Capitolo 33. Intimo

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Presa la macchina in 13 minuti fummo in ospedale. Salimmo velocemente per arrivare dal piccolo. Pablo stava giocando con un'infermiera quando arrivammo, si sentiva da fuori. Bussai e lui 'Avanti' Appena entrai lui spalancò gli occhi, si alzò dal letto, aprì le braccia e urlò 

'Mamma mamma' corsi verso di lui 

'Ciao amore' Gli sussurrai stringendolo 

(I)'Mi sei mancato' 

'Anche tu' 

Era ormai ora di pranzo così l'aiutai a mangiare e poi: 

'Ti abbiamo portato qualcosa' 

'Cosa cosa?' 

'Una scatola di pongo, così puoi fare una torre altissima' 

'Sììì, grazie, grazie' Era così contento che l'aprì velocissimo e si mise subito a giocare

Dopo un po' Alvaro andò a fare il suo solito turno, così rimanemmo solo noi due. Passammo un bel pomeriggio a giocare finché la temuta notte non arrivò. Su indicazione di Ana mi ero messa una camicetta, così da facilitare il tutto se lui avesse voluto:

'Vuoi che dormo con te?' chiesi 

'Sì mamma' 

'Allora fammi spazio' gli dissi sussurrando, dopo aver spento la luce 

'Qua' fece segno accanto a lui 

Mi misi come sempre su un fianco e lui come prevedibile si appiccicò a me, cercando il mio seno. 

'Pablo, aspetta - Mi guardava coi suoi occhioni blu - Per ora non esce niente, dobbiamo avere pazienza, tra qualche giorno si, umm, va bene?' annui ritornando con gli occhi lì 

Slacciata la camicetta, tolsi il reggiseno in modo che fosse comodo. Lui con foga attaccò la sua bocca al mio capezzolo iniziando a succhiare, mentre mi guardava. Faceva ancora male ma vederlo così felice vicino a me, sentirlo attaccato in modo così intimo, mi piacque parecchio. Cambiò seno poco dopo, ripetendo l'azione sull'altro. Quando fu stanco si sdraiò guardandomi, mi rimisi a posto e dissi piano:

'Ti è piaciuto?' 

'Sì' disse lui timido 

'E se questo diventasse il nostro rituale della buonanotte?' 

'Davvero?' 

'Sì certo, ti piacerebbe?' 

'Molto' 

'Ottimo così sia, e adesso a letto' Dormimmo ancora abbracciati insieme o meglio attorcigliati. La mattina dopo mi svegliai abbastanza tardi e con me Pablo:

'Buongiorno' mormorai e lui sorrise

'Dov'è papà?' 

'Non lo so, adesso lo chiamo' e così feci, lui mi rispose quasi subito 

(A)'Ehi amore ciao' 

'Ciao, dove sei? hai fatto un turno lungo?' 

'No solo che avevo bisogno di discutere alcune cose per la casa con Pedro' 

'Quindi la compriamo?' chiesi eccitata 

'Sì assolutamente, il prezzo diviso per due è molto ragionevole e Pablo avrebbe un giardino enorme dove giocare' 

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now