del piccolo, se sei di famiglia, entra' Entrai con in braccio il festeggiato che però volle subito farsi mettere per terra, appena vide la torta 'Tortaaaaa' urlò mentre si muoveva verso suo padre 'Mostro vieni qui - disse invece quest'ultimo cercando di afferrarlo - Almeno presentati agli ospiti' Si calmò e si lasciò prendere in braccio mentre mi avvicinavo a Ursula 'è splendido' sussurrai piano riferendomi alla location 'è anche merito di Alvaro' mi rispose prima che si sentisse:

(A)'Allora ecco qua Miguel e Alba che lavorano all'ospedale, Esther, amica della mamma e di zia Naj, la mamma che conosciamo e Ursula, una mia amica' 

'Ora posso mangiare?' chiese provocando la risata di tutti i presenti 

'Va bene' e così dopo aver scartato i regali, un trenino di legno, un trattorino altezza bimbo e dei DVD, passò al pacco grande con accanto scritto a chi era indirizzato 

'Hai ringraziato?' chiesi io in quel momento prima che aprisse il nostro 

'Grazie - Andò a dare un abbraccio a tutti - Adesso posso?' 

'Sì amore' E così tirò su il coperchio e si trovò davanti molto polistirolo 

'Ma dov'è il mio regalo?' 

'Sono tre regali, uno per ogni anno in cui non ci siamo stati. Ti va di pescare e vedere?' Annui sorridendo 

Alvaro lo prese quindi in braccio lo avvicinò alla scatola dalla quale lui prese un telecomandino 

'Cos'è?' chiese subito curioso 

'Non è un vero e proprio regalo, nel senso che se clicchi sul tastino, vedi - lo fece - suonano i nostri telefoni. Lo puoi fare solo quando stai male o ti senti svenire, cose così. Noi corriamo da te, va bene?' 

'Vale papà' Poi pescò secondo 

'Cos'è?' Chiesi io questa volta, fingendomi sorpresa 

'è un libro wow' Era una raccolta delle migliori fiabe per bambini, scritto apposta per chi ha 3 anni 

'Dai manca l'ultimo' E così estrasse una confezione che non avevo mai visto 

'Vuoi sapere cosa sono?' Chiese il mio compagno 

'Sì' 

'Sono telecamere che possiamo montare in tutta casa una in soggiorno, una nella tua cameretta, una fuori e così via' 

'Posso scegliere io dove?' 

'Certo che sì' 

'E poi posso vedere cosa registrano?' 

'Sì' 

'Wow'

Alla fine quando tutti se ne andarono, al tramonto del sole, ci vollero almeno due ore per calmarlo e convincerlo ad andare a letto 

'Non voglio mamma' 

'Andiamo, è tardissimo, sennò domani come fai?' 

'Voglio stare su come i grandi' 

'No - era Alvaro a parlare - sei troppo piccino ancora, il tuo corpo ne risente se tu non lo ascolti'

'No no e no' e continuava a saltare da una parte all'altra del letto 

'Puoi stare fermo dinci?' Sbottai io ma non si calmò 

'Cosa vuoi per andare a dormire ora?' 

'Stare nel vostro letto e, e voglio il latte' 

'Scendi, veloce' Lui si calò piano dalle scale mentre gli tenevo la schiena. Al penultimo gradino si aggrappò a me, abbracciandomi 

'Mostriciattolo sei, un mostriciattolo' sussurrai mentre lui scalciava contro la mia pancia 

'Non ti basta mai vero?' chiesi e lui negò, prima di farmi aprire la porta di camera mia, seguita da Alvaro. Mi sedetti sul letto appoggiando Pablo sulle mie cosce. Ci abbracciammo stretti stretti come era nostro solito fare da tempo. Alvaro rimase lì a guardarci con un sorriso a 32 denti. Appena fui distratta dal mio compagno che, senza voce, mi diceva <<Ti amo tanto>> Mio, anzi no, nostro figlio inserì la mano nella mia camicetta indicando la sua impazienza 

'Pablo stai calmo, mamma mia come sei oggi - Rideva - non provocarmi' dissi a metà tra incazzata e divertita 

'Prima voglio un bacio' dissi a entrambi i miei uomini. Così Alvaro si avvicinò per baciami le labbra piano, sorridendo. Pablo, lui imitò il padre e volle baciarmi le labbra 

'Amore?' chiesi appena lo fece, il mio compagno era pietrificato 

'Non è giusto che lo possa fare solo papà, anch'io ti amo e voglio poterti baciare le labbra' Incrociò le braccia e io sorrisi col cuore che mi scoppiava di gioia per quel piccolo esserino che avevo davanti 

'Va bene va bene, visto che baci bene posso accettarlo, ma solo a una condizione - sgranò gli occhi come per dire: << Anche gli adulti possono ricattare?>> la risposta è sì ovviamente - che io sia l'unica' 

'Va bene' sorrise felice

Io mi tolsi la camicia e poi il reggiseno 'Vieni dai' dissi al piccolo che aveva aspettato "pazientemente". Alvaro intanto si era avvicinato a petto nudo, visto la temperatura di 30 gradi, e mi stava baciando la spalla in segno di affetto mentre massaggiava la schiena del piccolo, che ci stava osservando con i suoi occhioni. Mezz'oretta dopo chiesi, quando si staccò 'Finito?' 'Sì' si era calmato. Finalmente riuscimmo a metterlo a letto senza problemi. Quando fummo sicuri che si fosse addormentato ritornammo a letto

'Sono esausta' 

'Immagino' 

'Dormiamo?' 

'Hai visto..' Mormorammo in contemporanea 

'Ok andiamo' rispose lui immediatamente 

'No no dimmi' 

'Sei stanca non mi..' 

'Dai sono curiosa' 

'Hai visto come mi guardava prima Pablo mentre ti baciavo la spalla?' 

'Sì, un film comico sembrava' Risi 

'Prima o poi dovremmo spiegargli alcune cose' 

'Tipo?' 

'Com'è nato, come arrivano i bambini, devo andare avanti' 

'Nono, abbastanza, ora non dormirò più per tutta la notte' 

'Smettila' Mormorò mentre saliva sopra di me e iniziava lunghe carezze che terminarono con un fantastico orgasmo, prima di cadere nel sonno.

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