Capitolo 30. Primo incontro

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ALVARO'S POV:

Con questi pensieri entrai e la presi da dietro, baciandole la testa 

'Quindi sei stato con l'amante?' chiese quando ci sedemmo per mangiare 

'Eddai scema. No in realtà è una cosa molto bella e particolare' 

'Oh allora dimmi'

'Oggi c'era la festa del papà nel reparto di pediatria, hai presente che avevamo invitato tutti i papà per fare un momento in cui piccoli parlavano del loro lavoro'

'Sì certo' 

'Ecco non abbiamo pensato che qualcuno non avesse il papà' Si bloccò

'Chi?' 

'Pablo, mi sono avvicinato e in lacrime me lo ha confessato' 

'Mi sento così in colpa, potevamo pensarci cazzo' 

'No no tranquilla, gli ho chiesto se potessi avere l'onore di essere il suo papà per oggi - gli occhi di Itzi si addolcirono fino a diventare lucidi - è per questo che ho fatto tardi. Ho controllato che mangiasse e l'ho messo a letto' 

'Perché non me l'hai detto prima?' 

'Ho fatto l'audio con lui davanti e non volevo che si sentisse di troppo o di dare fastidio' 

'Giusto' 

'Sono passato da Ana al centralino dopo e ho scoperto che non ha né la mamma né il papà. Tra due mesi andrà in un orfanotrofio perché compie 3 anni e l'ospedale non può più tenerlo lì e..' Stavo continuando ma Itzi mi stupì 

'Adottiamolo' 

'Sei, sei sicura?' 

'Sì, tu no?' 

'Sì assolutamente ma amore è malato, dovremo accompagnarlo un giorno sì e uno no alla chemio, lo sai sì?'

'Ma Alvaro se è finito a noi un motivo c'è' 

'Credi in Dio?' 

'Forse, prima te, poi Pablo mi sto convincendo' sorrise 

'Sei davvero contenta?' 

'Molto' 

'Ottimo perché ho già qui i moduli così domani li porto al municipio e otteniamo anche i diritti legali' 

'Lui che ne pensa?' 

'Non gliene ho ancora parlato, volevo che non si aspettasse nulla, magari tu non ti sentivi ancora pronta e gli avrei spezzato il cuore'

'Hai fatto bene, vedrai che lo capirà da solo' 

'Abbiamo due settimane in cui andremo all'ospedale per fargli compagnia prima di prenderlo con noi in casa' 

'Oh perfetto' disse baciandomi e andando mettere i piatti in lavastoviglie. Più tardi compilammo le carte e andammo a dormire.

La mattina arrivò presto e con essa anche la gioia. Ci svegliammo presto, ci fecimo una doccia insieme con baci e abbracci, ci vestimmo e presimo la macchina:

'Sono così in ansia' mi disse 

'Stai tranquilla, andrà bene. Eccoci arrivati' scendemmo e andando prendemmo il percorso per l'anagrafe. 

Rinascita || AU ALVITZ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora