Capitolo 18. Doccia

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ALVARO'S POV:

'Ti va una doccia?' proposi 

'In, insieme, io e te?' 

'No no intendevo se ti andasse una rinfrescata prima di stasera' 

'Sì grazie e mi, mi accompagni?' chiese deglutendo 

'Se ti fa piacere sì' 

'Sì' E così ci alzammo 

ITZIAR'S POV:

Quando Alvaro mi offrì una doccia, non potei rifiutare, e l'idea di farla insieme mi piaceva anche di più. Mentre mi cambiavo da sola in bagno, mi chiesi come fosse Alvaro senza nulla, nudo. La parola mi provocò subito un brivido di eccitazione: Chissà se sarebbe stato muscoloso, con la tartaruga o senza, se i bicipiti fossero stati grandi come sembravano, se si facesse la ceretta. Con tutte queste domande mi avviai verso la doccia e accendendo l'acqua chiusi i vetri opachi. Poco dopo sentì Alvaro entrare e svestirsi. La mia ansia iniziò a crescere: E se non gli piacessi? Se si aspettasse di meglio? Perché avevo avuto questa fantastica idea? Ma appena entrò mi rilassai. Anche lui guardava in basso ed era rosso. Chiuse le porte e disse:

'Sei bellissima' 

'Non ti ho deluso?' 

'Assolutamente, sei molto meglio di come mi aspettassi' 

'Anche tu sei così bello' 

'Tu sei la cosa più bella che io abbia mai visto' 

'Non ci credo' 

'Dovresti amore' Così dicendo si avvicinò ma senza toccarmi e si abbassò per baciarmi la bocca. 

Da lì partì un bacio che divenne sempre più intenso, le sue mani si stabilirono sui miei fianchi, le mie sulla sua barba e i nostri corpi si incontrarono sotto l'acqua che scorreva. Poco dopo, quando il bacio si fece più intimo, le nostre lingue che si cercavano, si completarono come se fossero fatte una per l'altra. Sentì il suo membro pulsare contro la mia pancia, aveva quasi un calore ustionante. Mentre lo sentivo Alvaro iniziò a compiere un cammino sulle mie spalle 

'Sai che non possiamo farlo ora sì?' Lo bloccai di malavoglia, lo volevo moltissimo ma non era il luogo né il momento, ed è quello che gli dissi 

'Amore non possiamo iniziare una cosa che richiederebbe ore' 

'Le abbiamo' 

'Rischiamo di arrivare in ritardo e' 

'E?' chiese mentre continuava a baciarmi 

'E ho paura di non volermi fermare e non mi perdonerei se per colpa mia saltassi la festa' 

'Se la metti così va bene, però niente mi vieta di baciarti, dappertutto' sorrise, un sorriso pieno di calore 

'Certo ahahah' risposi abbozzai un sorriso sperando di non averlo deluso, nemmeno mi avesse letto nel pensiero disse:

'Non sono arrabbiato è giusto che tu dica di no e lo rispetterò sempre' 

'Ti amo' 

'Anch'io tesoro' sussurrò tirandomi dentro in un altro bacio 

'Ora passiamo avanti visto che qualcuno ha fretta' 

'Scemo - risposi ridendo di gusto alla sua smorfia - non ho fretta ma non voglio che la nostra prima volta sia frettolosa e fatta male' 

'Nemmeno io' E così dicendo prese il sapone e iniziò a passarlo dovunque.

Prima il collo, le spalle. Si bloccò arrivando ai seni, guardando verso di me. Annui sapendo che voleva chiedere il permesso, così ne prese uno con estrema delicatezza, lo insaponò, dopo averne baciato la punta. Ripeté l'azione dall'altra parte per poi proseguire verso l'ombelico, dove, mettendomi una mano sul fianco da inginocchiato baciandomi superficialmente la vagina per poi insaponarla. Scese e concluse con le gambe, inclusa la mia cicatrice su cui si fermò un po' di più come a riflettere. Finito chiesi: 'Posso?' e lui annui, sorridendo. Ripetei circa lo stesso percorso fatto da lui: prima dalle spalle all'addome ben definito, poi lungo verso il suo membro dove però non mi soffermai molto per non eccitarlo e per poi concludere con le gambe. Concluso mi chiese: 'Puoi girarti?' Annui ma poi varie immagini mi ritornano in mente: io contro il muro, le urla di dolore, il sangue 'Alvaro io..' stavo per continuare quando sentì le sue mani morbide sui miei capelli, che mi facevano uno shampoo. Mi bloccai incapace di fare altro se non rimanere immobile ed ascoltare le sensazioni del mio corpo. Lì c'era sicuramente affetto, amore, devozione e cura, e mi piaceva, era quello che avevo sempre desiderato in un uomo:

'Itzi, va tutto bene?' 

'Io sì, credo' 

'Vuoi che mi fermi? Ti senti a disagio?' 

'No no continua, scusami mi stavano tornando in mente dei flash' 

'Mi dispiace, ho quasi finito, intanto parliamo d'altro' 

'Come funziona il galà di stasera?' 

'Andremo insieme, entreremo, poi spero di presentarti a qualche amico o collega. Ci sarà un buffet dove potremmo prendere tutto ciò che vogliamo e alla fine il presidente farà un discorso' 

'E te no?' 

'Cosa tesoro?' 

'Il discorso' 

'No lo fa solo lui e un primario nominato sempre da lui, ma non sarò certo io' 

'Perché no?' 

'Perché no' 

'Ok ok scusami' 

'No assolutamente, non volevo essere scontroso, sono solo in ansia, è la prima volta che vado con qualcuno' 

'E quindi?' 

'Ho, ho paura che la gente ti guardi e io non lo sopporterei' 

'Ehi ehi ehi. va tutto bene. Io ho occhi solo per te, davvero' 

'Ti amo tanto' 

'Anch'io, tanto' E ci baciammo prima di aprire l'acqua e lavarci

Ci abbracciammo di tanto in tanto, ci baciammo e quando finimmo, uscimmo. Dopo esserci asciugati il corpo ed esserci messi in intimo ci sedemmo davanti allo specchio e Alvaro, sorprendentemente, prese la piastra. Iniziò a passarmela sui capelli, arricciandoli intorno per creare dei boccoli 

'Come, sai fare i boccoli?' 

'Certo mi ha insegnato mia mamma, prima, prima di volare via, diceva che voi donne amate questo genere di cose' 

'Aveva proprio ragione e io avrei voluto conoscerla' 

'Le saresti piaciuta moltissimo' 

'Com'era?' 

'Aveva degli occhi marroni bellissimi al sole, proprio come i tuoi, e dei capelli biondissimi. Non ho preso molto da lei' 

'La dolcezza sì' mi diede un bacio sulla guancia prima di continuare a stirarmi i capelli

Vennero perfetti, erano tutti uguali e bellissimi 

'Andiamo a vestirci?' 

'Certo' Presimo i nostri vestiti abbinati prima di chiudere la casa e prendere un taxi 


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