Capitolo 21. Spiderman & MJ

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ALVARO'S POV:

Così dicendo ci risiedemmo dove eravamo qualche minuto prima e Itzi mi abbracciò, sussurrandomi: 'Qualsiasi cosa succeda, ti amo alla follia' 'Andrà tutto bene ma ti amo anch'io, follemente' Detto ciò feci segno all'addetto che ci diede del cavo e noi, con le mani e le scarpe a ventosa ci avvicinammo al vetro, per poi scendere più lentamente. Arrivati al secondo piano ci staccammo e iniziammo una piccola scenetta in cui Itzi mi chiedeva dove fossimo:

'Non lo so, stavamo sfuggendo da un super cattivo' 

'Già e ci siamo persi' Guardammo su e giù e poi davanti, verso i bambini tutti attaccati al vetro con dietro i genitori ugualmente stupiti 

'Oh ma guarda magari questi piccolini possono aiutarci' 

'Ciao' disse Itzi salutandoli 

'Ciao' risposero tutti in coro 

'Voi sapete dove siamo?' 

'All'ospedale di Madrid' 

'Wow è enorme' 

'Già, tesoro, c'è qualcosa che non va' 

'Cosa?' 

'è come se tu stessi per cadere..' Prima che finissi la frase dall'alto allungarono il cavo così come se volasse, io mi sporsi e, come concordato, le afferrai la mano in tempo e la tirai verso di me, prima di metterla in grembo e abbracciarla. I genitori applaudirono e i bambini anche 

'Tra poco devo andare all'aeroporto per prendere un uomo pericoloso per la nazione' 

'Mi mancherai' disse lei prima che io la lasciassi e, tirandomi da parte, scomparissi 

'Mi ha lasciato qui' singhiozzò lei e così ritornai correndo prendendola al volo con immenso stupore di 20 paia di occhi nella stanza e altrettanti, se non di più, sotto. 

Così una volta finito il movimento fecimo una specie di inchino e fummo tirati su. Arrivati ci slegammo dalle imbragature, ci rivestimmo e prendendo i sacchi che avevamo preparato scendemmo con l'ascensore. Arrivati al piano c'erano alcuni camera-men fuori dalla stanza dei piccoli, bloccati dal primario. Presa la mano di Itzi, che me la strinse, entrammo dai bambini. Ci corsero tutti incontro contemporaneamente e io quasi cadevo. Dopo qualche secondo mi lasciarono lo spazio per andare alle sedie che erano preparate per noi. Ci sedemmo e Itzi cominciò il discorso: 

'Quest'anno il nostro amico Babbo Natale ci ha chiamato disperato, non riusciva a portare dei regali a dei bambini fortissimi e splendidi. Era davvero triste così ci siamo proposti, ed eccoci qui!' 

'Abbiamo viaggiato tutta la notte ma finalmente siamo arrivati e abbiamo qualcosa per voi, allora - dissi mentre pescavo il primo regalo, ognuno aveva il nome - Chi è Hugo?' 

Così un bambino si fece avanti e prese il regalo 'Possiamo fare una foto?' chiese il papà 'Certo' E così si mise sulle mie ginocchia e scattò. Andò avanti così per tutti i bambini. Io e Itzi ci alternavano a chiamarli e le urla di gioia non tardavano ad arrivare. A mezzogiorno tutti iniziarono ad andare e mentre tiravamo su le carte Pablo venne verso di noi:

'Ma tu sei lo spider-man vero?' 

'Certo piccolino e lei la mia MJ' 

'Wow' 

'Ma che fai, non apri il regalo?' 

'Pablo andiamo' disse in quel momento Clara, un'infermiera 

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