Capitolo 59. Amore

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Ciao a tutti! Mi scuso per l'assenza di ieri ma sono stata impegnata in altro. Oggi sono tornata con due capitoli, sperando vi piacciano. Il secondo è molto particolare e in un tratto parla di un argomento che potrebbe dare fastidio a molti, quindi vi prego, se lo ritenete necessario, semplicemente di saltarlo in quanto comunque non è parte essenziale della storia.

Kiss <3<3

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ITZIAR'S POV:

E così si tolse boxer mostrando il suo membro ingrossato da tutto il sangue che si era raggruppato lì, si posizionò al mio ingresso per poi entrare piano. Le mie gambe continuano ad aprirsi, la vagina a contrarsi fin quando non arrivò alla fine con un'immensa sensazione di pienezza. Iniziò a spingere tenendomi i fianchi e stimolandomi il clitoride 'Sono così vicino' Ringhiò prima di rovesciarsi in me. Il mio corpo fece lo stesso quasi subito. Dopo questo orgasmo continuammo: lui ricominciò a spingere il suo cazzo, che mi pareva più grande del solito, dentro di me. Poi aggiunse un dito insieme per stimolare in modo particolare il punto G, e successivamente due. Urlai mentre inseriva il terzo e spingeva con tutta la sua forza. Alla fine venne con spruzzi di sperma che sembrava non finire più mentre la mia vagina si contraeva intorno al suo pene 

'Come stai?' Mi chiese subito 

'Bene ma non sono sicura domani di riuscire a camminare' 

'Ci penseremo quando sarà il momento' Mi baciò la punta del naso per poi propormi una doccia insieme che accettai di buon grado.

La mattina dopo ci svegliammo con Pablo che saltava sul nostro letto, chiamandoci: 'Mamma mamma, papà, è Natale!!!' Era entusiasta, così alzammo il busto per indicare che eravamo svegli. Alvaro prese le pantofole e poi nostro figlio in braccio: 'Quindi cosa vuoi di colazione?' Scesero le scale lasciandomi indietro. Io cercai di tirarmi in piedi ma come previsto avevo un gran male alla zona inguinale. Sperai che il mio uomo si ricordasse venisse a prendermi. Dopo mezz'ora non si vedeva ancora nessuno 'Alvarooo' Urlai e i due uomini di casa comparvero con la mia colazione in mano al piccolo e i regali in mano al più grande 'Sorpresa' Urlarono e io risi sorridendo dolcemente. Il vassoio conteneva alcuni biscotti, i più svariati, il cappuccino e qualche frutto invernale 'Ma è bellissimo! Grazie amore!' Dissi a mio figlio baciandolo. Alvaro intanto si era seduto accanto a me: 'Dai mangia che si fredda/raffredda' Così feci e quando finì passammo all'apertura dei regali. Erano tutti diversi, provenienti dalle persone più svariate: trenini, aeroplanini, droni e così dicendo. Aprimmo anche noi i nostri, essenzialmente oggetti per la casa e un robot per pulire i vetri. A mezzogiorno arrivarono, spostandosi dalla casa accanto, Naj e Pedro che poi passarono con noi tutto il giorno. Il dolore diminuì ma Alvaro ne approfittò per trasportarvi sempre in braccio e a me non dispiaceva affatto.

ALVARO'S POV:

Il tranquillo clima natalizio di gioia, serenità e quant'altro finì il 27 dicembre, in particolare a casa nostra, sul divano, davanti a una bottiglia di champagne portata da mia cognata e appoggiata lì poco prima 

(N)'Abbiamo una sorpresa' Annunciarono così il loro arrivo 

(I)'Wow dai diteci' 

'Un attimo di suspance tesoro' 

'Va bene. Pure lo Champagne! Deve essere una notiziona' 

'Lo è, ne siamo entusiasti' 

'Allora perché non ce la dite?' 

'Pablo dov'è?' 

'Non evitare l'argomento, è su a giocare con la pista delle macchinine che Rosa ci ha regalato, spedendola da Alicante' 

'Ah, ma se ve lo dicessimo non ci sarebbe più quel clima d'ansia, perché non provate a indovinare?' 

'Mi stai prendendo per il culo?' Sbottò la mia compagna nonché la sua migliore amica, mentre io guardavo mio fratello che se la rideva 

'Che ne dite se ci sediamo?' Proposi da buon pacificatore 

'Ok' concordarono.  Loro si sedettero da una parte e noi dall'altra 

'Non so, avete comprato una nuova auto?' Buttai lì io, dopo aver preso la mano di Itzi 

'No forse ci servirà ma non è quello' 

'Il ristorante si amplia?' Tentò la mia compagna

'No sei fuori strada' 

'Mm, Pedro e lo studio?' 

'Nah' 

'Che nervi non potete dircelo?' 

'Ah va bene va bene, momento di suspance, pronto con lo spumante? - chiese Naj a Pedro che annuì - Respiro profondo della prima - Diventeremo genitori, sono incinta!' Ero al settimo cielo, mio fratello stappò la bottiglia, io sorrisi: ero davvero contento per loro, ma non potei fare a meno di pensare alla mia famiglia, alla mia compagna. Dopo il botto del tappo sul soffitto mi sembrò quasi di sentire il cuore di Itzi spezzarsi in 1000 pezzi. Lei che subito disse: 'Scusate io...' Scoppiò a piangere e corse su per le scale, incrociò Pablo e lo rimproverò di essere sempre in mezzo: 'Non puoi spostarti? E levati' Non voleva essere cattiva ma la situazione l'aveva distrutta, non potevo nemmeno immaginare come si sentisse. Riuscì a dire: 'Congratulazioni sono.. - e Pablo iniziò a piangere per ciò che gli era stato detto - anche Itzi lo è, datele solo qualche giorno' La gioia era svanita, abbozzai un sorriso prima di prendere mio figlio in braccio. Cercai di calmarlo ma fallì, così con nuvola al nostro fianco uscimmo e andammo alle altalene 

'Perché piangi? Lo vuoi dire a papà?' 

'Mamma..' 

'Non devi essere arrabbiato, non, non voleva offenderti - mi guardo male - ma lo ha fatto, sì lo so. Ascolta ti va di fare una chiacchierata tra uomini? - Si asciugò le lacrime, io alzai la testa e vidi Itzi alla finestra che ascoltava, ancora piangendo. Pablo annui e io proseguì - Amore ascolta la mamma sta male, il suo cuore si è rotto' 

'Perché?' Era mogio mogio 

'Per la notizia che le hanno dato gli zii' 

'Sta male? Muore?' 

'No nulla del genere, stiamo tutti bene fisicamente ma emotivamente lei sta male - mi guardò in modo strano - Come ti sei sentito quando la mamma ti ha detto quelle cose?' 

'Male'

'Male come?' 

'Mi faceva male quì' Indicò il cuore 

'Ecco la stessa cosa che è successa a lei prima - era più convinto - Sai cosa possiamo fare ora? - Negò - Andiamo su e l'abbracciamo fortissimo, così il suo cuore si mette a posto e anche il tuo'

Felice si alzò e mi diede la mano conducendomi per le scale 'Vai amore, io arrivo' Lui si avviò 

'Mi dispiace per questo, avremmo dovuto festeggiare ma' 

'No Alvaro. Siamo noi che abbiamo sbagliato, non dovevamo dirlo' 

'Non è questo, è che ci avete colto alla sprovvista'

'Se possiamo fare qualcosa...' 

'Portate il piccolo a fare shopping questo pomeriggio, pago io' 

'Va bene' Così dicendo salì e ritrovai Pablo fuori dalla porta. Bussai 'Amore siamo io e Pablo' Silenzio 'Venite' La voce era flebile, non aveva ancora smesso di piangere

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now