Capitolo 13. Casa

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ALVARO'S POV:

Ora non mi rimaneva altro da fare se non stampare i manifesti della riunione del giorno successivo e parlare con le infermiere. Andai al centralino e preparai i fogli con scritto <<Attenzione! Riunione di tutti i genitori del reparto pediatrico mercoledì ore 16>> Ne stampai una ventina di coppie ed andai ad attaccarle. A quel punto chiamai le infermiere a raccolta: 'Benissimo, ora che siete qui volevo dirvi una novità e chiedervi un favore: allora a Natale di solito vi vestite da elfi giusto? Ottimo ma quest'anno cambierà, Io e la mia - mi fermai un attimo a pensare - collega abbiamo pensato di calarci dal tetto imbragati vestiti da spider-man e MJ, la sua fidanzata. Quindi volevo solo dirvelo e chiedervi se possiate portare i bimbi vicino alla finestra alle 10 per vederci. Questo' parti un applauso 

'Cos'è?' chiesi 

'Un applauso per l'idea e il coraggio, renderai quei bambini molto felici' 

'Renderemo tutti, tutti insieme, qua siamo una squadra' 

Dopo le varie chiacchiere uscì a prendere Itzi per mangiare qualcosa. Arrivato sotto casa sua la chiamai e lei scese. Le aprì la portiera della macchina e dopo essermi seduto, partì. Arrivammo a casa mia:

'Cosa ti piacerebbe mangiare?' 

'Non so quello che vuoi, una paella?' 

'Va bene, facciamo insieme?' 

'Certo' 

E così, passandole un grembiule, tirai fuori la pentola: 

'Dov'è il riso?' mi chiese lei 

'Anta in alto a destra' 

'Perfetto' 

Presto iniziammo la preparazione, sorridendoci timidamente 

'Quindi com'è andata oggi?' 

'Bene. Sono molto soddisfatto e commosso' 

'Perché?' 

'Le infermiere di pediatria mi hanno fatto un applauso e hanno speso molte parole buone per me e non so, non essendo donna non posso incolpare gli ormoni, ma...' Rise, la sua bellissima risata risuonò in tutto l'ambiente. In quel momento volevo fermare il tempo per far si che si fermasse in quell'attimo esatto di felicità 

'Vale, vale ahahha; no aspetta si fa così' disse posando la sua mano sopra la mia e guidandomi nei movimenti 

'Sono così contenta che tutto sia andato a buon fine, non ci resta che passare questa settimana ancora' 

'Si' dissi sorridendo 

'Alvaro mi serve il sale, non è che me lo prendi?' Chiese mentre cercava di alzarsi in punta di piedi per afferrarlo 

'Lascia, faccio io' dissi e posata la mano sul fianco, le presi ciò che le mancava 

'Grazie' rispose 

Mi baciò sulle labbra e io ricambiai attirandola a me in un bacio caldo. Lei si staccò subito dopo per mancanza di fiato 'La paella brucia' disse mentre teneva ancora le braccia intorno al mio collo. Suonò il timer, così dopo un rapido bacio andò ai fornelli. In pochi secondi la paella fu servita e noi ci sedemmo a tavola. Mentre mangiavamo chiesi: 

'Tu tutto bene?' 

'Sì, grazie per avermelo chiesto' 

'Resti a dormire giusto?' 

'Sì assolutamente'

'Mi, m, mi piacerebbe replicare la precedente notte..' 

'Anche a me, magari coscientemente però' 

'Ovvio' 

Ridemmo insieme, finimmo di mangiare e dopo aver sparecchiato si sedette sul divano guardandomi 'Arrivo, un attimo' Così caricata la lavastoviglie e fatta partire andai anch'io sul sofà. Mi sedetti e stesi subito il braccio sulla schiena di Itzi avvicinandola 

'Cosa guardiamo?' 

'Cosa ti piacerebbe a te?' 

'Io? Un film romantico' 

'Non ti basto io?' 

'No scemo' disse ridendo, tirandomi un coppino sul collo 

'Allora romantico e direi azione' 

'Ce n'è uno molto bello qua, si chiama <<la casa di carta>> vediamo questo, dicono che i protagonisti siano molto bravi' 

'Va bene vado a prendere una coperta' 

'Va bene' 

E così recuperata tornai e la misi sopra le gambe di Itzi per non farle prendere freddo 

'Grazie' disse con gli occhi lucidi, che non mi sfuggirono 

'Cosa c'è?' chiesi piano 

'Nulla, è che nessuno mi ha mai portato una coperta, di solito me la toglievano e basta' disse deglutendo 

'Te lo porterò sempre, come continuerò ad aprirti la portiera della macchina e portarti i fiori quando usciamo' 

'Ti amo' 

'Anch'io, anzi no' 

'Scusa?!?' disse staccandosi dal mio petto 

'Quello che provo per te è troppo per essere definito in una frase, mi fai bene all'anima, mi rendi felice solo sorridendo, mi rendi fiero di essere uomo ogni volta che ti accoccoli al mio petto in cerca di protezione, ma soprattutto mi fai sentire amato come non lo sono mai stato e questo mi spaventa, questo turbine di sentimenti che si scatena quando ti penso o ti vedo mi rende felice come mai prima d'ora, ma anche vulnerabile' 

'Siamo vulnerabili insieme' disse prima di stamparmi un bacio dolce sulle labbra e rimettere la testa sulla sua spalla

Fece partire la serie tv, resistetti qualche minuto, forse 15, ma poi mi persi a guardarla, a guardare come fosse attenta o come tirasse su la coperta, come giocasse col telecomando: 

'Perché mi guardi?' Chiese a un certo punto interrompendo la mia contemplazione mistica 

'Perché sei bellissima, e sono serio' Abbassò lo sguardo arrossendo e sorridendo come aveva fatto il primo giorno 

'Anche tu lo sei, anche se non te lo dico mai' 

'Buono a sapersi' 

Sorrisi per una manciata di secondi prima che lei si attaccasse alle mie labbra, divorandole, ma contemporaneamente facendo sentire il suo affetto. Persi l'equilibrio e finì con la schiena sul divano, con Itzi ancora sopra di me che mi baciava 

'Oddio scusami, non me ne ero accorta' disse arrossendo e tirandosi su 

'No, non preoccuparti, la verità è che è molto comodo qui' 

'Davvero?' 

'Davvero' 

'Allora po..' 

'Certo' E così tornò sul mio petto.

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now