Capitolo 68. Finalmente

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ITZIAR'S POV:

La mattina successiva accompagnai Pablo alla scuola estiva a piedi poiché era una bella giornata e poi rincasai. Pedr, essendo un giorno in settimana, stava lavorando allo studio, Alvaro invece avevo il giorno libero. Dopo un buon pranzo sostanzioso, circa alle 3 Naj cacciò un urlo che probabilmente sentì tutto il quartiere. Chiesi al mio compagno di andare a controllare, visto che i miei movimenti erano già parecchio complicati. Questo perché Zoe era più grande della media, pesava quasi 2 kg rispetto al 1,6kg normali. Alvaro irruppe nella stanza interrompendo i miei pensieri: 'Naj ha rotto le acque, l'accompagno all'ospedale e chiamo Pedro. Se hai bisogno contatta Ursula o Alba. Ti amo' Mi baciò prima di me uscire di corsa alla volta della struttura. Appena varcò la porta a Zoe venne il singhiozzo, a intervalli regolari c'era un sussulto, io ridevo accarezzandola e parlandole. Una volta concluso e passati 10 minuti avvertì un dolore lombare: <<Starà crescendo ancora>> Mi dissi. Ma in un secondo da dolorino è diventato dolore acuto, non la sentivo più muoversi. Riuscì ad accasciarmi a terra: 'Zoe amore, per favore, aspetta. Papà è fuori, ti prego, solo un altro po'' Ero in lacrime e stavo avendo un attacco d'ansia: ansia di perderla, di farle del male. Avevo le gambe divaricate mentre speravo, ad occhi chiusi, di sentire un suo calcio. Invece le mie mani trovarono il pavimento sul quale c'era un liquido. Aprì immediatamente gli occhi ed era sangue 'Zoe ti prego' Sempre più spaventata ed incapace di muovermi. <<Un'altra volta, anche lei, perché a me?>> Poco dopo guardando le finestre vidi Pedro entrare in casa correndo. Col piede rovesciai la sedia che avevo davanti sperando mi sentisse e poi un'altra. Alla terza la porta si spalancò e 'Itzi cosa... - Si avvicinava a grandi passi col borsone di Naj - Porca puttana' Stavo per perdere i sensi, vedevo sfocato 'Resta con me, resta qua' Mi prese in braccio con difficoltà e mi condusse in macchina, dove sentì la sua telefonata con Alvaro da lontano, come se fossi anni luce distante 

'Allora ascoltami bene: ho preso il borsone di Naj, dille di stare tranquilla - sì sì 20 minuti e ci siamo - Io ed Itzi, ascolta sta perdendo i sensi, non so cosa sia successo, perde sangue e prova molto dolore addominale - ci mettiamo di più ad aspettare l'ambulanza, stiamo arrivando' 

Mi tenne la mano tutto il tempo, io non la stringevo, mi sembrava di essere altrove e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era Zoe, come sarebbe stata, gli occhi, il viso. Vedevo la strada correre, la sentivo scorrere fin quando arrivammo. Alvaro ci venne subito incontro, prendendomi in braccio e mettendomi su una barella 

'Amore mio resta qua con noi' 

'Zoe?'

'Adesso la guardiamo' 

Mi posizionarono in una stanza singola e subito mi inserirono un ago collegato alla sacca di sangue, dopodiché posizionarono uno strumento sulla pancia per cercare Zoe. Percepivo l'agitazione delle persone, la lotta contro il tempo per salvarla. Stavo per chiudere gli occhi ed andare chissà dove quando sentì il suo cuore 'Batte, batte ancora' Qualcuno annunciò incredulo 'Grazie grazie davvero' disse Alvaro 

(inferm)'è un distacco di placenta, dagli esami risulta che non c'è stress fetale ed è un distacco moderato, quindi possiamo decidere una di queste tre opzioni: parto cesareo seguito dalla terapia intensiva neonatale o ricovero fino alla nascita o, più pericoloso per entrambe, indurre il parto vaginale. A voi la scelta' Nel mentre mi ero ripresa un poco grazie agli antidolorifici e alle trasfusioni 

'Itzi cosa facciamo? Cesario o naturale?' 

'Ricovero?' Proposi, non era ancora pronta per il grande passo 

'Lo si fa quando c'è un piccolo distacco, qua più si aspetta più rischiate la vita, soprattutto tu' 

'Vorrei farlo naturale, voglio viverlo al massimo' 

'Va bene, vado a riferirlo' Erano tutti usciti quando mi ero stabilizzata 

'Alvaro'

'Mmm' 

'Se devi scegliere salva lei' 

'Ma...' 

'Promettimelo' 

'Promesso amore mio' 

'Pablo?' 

'Esther è andata a prenderlo' 

'Naj?' 

'I medici dicono che ci vorrà ancora parecchio' Annuì girandomi verso la finestra. Lui si avvicinò 

'Ti amo tanto' 

'Anch'io' Ci baciammo e lui uscì

Tornò poco dopo l'equipe per indurmi il parto. In quel frangente avevo parlato con mia figlia: 'Devi aiutarmi, sei in posizione giusta ma devi spingere con la mamma. Dai ultimo sforzo' I medici entrati controllarono i parametri di Zoe e poi discussero sul da farsi. Una volta giunti a una conclusione si sedettero accanto al letto e iniziarono 

'Allora Itzi adesso ti inseriamo un catetere in modo da stimolare la cervice che per il momento non collabora dopodiché vediamo cosa fare' L'inserimento fu fastidioso e doloroso anche se cercavo di pensare ad altro. Alvaro mi raggiunse quasi alla fine portando la borsa che avevamo solo iniziato a preparare insieme 

'Come sta andando?' chiese ai medici 

'Per ora bene, abbiamo posizionato il catetere. Tra tre ore torneremo a vedere come va' Uscirono lasciandoci soli 

'Ho paura' 

'Anch'io' 

'Mi sento così stupido per non averti portato con me subito, se non ci fosse stato Pedro..' 

'Non pensarci nemmeno c'era e ora stiamo bene, andrà bene' Annuì.

Le ore passarono tra un sonnellino e l'altro con il sottofondo del cuore di nostra figlia. Alle 9 di sera altre ostetriche vennero a farmi visita e decisero che il catetere non era più necessario, così dopo la rimozione procedettero alla vera induzione. Io ero sdraiata sul letto con le gambe divaricate e i piedi sugli appoggi. Optarono per una rottura del sacco amniotico perché Zoe era in una posizione corretta e così iniziano le contrazioni: prima lente o lontane le une dalle altre poi forti e ravvicinate. Avevo rifiutato l'epidurale, volevo godermi il momento. Alle 2 di notte non si muoveva ancora nulla ed io iniziai ad essere impaziente. Alvaro mi teneva la mano ed era sveglio nel caso in cui avessi avuto bisogno. Per velocizzare ancora di più mi proposero di camminare piano nella stanza per farmi aiutare dalla gravità. I dispositivi per controllare il battito fetale dovevo tenerli come anche gli aghi in caso d'emergenza. Naj venne a farci visita a mezzanotte, ancora in alto mare. Riuscì a dormire qualche ora insieme ad Alvaro fino alle 9 di mattina quando Zoe decise di onorarci della sua presenza.

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Tra pochissimo pubblico il successivo, spero vi sia piaciuto :))))

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now