Capitolo 24. Casa

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ALVARO'S POV:

I giorni passarono monotoni e grigi senza Itzi, ci scrivevamo sempre però non era la stessa cosa che averla in casa. Ormai tutto profumava di lei: i cuscini, il divano, tutto. Furono per me due giorni lunghissimi da sopportare, arrivato alla fine mi dissi: <<Dai, un altro giorno e poi è finita>> Ma la mia idea cessò quando qualcuno suonò al mio citofono il 29. Corsi a rispondere 'Sono io', era Itzi, era lei. Aprì aspettando che salisse, arrivata mi corse incontro allacciando le sue gambe intorno ai miei fianchi. Chiusi la porta prima di baciarla: le nostre bocche che si aprivano, le lingue che si cercavano. Andai verso il divano per poi depositarla piano e iniziare il nostro piccolo rituale pre - sesso, che consisteva in abbracci e baci a non finire. Ovviamente questo ci portò a svestirci completamente e ad unirci visceralmente, in un contatto unico che non pensavo di poter avere con qualcuno. Dopo una parte iniziale e il primo orgasmo di entrambi, ci spostammo a letto dove Itzi dominò l'atto, fino a venire insieme a me mentre ci baciavamo. Una volta che ci ripresimo Itzi ritornò sopra di me, abbracciandomi e mettendo la testa sul mio petto, cosa che faceva sempre e che amava. Io iniziai a passarle un dito sulla schiena prima che mi venisse in mente ciò che mi aveva detto giorni prima:

'Qual è la sorpresa?' 

'Cosa?' 

'Giorni fa mi hai detto che ne avevi una' 

'Questo non basta? - chiese scoppiando a ridere ed io con lei, prima di baciarla - No veramente è un'altra. Ci ho pensato in questi giorni, e mi sei mancato davvero molto, non vederti, non baciarti, non fare l'amore con te, mi è pesato molto. Poi ho riflettuto su di noi, e mi sono resa conto di aver bisogno di parlarti, di ringraziarti. Ho pensato quanto tu mi abbia fatto stare bene, quanto mi abbia fatto sentire amata, lo fai tuttora, ma soprattutto non mi hai mai pressato. Non mi hai mai obbligato a fare cose che non mi sentivo, non mi hai posto come traguardo quello di andare a letto insieme, tu eri lì per amarmi anche sapendo che, essendo rotta, potevi non avere indietro nulla. Mi hai fatto sentire il centro del mondo, la donna più bella; poi quando ci siamo uniti visceralmente ho capito, e ho avuto la conferma, di essere fatta per te, quella sensazione di essere costruita per accoglierti, per amarti'

'L'ho provata e la provo anch'io' sussurrai con gli occhi lucidi 

'Ti amo tanto - disse lei chiudendo il discorso accarezzandomi la barba con la mano prima di unire le nostre fronti. Sorrisi e poi riprese - Per questo ho pensato di trasferirmi, se per te va bene, per esserci alla sera o alla mattina quando rincasi, anche solo per un bacio veloce, ma voglio esserci, voglio, voglio vederti, voglio dividere la mia vita con te'

'Certo che va bene amore mio, ma cosa ti ha fatto cambiare idea? Non ti sei sentita sotto pressione perché...' 

'Shhh - Mi zittì dolcemente lei - Assolutamente no, questi giorni ho discusso con Najwa: i miei tentennamenti erano dovuti a lei. Non volevo lasciarla a vivere da sola perché pensavo di perderla, pensavo di dover scegliere tra voi due, mentre io volevo entrambi. Lei mi ha assicurato che va bene così, che non succede nulla e che lei rimarrà nella mia vita sempre, mi ha detto di dare la priorità a noi, perché l'amore capita una sola volta nella vita e se devo essere sincera sono contentissima e leggera finalmente' 

'Perché non me ne hai parlato prima?' 

'Perché non volevo aggiungere i miei problemi ai tuoi, dovevo risolverli da sola' 

'Ehi amore mio se vuoi stare con qualcuno devi dividere il peso, se c'è qualsiasi problema condividilo perché appunto in due è molto più facile. Promettimelo' 

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now