Capitolo 71. Bizzarro

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ITZIAR'S POV:

Al di là di queste considerazioni, quel giorno, 21 luglio, eravamo col nostro telo in spiaggia. Io stavo imboccando Pablo con lo yogurt mentre Alvaro stava giocando con la sabbia, rivolgendo la schiena a nostra figlia, sdraiata davanti a me. Improvvisamente lei si girò su un fianco e si mise seduta. Nulla di che, lo faceva da alcuni giorni. Per poi però aggrapparsi alla maglietta di suo padre e mettersi in piedi. Con un equilibrio instabile si spostò verso il mare davanti al mio sguardo stupito. Camminò per circa 3 metri prima che io dicessi: 'Alvaro, vai no?' Lui uscì dal suo mondo e corse verso di lei che cadde con le mani avanti, ridendo. Ecco, la piccola peste ci avrebbe fatto prendere un colpo prima o poi.


ÁLVARO'S POV:
La sera festeggiammo il traguardo con uno spumante per noi e una Coca per Pablo. Ci eravamo convinti che non avrebbe mai camminato ma lei ci ha stupiti, è da quando è stata concepita che non smette di farlo.

Flashback
A partire da circa gli 8 mesi i bambini iniziano a reggersi sulle proprie gambe, appoggiandosi a mobili o divani. Per Zoe non fu diverso, insieme alle cugine imparò in fretta, ma c'era un ma. Mentre Liz e Iza stavano in piedi e basta, lei voleva arrampicarsi ed esplorare, molto spesso cercava di puntare i piedi su qualcosa cadendo. Fino a qui nulla di così fuori dalla norma, per quello dobbiamo procedere di due settimane, quando iniziò a gattonare o meglio tornò a farlo. Forse per pigrizia, forse perché non riusciva a fare ciò che voleva, per noi rimase un mistero. Sta di fatto che il suo gattonare era alquanto bizzarro: al posto che spostarsi sulle ginocchia utilizzava solo le mani, come se stesse sempre trascinandole. Da medico riconobbi subito uno dei 'sintomi' di alcune malattie che non permettono di camminare. L'abbiamo portata subito da alcuni specialisti la cui risposta unanime è stata che non sapevano diagnosticare nulla, sembrava andare tutto bene, non aveva nessuna malattia genetica e per finire dovevamo solo essere pazienti e vedere se migliorava o camminava. Eravamo sconfortati fino a quando a Itzi non venne un lampo di genio: 

'Amore' mi chiamò ad aprile dalla cucina 

'Dimmi' mi avvicinai e le sfiorai il fianco baciandole la guancia 

'Mi è venuta un'idea per il problema, se così vogliamo chiamarlo, di Zoe - Le rubai una delle fragole che stava preparando - Mi sono ricordata un episodio successo 2 anni fa. Il giorno dell'inseminazione, quando tu hai avuto un urgenza, lo ricordi?' 

'Sì certo, come dimenticarlo' 

'Ecco. Mi sono messa subito a letto con Pedro accanto. Abbiamo iniziato a chiacchierare e lui mi ha chiesto che sport avessi praticato: arrampicata risposi. Lui disse <<Wow, potreste avere tra le braccia un futuro campione della disciplina>> Lo guardai male, non sapevo che anche tu la praticassi. Da quel momento conservo quella osservazione in uno dei cassetti della memoria e questa mattina senza motivo è uscita. Mi chiedo: e se veramente il modo bizzarro di gattonare di nostra figlia non sia...' 

'Solo lo stile in cui noi arrampichiamo' I pezzi del puzzle si stavano mettendo a posto 

'Esatto' 

'E cosa pensi di fare?' 

'Andare tra qualche minuto a cambiarmi, cambiare lei e andare alla palestra a 15 minuti da qua' 

'Ok va bene' E così fece, mandandomi poi un video ripreso dall'istruttore: c'era la piccola che ancora non si reggeva in piedi, imbragata come Itzi. Lei la prese in braccio e posizionò i suoi piedini sugli appoggi della parete. Appena lo fece Zoe iniziò a muoversi tipo spider-man come se finalmente avesse trovato il suo ambiente naturale. Arrivò quasi in cima con Itzi che la seguiva. Ritornarono giù insieme, mia figlia era più felice che mai. <<La palestra vuole già tesserarla, accettiamo?>> Fu il messaggio che accompagnava il video <<Certo>> risposi sicuro, sapendo che finalmente mia figlia stava bene. Rincuorati dalla scoperta fummo invasi da un senso di serenità che mancava da tempo. Ovviamente ci sono stati dei litigi, anzi piccole discussioni, dovute alla stanchezza e alla novità della piccola ma non era mai mancata l'armonia. Eravamo molto tesi per Zoe e in più non avevamo alcun momento intimo per noi, andavamo a letto presto ma ci svegliamo per le poppate. A 9 mesi finalmente la culla venne posizionata nella nuova cameretta concedendoci privacy, quella che con difficoltà ottenemmo quella sera di aprile alle 10:15. Itzi aveva messo a letto Zoe dopo averle cantato una ninna nanna mentre io avevo lavato i denti a Pablo e gli avevo raccontato una storia prima che crollasse nel sonno. Ci ritrovammo in camera ancora con le tute da casa. Chiusa la porta a chiave ci cambiammo e sistemammo prima di sdraiarci nel letto 

'è un sogno?' Chiedo 

'Pare, non mi sembra vero' Mi baciò piano 

'Mi sono mancati questi momenti nostri' Le intrecciai le dita con le mie 

'Non sai quanto' Si appoggiò sulla mia spalla 

'A che pensi?' chiesi poco dopo 

'Al fatto che 18 mesi fa eravamo qua a darla dentro pensando di non poter avere bambini e poi è arrivata lei' Sorrise piano e una lacrima scese. Gliela asciugai prima di darle un bacio dolce 

'Vuoi, em, vuoi riprovare?' Erano mesi che non stavamo davvero insieme, collegati perché lei era stanca. Io rispettavo i suoi spazi ma ammetto che fu difficile aspettare

'Alvaro - mi disse con tono grave - noi non faremo un altro figlio, lo sai' 

'Ah no?' Ero triste, mi sembrava sempre che mi respingeste, che non volesse essere toccata, a parte le carezze casuali non accettava null'altro.

'No non voglio rischiare di perderlo' Giusto mannaggia 

'Certo scusa, non ci avevo pensato' In quel momento si girò e spense la sua lucina 

'Vai già a letto?' 

'Sì come sempre' 

'Io - deglutì mentre una voce nel cervello rimbombava <<Parlale>> ripeteva - vorrei parlarti' Si rigirò e puntò i suoi occhi miele nei miei 

'Ok dimmi'

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Ciao, vi scrivo qua per dirvi che mi prendo 4 giorni per scrivere il continuo, purtroppo infatti a casa compiti e blocco dello scrittore sono rimasta indietro. Non preoccupatevi perché finirà tutto bene. Mi scuso per la pausa ma non posso fare altro :(((

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