Capitolo 39. Quotidiano

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ALVARO'S POV:

La mattina passò velocemente, io uscì presto e tornai all'una, trovando la mia piccola famiglia ad aspettarmi, per mangiare tutti insieme 

'Cosa hai fatto questa mattina Pablo?' 

'Ho giocato per un po' ai Lego e poi con il didò'

'Bello!' e così dicendo ci alzammo dal tavolo per sistemare, caricare la lavastoviglie e rilassarci.

Tirammo fuori delle tempere per variare un po' sul tema giochi, ma non si rivelò una grande idea: Pablo si macchiò completamente sia la maglietta che la faccia. Itzi non finiva di ridere alla scena di lui che si spalmava involontariamente la pittura dappertutto e io a stento mi trattenevo. Riuscì però a tirare fuori il telefono per una foto veloce (I)'Vieni, andiamo a farci una doccia' Lo prese per mano ma lui, da gran pasticcione, qual'era le sporcò tutta la maglietta 'Pablo! Che disastro' Esclamò. Appena entrata in bagno gli tolse la maglietta, i pantaloni, la canottiera e l'intimo, fin quando non rimase nudo. Mentre anche noi ci svestivamo per poter entrare in doccia e fargliela meglio, ebbe la geniale idea di uscire, ormai arrivava alle maniglie di tutte le porte, nudo e correndo per casa 'Dimmi che non è vero' mormorai alla mia compagna che in tutta risposta rise 'è tutto tuo' Uscì cercando di riacchiappare un bambino che completamente svestito correva ovunque, davanti agli sguardi increduli e felici di mio fratello e mia cognata. Alla fine ce la feci e ritornammo in bagno e trovammo l'acqua già calda e Itzi solo in intimo. Mi bloccai davanti alla sua figura così bella, quasi un'opera d'arte, che si parava davanti a me: 'Vuoi un tovagliolino?' chiese lei subito per stuzzicarmi. Le passai Pablo e una volta vicino al suo orecchio 'Aspetta che mi svesto e vediamo chi ne ha bisogno' Mi guardò con uno sguardo lussurioso e provocatorio, prima di infilarsi sotto l'acqua. Li raggiunsi poco dopo solo in boxer per lavarci finalmente. Passammo quasi un'ora lì, giocando con il sapone, lavando il corpicino di nostro figlio e lavando noi stessi. Pablo era felicissimo di continuare a stare in braccio a noi o di saltare sull'acqua per terra mentre io speravo non cadesse e per evitarlo avevo entrambe le mani intorno a lui. Fu un pomeriggio bello e rilassante insieme alla mia famiglia, che mi diede la carica per andare il giorno dopo al lavoro. 

ITZIAR'S POV:

Alvaro uscì presto quel giorno per fare il turno al pronto soccorso, Pedro doveva svolgere alcune cose in ufficio e Naj preparare il ristorante. Così la mattina la passai giocando e vedendo i cartoni col piccolo, estasiato dalla vista di questi ultimi. Preparai il pranzo con una pasta alla carbonara e un semplice secondo a base di verdura. Mangiammo insieme alle 12:30 e poi fummo raggiunti da Pedro, con grandi novità: 

'Finito?' chiese alludendo al cibo 

'Si, metto via e sono da te' 

'Cosa c'è zio Pedro?' 

'Voglio farvi vedere una cosa' Feci quello che avevo detto il più velocemente possibile e poi mi sedetti 

'Quindi quindi?' Pablo era impaziente

'Ho pensato di proporvi alcune scelte per la casa, come la cucina, vuoi un'isola o no?' 

'Dovrei chiedere ad Alvi..' 

'Mi ha detto di chiedere a te, che tutto andava bene' 

'Ah ottimo allora sì, l'isola mi piace'

'Ottimo, quanti fornelli?' 

'Sei' 

'Poi le scale di che colore?' 

'Marrone, come il parquet delle camere' 

'Ottimo' 

'Che pizza' Ci informò il piccolo 

'Adesso arrivo a te tesoro, andiamo con ordine'

'Ok..' Mise le braccia conserte

'I bagni li ha scelti Alvaro, quindi sorpresa, ma vorrei sapere la cabina armadio della camera' 

'Hai delle idee?' 

'Si' Me le mostrò una a una: quella con un'enorme posto per le scarpe, che non avrei usato, quello con un'enorme posto per i vestiti lunghi da sera, scartata per quello che da molto spazio ai cassetti per intimo e magliette con comunque un armadio spazioso per il resto 

'Bene' 

'Adesso, Pablo - lui scese dalla sedia per venire sulle mie ginocchia - Come la vuoi la tua cameretta?' 

'Verde' 

'Ok e il letto in alto o per terra?' 

'In alto' Era entusiasta 

'Tipo così?' Gli mostrò sul tablet il prototipo di una camera con un divano per terra, sopra il letto con le sponde e scale per salire e scendere, oltre una tenda sopra la testa 

(I)'Sembra di essere in una giungla' 

'Questa' E la scelse 

'Finito, torno al lavoro tanto a momenti dovrebbe arrivare papà' 

'Sìì' 

'Grazie' 

'A voi' e uscì 

Dopo poco arrivò il mio compagno 

'Amore - disse baciandomi la tempia - e il mio piccolo mostro dov'è?' Chiese mentre si abbassava per vedere se fosse nascosto da qualche parte. Trovato lo rincorse fino a prenderlo e sbaciucchiarlo tutto 'Bleah Bleah' rispose lui mettendosi le mani davanti alla faccia. Quanto amavo quelle scene di quotidianità, così preziose, in cui vorrei fermare il tempo. Arrivò tra i vari giochi la cena con tutti e cinque insieme. Poi dopo la poppata e le coccole, la nonna. Quando finalmente entrò nel mondo dei sogni, lasciandoci un po' di tranquillità 

'Come stai?' mi chiese subito Alvaro 

'Lo stai chiedendo davvero?' 

'Sì certo, mi interessa' 

'Sto bene, pensavo di riprendere il lavoro tra due settimane' 

'Sei sicura? Puoi prenderti più tempo..' 

'Pablo deve imparare a essere indipendente, se continuo a stare così tanto con lui sarà sempre più difficile per lui dopo staccarsi' 

'E quindi cosa facciamo? Qualche giorno lo posso portare in ospedale con me ma' 

'E se chiedessimo a Pedro di lavorare due giorni da casa?' 

'Sì, si potrebbe fare e gli altri verrebbe con me' 

'O con me, non dimenticarti che il ristorante è mio e di Naj, se serve sarà ben accetto'

'Ottimo'

'Domani andiamo dai bimbi all'ospedale?' 

'Certo che sì, come sempre' Detto questo ci baciammo in bocca per poi finire una sull'altro, abbracciandoci 

'Quando avremo un momento per noi?' 

'Non lo so, ma questa nuova vita mi piace' 

'Certo anche a me, ma mi manchi molto, mi manca il nostro collegamento, il piacere, l'amore, tutto quello che mi fai provare. Ma se questo servisse a far felice il piccolo lo farei mille volte' 

'Anch'io but, un momento in settimana lo troveremo' 

'Ne sono certa' sigillammo con un bacio e ci abbracciammo sereni, uno nelle braccia dell'altro.

Rinascita || AU ALVITZ ||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora