Capitolo 44. Rosa

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ITZIAR'S POV:

Pronto da mangiare ci riunimmo intorno al tavolo e con chiacchiere casuali arrivammo alla frutta 

'Cosa vuoi?' chiesi 

(A)'Una mela o Pablo preferisce una banana?' 

'Non voglio la frutta' Non era per nulla cambiato sotto questo aspetto 

'Almeno un quarto di mela' 

'Va bene va bene' sbuffò prima di mangiare di malavoglia 

Il pomeriggio esplorammo le camere, quella matrimoniale con un bell'armadio mentre quella piccolina con un lato pieno di poster di monti e scalate mentre l'altro con case e planimetrie 

(P)'Perché ci sono questi disegni?' 

'Era la camera di papà e dello zio' 

'Davvero? e dove dormiva papà?' 

'Non lo so, vai giù in giardino a chiederglielo' Fece così mentre io aprivo la porta del bagno con una doccia, un water e due lavandini, c'era un bel po' da fare 

Alle 4 fecimo merenda e poi Alvaro ci raggiunse per pulire i sanitari e le camere, per fortuna finimmo prima di cena così, dopo aver areato tutto il giorno la casa, ci meritammo tutti e tre un bel gelato. Una volta finita salimmo, ci metteremo nel lettino in cui avrebbe dormito Pablo 

'Ci mettiamo il pigiama?' 

'Sììì' E così lo preparammo 

'Ottimo ora vuoi che leggiamo qualcosa? Una favola?' Da qualche giorno per farlo dormire da solo avevamo preso questa abitudine 

'Biancaneve' 

'Ok' e così presi il librettino vicino al comodino e iniziai 

'C'era una volta una bellissima ragazza di nome Biancaneve [..] - Alvaro era seduto accanto a me sul lato del letto con una mano sul mio fianco - fu avvelenata da....' Pablo si era già perso alla quarta frase, già dormendo beatamente. Così piano ci spostammo nella nostra stanza confinante con la sua e dopo esserci messi i pigiami iniziammo a parlare 

(A)'Cosa stai pensando?' mi chiese subito 

'A questa giornata, è stata bellissima' 

'Anche per me, mi mancava questo silenzio in casa' 

'A chi lo dici' sorridendo ci mettemmo sotto le coperte, uno di fronte all'altra. Crollai quasi subito mentre Alvaro con la mano sulla guancia mi accarezzava 


ALVARO'S POV:

Mi svegliai la mattina dopo con avanti la vista più bella: quella della mia compagna che ancora dormiva. Così decisi di scendere e di iniziare a preparare la colazione per tutti. Misi su i pancake e il caffè aspettando che gli altri mi raggiungessero. Pablo fu il primo, mezzo assonnato, a scendere e reclamare la sua colazione, poi sua madre alle 8 precise fece lo stesso

'Hai dormito bene?' 

'Sì tu?' Mi chiese 

'Con te dormo sempre bene' risposi prima un bacio veloce 

Concluso il momento cibo ci dividemmo: Itzi doveva cambiarsi e cambiare Pablo, oltre a prendere le borse mentre io, già in bermuda e canotta, dovevo sistemare la cucina. Fatto e appoggiati i piatti che poi avremmo lavato a mano, uscì sulla terrazza davanti all'entrata di casa. Ammirai il sole, sentì l'atmosfera, l'aria di mare, ma avevo la percezione di essere osservato, non sapevo però da chi. Dopo poco una voce femminile mi domandò 

'Alvaro sei tu?' mi girai di scatto alla mia sinistra, da dove proveniva la voce. Vidi una signora sulla sessantina o forse di più che con un bastone guardava dall'ingresso della casa confinante. A primo impatto non la riconobbi ma poi 

'Rosa?' 

'Già, proprio io' Ero senza parole 

'Aspetta vengo a salutarti' Così scesi dai 7 gradini, risalì sul vialetto e le corsi incontro 

'Uh che bell'abbraccio!!' 

'Mi sei mancata' 

'Quando sarà passato? 15 anni?' 

'Almeno 20' Dissi prima di lasciarla andare 

'Sei diventato proprio bello, mamma mia, non che da ragazzo non lo fossi' 

'Così mi lusinghi - e lo faceva davvero - ma dimmi come stai?' 

'Benino dai, ormai sono anziana' 

'E James?'

'Si è trasferito in Italia per fare l'ingegnere aerospaziale' 

'Già a 17 anni sapeva cosa fare della sua vita. Sono contento che sia riuscito a realizzare il suo sogno' 

'E tu cosa fai adesso?' 

'Il medico a Madrid' 

'Hai smesso di scalare?' 

'Sì lo faccio solo occasionalmente, purtroppo' 

'Perché non sei più venuto qui negli ultimi anni? ti aspettavo...' 

'Lo so, avrei dovuto venire a trovarti ogni estate e ci ho pensato, ma poi per un motivo per l'altro non potevo.... mi ricordi troppo papà, è morto anni fa e ritornare qui mi avrebbe fatto troppo male' 

'Oh vieni qui - aprì le braccia - Non lo sapevo' mi tenne per un po' nell'abbraccio poi sentimmo Itzi urlare: 

'Alvaroooo...  Pablo fai piano con le scale per favore, ah vuoi venire in braccio, ok adesso vediamo dov'è papà' E così dicendo si affacciò e rivolse l'attenzione verso di me e Rosa 

'Itzi, vieni voglio presentarti una persona' E così in poco tempo mi raggiunse 

'Rosa, Itziar la mia compagna; Itzi, Rosa, la mia seconda mamma' 

'Un piacere' disse lei sorridendo 

'Il piccolo Pablo' 

'è tuo figlio?' chiese con gli occhi lucidi 

'Sì, lo è' 

'Oddio, che bello che è' Aveva le mani sulla bocca per l'emozione mentre mio figlio la guardava divertita e noi sorridevamo 

'Ma che scortese - disse quando si riprese - non viene nemmeno chiesto se volevate la colazione'

'No Rosa tranquilla, l'abbiamo già fatta, ma se vuoi e non ti crea problema un pranzetto lo accettiamo'

'Assolutamente, facciamo alle 12:30?' 

'Sì certo, ci vediamo' 

'Mi ha fatto piacere rivederti' 

'Anche a me' e così dicendo ritornò dentro e noi ci avviammo verso la spiaggia 

'Chi è Rosa?' chiese subito Itzi

'è la mamma di James, un mio carissimo amico d'infanzia. Sai mio padre ha comprato questa casa poco prima che mia madre volasse via e i primi ad accorgerci furono loro. Lei aiutò moltissimo il grande industriale con le pulizie e molto spesso badava a me e Pedro quando lui era via. C'era molto legata e sapevo che segretamente lei era innamorata di mio padre, anche se non l'ha mai ammesso. Poi dopo che è morto, non ho più avuto la forza di tornare: il dolore era grande ma ora con voi due mi sembrava giunto il momento' Concluso eravamo giunti davanti a una distesa blu che sembrava non finire mai: il mar Mediterraneo.

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Aggiorno domani <3<3<3

Rinascita || AU ALVITZ ||Where stories live. Discover now